L’articolo presenta i risultati di un lavoro di ricerca il cui obiettivo è capire le riflessioni e le congetture fatte da studenti quindicenni per risolvere alcuni quesiti di ambito matematico utilizzati nell’Indagine Pisa 2003, proprio in considerazione dei risultati negativi ottenuti dagli studenti italiani in tale tipo di prove. In particolare il contributo esamina quattro diverse prove rilasciate dal PISA 2003 (una per ogni area di contenuto), diverse per formato, tipo di abilità misurata e livello di difficoltà, riportando parti delle interviste rivolte agli studenti quindicenni e registrate per questo tipo di analisi insieme alle riflessioni sui ragionamenti seguiti per la loro soluzione. La metodologia utilizzata nella ricerca è la “tecnica del pensare ad alta voce” che consiste nel fare esprimere nel modo più spontaneo possibile l’allievo evitando di direzionarlo verso una data risposta e di inibire o censurare ciò che passa per la sua mente. La tecnica prevede che vi sia contemporaneità tra processo mentale e verbalizzazione in modo che l’interlocutore possa rendere immediatamente esplicito ciò che pensa a bassa voce quando è concentrato su un problema e prova a risolverlo.
“Pensare ad alta voce" come metodologia per capire che cosa pensano gli studenti quando rispondono ad alcune domande di matematica, / Salerni, Anna; S., Pozio. - In: PROGETTO ALICE. - ISSN 1972-0475. - STAMPA. - VI:(2005), pp. 519-541.
“Pensare ad alta voce" come metodologia per capire che cosa pensano gli studenti quando rispondono ad alcune domande di matematica,
SALERNI, Anna;
2005
Abstract
L’articolo presenta i risultati di un lavoro di ricerca il cui obiettivo è capire le riflessioni e le congetture fatte da studenti quindicenni per risolvere alcuni quesiti di ambito matematico utilizzati nell’Indagine Pisa 2003, proprio in considerazione dei risultati negativi ottenuti dagli studenti italiani in tale tipo di prove. In particolare il contributo esamina quattro diverse prove rilasciate dal PISA 2003 (una per ogni area di contenuto), diverse per formato, tipo di abilità misurata e livello di difficoltà, riportando parti delle interviste rivolte agli studenti quindicenni e registrate per questo tipo di analisi insieme alle riflessioni sui ragionamenti seguiti per la loro soluzione. La metodologia utilizzata nella ricerca è la “tecnica del pensare ad alta voce” che consiste nel fare esprimere nel modo più spontaneo possibile l’allievo evitando di direzionarlo verso una data risposta e di inibire o censurare ciò che passa per la sua mente. La tecnica prevede che vi sia contemporaneità tra processo mentale e verbalizzazione in modo che l’interlocutore possa rendere immediatamente esplicito ciò che pensa a bassa voce quando è concentrato su un problema e prova a risolverlo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.