The Collectio Britannica is a canonical collection, written during the time of the Gregorian Reform (in the last decade of the XIth century), which contains 93 fragments of the Digest. It is the first extensive quotation of the famous legal book, since its desappearence in the early VIth century. The article tries to refute the classical theory, according to which the text used would be that of the "littera bononiensis", and to demonstrate that the Collectio Britannica itself -- in a missed and previous copy -- was a source for Ivo of Chartres.
La Collectio Britannica è una collezione canonica di epoca gregoriana (ultimo decennio dell'XI secolo), che contiene 93 frammenti del Digesto, quasi tutti tratti dal Digestum novum. A pochi anni dal placito di Marturi, si tratta della prima consistente citazione del testo giustinianeo dopo il 603, quando Gregorio magno se ne servì in una decretale. L'articolo cerca di confutare la teoria tradizionale ed ormai classica, secondo la quale la Collectio Britannica riporterebbe il Digesto nella forma Vulgata, rivelandosi come un testimone del "codex Secundus", e quindi di una tradizione unitaria del Digesto. La Britannica potrebbe invece rappresentare una tradizione autonoma del Digesto (rispetto alle litterae Florentina e Bononiensis), e collegare storicamente la riemersione del Digesto alle esigenze della Riforma della Chiesa. In un esemplare precedente e scomparso, la Britannica sembra essere stata la fonte di Ivo di Chartres, per la parte delle Istituzioni e del Digesto contenuta nelle opere a lui attribuite.
La Collectio Britannica e la riemersione del Digesto / Fiori, Antonia. - In: RIVISTA INTERNAZIONALE DI DIRITTO COMUNE. - ISSN 1120-5695. - STAMPA. - 9:1998(1998), pp. 81-121.
La Collectio Britannica e la riemersione del Digesto.
FIORI, Antonia
1998
Abstract
The Collectio Britannica is a canonical collection, written during the time of the Gregorian Reform (in the last decade of the XIth century), which contains 93 fragments of the Digest. It is the first extensive quotation of the famous legal book, since its desappearence in the early VIth century. The article tries to refute the classical theory, according to which the text used would be that of the "littera bononiensis", and to demonstrate that the Collectio Britannica itself -- in a missed and previous copy -- was a source for Ivo of Chartres.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.