Sul finire del XIX secolo, l’ avvento del traffico veicolare scoinvolge i modelli tradizionali di fruizione dei luoghi dello svago e del commercio, che spesso “si ritirano” all’interno del tessuto urbano. Gallerie commerciali, grandi magazzini e mall rappresentano in tal senso la risposta architettonica, tipologicamente codificata, a questa traslazione dello spazio esterno. Nella Parigi del primo ‘800 tale condizione determina la migrazione dei flussi pedonali esterni nello spazio interstiziale tra gli isolati originando i passages, elementi prodromici di una più vasta tipologia aggregativa nella quale il tessuto edilizio si addensa in corrispondenza dei percorsi interni. La difficoltà nello stabilire se tali entità appartengano ai fenomeni della scala edilizia o a quelli della città ha spesso fatto si che la letteratura scientifica rinunciasse ad indagarne le cause e le meccaniche rifugiandosi dietro l’ambigua ma affascinante denominazione di “mondo in miniatura”. Cionondimeno, sebbene l’epoca moderna abbia profondamente trasformato i luoghi del piacere e del consumo, conformandoli ai linguaggi che le erano propri, le modalità aggregative sono sempre rimaste riconducibili a dinamiche antropiche antiche ed archetipiche, simili tra le diverse culture. Come già avvenuto per i passages parigini, anche in contesti geograficamenti distanti, come il Giappone e gli Stati Uniti, rappresentati attraverso due casi emblematici quali Osaka e Las Vegas, l’archetipo della strada commerciale interna -prodotta dalla rivoluzione di un originario percorso urbano esterno- sottende alla formazione di una serie di organismi ibridi dotati di entrambi i caratteri. In tal senso la diversificazione di ruolo tra gli spazi urbani esterni -sede della viabilità- e gli spazi urbani interni -dedicati al commercio e teatri del mondo ludico- produce “annodamenti”, organismi lineari legati alla morfologia della città di riferimento ma sempre e comunque espressione del modo umano di colonizzare lo spazio.
La doppia immagine: moderne internità urbane tra Parigi, Osaka e Las Vegas / Falsetti, Marco. - (2017). (Intervento presentato al convegno VIII Congresso AISU Associazione Italiana di Storia Urbana tenutosi a Napoli).
La doppia immagine: moderne internità urbane tra Parigi, Osaka e Las Vegas
Marco Falsetti
2017
Abstract
Sul finire del XIX secolo, l’ avvento del traffico veicolare scoinvolge i modelli tradizionali di fruizione dei luoghi dello svago e del commercio, che spesso “si ritirano” all’interno del tessuto urbano. Gallerie commerciali, grandi magazzini e mall rappresentano in tal senso la risposta architettonica, tipologicamente codificata, a questa traslazione dello spazio esterno. Nella Parigi del primo ‘800 tale condizione determina la migrazione dei flussi pedonali esterni nello spazio interstiziale tra gli isolati originando i passages, elementi prodromici di una più vasta tipologia aggregativa nella quale il tessuto edilizio si addensa in corrispondenza dei percorsi interni. La difficoltà nello stabilire se tali entità appartengano ai fenomeni della scala edilizia o a quelli della città ha spesso fatto si che la letteratura scientifica rinunciasse ad indagarne le cause e le meccaniche rifugiandosi dietro l’ambigua ma affascinante denominazione di “mondo in miniatura”. Cionondimeno, sebbene l’epoca moderna abbia profondamente trasformato i luoghi del piacere e del consumo, conformandoli ai linguaggi che le erano propri, le modalità aggregative sono sempre rimaste riconducibili a dinamiche antropiche antiche ed archetipiche, simili tra le diverse culture. Come già avvenuto per i passages parigini, anche in contesti geograficamenti distanti, come il Giappone e gli Stati Uniti, rappresentati attraverso due casi emblematici quali Osaka e Las Vegas, l’archetipo della strada commerciale interna -prodotta dalla rivoluzione di un originario percorso urbano esterno- sottende alla formazione di una serie di organismi ibridi dotati di entrambi i caratteri. In tal senso la diversificazione di ruolo tra gli spazi urbani esterni -sede della viabilità- e gli spazi urbani interni -dedicati al commercio e teatri del mondo ludico- produce “annodamenti”, organismi lineari legati alla morfologia della città di riferimento ma sempre e comunque espressione del modo umano di colonizzare lo spazio.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Falsetti_ doppia-immagine_2017.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
4.65 MB
Formato
Adobe PDF
|
4.65 MB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.