Man’s quarrying and mining activities have left unsightly and profound scars on a damaged landscape. Although the problem of how to reclaim these sites was tackled in the late twentieth century, it is only recently that widespread and heartfelt environmental needs have pressurised various Italian regions into taking more concrete action through the adoption of appropriate territorial policies. Learning about and conserving historical quarries that have been in use since ancient times or even in the more recent past is not just important from a theoretical and cognitive point of view. More practical aspects are also involved, necessary to set in motion the intervention processes aimed at conserving both the quarries themselves and indeed the entire landscape context of which they are part. After a review of the historical and regulatory framework of quarry and mine reclamation at a national and European level, followed by a description of the preliminary analytical methods essential for a correct reading of the territory, the study will discuss a number of exemplary reclamation projects in terms of conservation, reuse and valorisation, keeping in mind the significant historical (landscape archeology), environmental, landscaping and socio-economic implications on which the choice of end-use must necessarily be based. Some of these projects’ most common objectives for end-use range from agricultural, woodlands, naturalistic, recreational, educational or social purposes, to the installation of contemporary art works and land art, to settlement, production or infrastructures.

Attraverso l’attività estrattiva in cave e miniere l’uomo ha impresso segni profondi, come ampie cicatrici in un territorio ferito. Il problema del recupero di tali siti è stato affrontato già a partire dalla seconda metà del secolo scorso, ma solo oggi le diffuse e sentite esigenze ambientaliste hanno spinto diverse regioni italiane ad agire in maniera più concreta dotandosi di adeguate politiche territoriali in merito. La conoscenza e la salvaguardia delle cave storiche utilizzate fin dall’antichità o nel passato più recente riveste una notevole importanza sia dal punto di vista prettamente teorico e conoscitivo e sia dal punto di vista pratico ed applicativo per mettere in atto i processi d’intervento volti alla salvaguardia oltre che delle cave stesse dell’intero contesto paesaggistico di cui sono parte. Lo studio, dopo un inquadramento storico e normativo in materia di recupero delle cave e delle miniere in ambito nazionale ed europeo e dopo aver evidenziato le metodologie di analisi necessarie e preliminari ad un corretta lettura del territorio, intende presentare alcuni esempi progettuali (tra le destinazioni d’uso più adottate: agricola; forestale; naturalistica; ricreativa; per scopi didattici o sociali; installazione di opere d’arte contemporanea e land art; insediativa, produttiva o infrastrutturale) che possono considerarsi virtuosi nell’ottica della tutela, del reimpiego e della valorizzazione, tenendo presente le forti implicazioni storiche (landscape archaeology), paesaggistico-ambientali e socioeconomiche che devono necessariamente essere poste alla base della scelta sulle destinazioni d’uso finali.

Tutela, riuso e valorizzazione delle cave storiche abbandonate. Tra storia della costruzione, decostruzione e ricostruzione del paesaggio / Putzu, MARIA GIOVANNA. - (2018), pp. 2077-2088. (Intervento presentato al convegno Reuso. L’intreccio dei saperi per rispettare il passato, interpretare il presente, salvaguardare il futuro, Atti del VI Convegno Internazionale ReUSO tenutosi a Messina).

Tutela, riuso e valorizzazione delle cave storiche abbandonate. Tra storia della costruzione, decostruzione e ricostruzione del paesaggio

maria giovanna putzu
2018

Abstract

Man’s quarrying and mining activities have left unsightly and profound scars on a damaged landscape. Although the problem of how to reclaim these sites was tackled in the late twentieth century, it is only recently that widespread and heartfelt environmental needs have pressurised various Italian regions into taking more concrete action through the adoption of appropriate territorial policies. Learning about and conserving historical quarries that have been in use since ancient times or even in the more recent past is not just important from a theoretical and cognitive point of view. More practical aspects are also involved, necessary to set in motion the intervention processes aimed at conserving both the quarries themselves and indeed the entire landscape context of which they are part. After a review of the historical and regulatory framework of quarry and mine reclamation at a national and European level, followed by a description of the preliminary analytical methods essential for a correct reading of the territory, the study will discuss a number of exemplary reclamation projects in terms of conservation, reuse and valorisation, keeping in mind the significant historical (landscape archeology), environmental, landscaping and socio-economic implications on which the choice of end-use must necessarily be based. Some of these projects’ most common objectives for end-use range from agricultural, woodlands, naturalistic, recreational, educational or social purposes, to the installation of contemporary art works and land art, to settlement, production or infrastructures.
2018
Reuso. L’intreccio dei saperi per rispettare il passato, interpretare il presente, salvaguardare il futuro, Atti del VI Convegno Internazionale ReUSO
Attraverso l’attività estrattiva in cave e miniere l’uomo ha impresso segni profondi, come ampie cicatrici in un territorio ferito. Il problema del recupero di tali siti è stato affrontato già a partire dalla seconda metà del secolo scorso, ma solo oggi le diffuse e sentite esigenze ambientaliste hanno spinto diverse regioni italiane ad agire in maniera più concreta dotandosi di adeguate politiche territoriali in merito. La conoscenza e la salvaguardia delle cave storiche utilizzate fin dall’antichità o nel passato più recente riveste una notevole importanza sia dal punto di vista prettamente teorico e conoscitivo e sia dal punto di vista pratico ed applicativo per mettere in atto i processi d’intervento volti alla salvaguardia oltre che delle cave stesse dell’intero contesto paesaggistico di cui sono parte. Lo studio, dopo un inquadramento storico e normativo in materia di recupero delle cave e delle miniere in ambito nazionale ed europeo e dopo aver evidenziato le metodologie di analisi necessarie e preliminari ad un corretta lettura del territorio, intende presentare alcuni esempi progettuali (tra le destinazioni d’uso più adottate: agricola; forestale; naturalistica; ricreativa; per scopi didattici o sociali; installazione di opere d’arte contemporanea e land art; insediativa, produttiva o infrastrutturale) che possono considerarsi virtuosi nell’ottica della tutela, del reimpiego e della valorizzazione, tenendo presente le forti implicazioni storiche (landscape archaeology), paesaggistico-ambientali e socioeconomiche che devono necessariamente essere poste alla base della scelta sulle destinazioni d’uso finali.
Cave storiche; paesaggio; tutela; valorizzazione
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Tutela, riuso e valorizzazione delle cave storiche abbandonate. Tra storia della costruzione, decostruzione e ricostruzione del paesaggio / Putzu, MARIA GIOVANNA. - (2018), pp. 2077-2088. (Intervento presentato al convegno Reuso. L’intreccio dei saperi per rispettare il passato, interpretare il presente, salvaguardare il futuro, Atti del VI Convegno Internazionale ReUSO tenutosi a Messina).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1305342
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