Le pagine iniziali del Mestiere di vivere composte fra il 1935 e il 1939 conservano una serie di riflessioni esplicitamente dedicate alla forza evocativa dell’immagine e al ruolo determinante che il linguaggio figurativo esercita all’interno del sistema compositivo dell’autore. Un linguaggio che diventa protagonista assoluto nel romanzo breve La bella estate, edito nel 1949 ma composto nel 1940, a margine delle riflessioni diaristiche sul valore delle suggestioni visive nella scrittura letteraria. L’opera è interamente costruita intorno alla produttività di un’«immagine-racconto» che arriva a definire e risolvere tutti i livelli del testo. L’esercizio pittorico che domina la trama della vicenda corrisponde all’atto creativo dello scrittore e determina uno sdoppiamento interdisciplinare della narrazione: la storia scritta è il racconto di una figura dipinta che è a sua volta una proiezione inconscia e inconfessabile della protagonista, tabù ancestrale da superare attraverso la duplice rappresentazione della parola e dell’immagine.
L’«immagine-racconto» di Pavese. Una lettura della "Bella estate" / Rubini, Francesca. - (2019), pp. 175-182. (Intervento presentato al convegno XIX Convegno Internazionale della MOD 22-24 giugno 2017 tenutosi a Bologna).
L’«immagine-racconto» di Pavese. Una lettura della "Bella estate"
Francesca Rubini
2019
Abstract
Le pagine iniziali del Mestiere di vivere composte fra il 1935 e il 1939 conservano una serie di riflessioni esplicitamente dedicate alla forza evocativa dell’immagine e al ruolo determinante che il linguaggio figurativo esercita all’interno del sistema compositivo dell’autore. Un linguaggio che diventa protagonista assoluto nel romanzo breve La bella estate, edito nel 1949 ma composto nel 1940, a margine delle riflessioni diaristiche sul valore delle suggestioni visive nella scrittura letteraria. L’opera è interamente costruita intorno alla produttività di un’«immagine-racconto» che arriva a definire e risolvere tutti i livelli del testo. L’esercizio pittorico che domina la trama della vicenda corrisponde all’atto creativo dello scrittore e determina uno sdoppiamento interdisciplinare della narrazione: la storia scritta è il racconto di una figura dipinta che è a sua volta una proiezione inconscia e inconfessabile della protagonista, tabù ancestrale da superare attraverso la duplice rappresentazione della parola e dell’immagine.File | Dimensione | Formato | |
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