La tesi prende in esame due taccuini di disegni noti come il Libretto degli anacoreti e il Libro di Giusto, che furono acquisiti sul mercato antiquario tra il 1899 e il 1901 da Adolfo Venturi per il Gabinetto Nazionale delle Stampe di Roma, oggi Istituto Centrale per la Grafica. Lo studio integrale di entrambi i taccuini, collocati in un arco cronologico che va dal 1420 al 1450, nella fase di transizione tra Tardogotico e Rinascimento, ha consentito di far emergere numerosi aspetti partendo dall'approfondita analisi dei differenti ambiti stilistici, alle pratiche di bottega con lo studio dei materiali e delle tecniche, alla trasmissione dei temi iconografici, fino alle relazioni tra i disegni, la miniatura e la pittura monumentale coeve. In particolare il Libretto degli anacoreti attribuito alla bottega di Michelino da Besozzo, è stato collocato nel suo ambito di produzione e nel contesto storico di Milano e Pavia, alla corte dei Visconti, in linea di continuità tra i ducati di Gian Galeazzo e Filippo Maria. Il Libro di Giusto che presenta nel recto il testo e le illustrazioni della Canzone delle Virtù e delle Scienze di Bartolomeo de’ Bartoli da Bologna e nel verso la serie degli Uomini illustri, tratta dagli affreschi di Masolino da Panicale nel Palazzo Orsini di Montegiordano è stato riconosciuto come l'opera di un unico artista che ha avuto contatti con la cultura figurativa romana di età niccolina. L’elaborato è arricchito da un catalogo con le schede di ogni singolo foglio, completate dove presente dalla trascrizione delle iscrizioni e delle parti testuali.

Taccuini di disegni tra tardogotico e rinascimento. Il Libretto degli anacoreti e il Libro di Giusto / DELLE FOGLIE, Anna. - (2013 Jun 11).

Taccuini di disegni tra tardogotico e rinascimento. Il Libretto degli anacoreti e il Libro di Giusto

DELLE FOGLIE, Anna
11/06/2013

Abstract

La tesi prende in esame due taccuini di disegni noti come il Libretto degli anacoreti e il Libro di Giusto, che furono acquisiti sul mercato antiquario tra il 1899 e il 1901 da Adolfo Venturi per il Gabinetto Nazionale delle Stampe di Roma, oggi Istituto Centrale per la Grafica. Lo studio integrale di entrambi i taccuini, collocati in un arco cronologico che va dal 1420 al 1450, nella fase di transizione tra Tardogotico e Rinascimento, ha consentito di far emergere numerosi aspetti partendo dall'approfondita analisi dei differenti ambiti stilistici, alle pratiche di bottega con lo studio dei materiali e delle tecniche, alla trasmissione dei temi iconografici, fino alle relazioni tra i disegni, la miniatura e la pittura monumentale coeve. In particolare il Libretto degli anacoreti attribuito alla bottega di Michelino da Besozzo, è stato collocato nel suo ambito di produzione e nel contesto storico di Milano e Pavia, alla corte dei Visconti, in linea di continuità tra i ducati di Gian Galeazzo e Filippo Maria. Il Libro di Giusto che presenta nel recto il testo e le illustrazioni della Canzone delle Virtù e delle Scienze di Bartolomeo de’ Bartoli da Bologna e nel verso la serie degli Uomini illustri, tratta dagli affreschi di Masolino da Panicale nel Palazzo Orsini di Montegiordano è stato riconosciuto come l'opera di un unico artista che ha avuto contatti con la cultura figurativa romana di età niccolina. L’elaborato è arricchito da un catalogo con le schede di ogni singolo foglio, completate dove presente dalla trascrizione delle iscrizioni e delle parti testuali.
11-giu-2013
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