Ricerca sul problema dell'assimilazione culturale ellenistica da parte della classe dirigente romana, attraverso un caso particolarmente significativo di carattere bellico che da origine a una complessa vicenda storica, la distruzione di Corinto del 146 a.C. Protagonista dell'impresa e della successiva gestione dei risultati è il generale L. Mummio, oggetto di un'aneddotica contraddittoria che, soprattutto in età imperiale, insiste sugli aspetti di una sostanziale incomprensione e indifferenza dell'elite romana rispetto alla tradizione culturale greca. L'analisi parte dalla recensione sistematica della documentazione disponibile e dalle interpretazioni presenti nella bibliografia, in genere parziali (su alcuni aspetti specifici) o del tutto generiche, per cercare di proporre una ricostruzione storica più sistematica dell'evento e delle sue conseguenze. Si ricostruisce soprattutto la gestione del bottino e il sistema di dediche dei materiali provenienti dal sacco di Corinto a Roma e nelle altre città italiche e dell'impero, il significato politico e l'uso clientelare di tali elargizioni. Il reimpiego e la reinterpretazione dei singoli oggetti, comunque, non sembrano prescindere dalla loro conoscenza, ma appaiono improntati a un'esigenza di ricontestualizzazione che predilige la destinazione nuova rispetto alle collocazioni originarie. La figura di Mummio, esempio per eccellenza del conquistatore romano superficiale e impositivo, appare quindi in parte diversa e molto più complessa di quanto non intendano rappresentare soprattutto le fonti letterarie del II sec. d.C., influenzate da una trattatistica filoellenica e antiromana molto critica nei confronti del potere imperiale.

Triumphata Corintho: la preda bellica e i doni di Lucio Mummio Achaico / Lippolis, Enzo. - In: ARCHEOLOGIA CLASSICA. - ISSN 0391-8165. - STAMPA. - LV:n.s.(2004), pp. 25-81.

Triumphata Corintho: la preda bellica e i doni di Lucio Mummio Achaico

LIPPOLIS, ENZO
2004

Abstract

Ricerca sul problema dell'assimilazione culturale ellenistica da parte della classe dirigente romana, attraverso un caso particolarmente significativo di carattere bellico che da origine a una complessa vicenda storica, la distruzione di Corinto del 146 a.C. Protagonista dell'impresa e della successiva gestione dei risultati è il generale L. Mummio, oggetto di un'aneddotica contraddittoria che, soprattutto in età imperiale, insiste sugli aspetti di una sostanziale incomprensione e indifferenza dell'elite romana rispetto alla tradizione culturale greca. L'analisi parte dalla recensione sistematica della documentazione disponibile e dalle interpretazioni presenti nella bibliografia, in genere parziali (su alcuni aspetti specifici) o del tutto generiche, per cercare di proporre una ricostruzione storica più sistematica dell'evento e delle sue conseguenze. Si ricostruisce soprattutto la gestione del bottino e il sistema di dediche dei materiali provenienti dal sacco di Corinto a Roma e nelle altre città italiche e dell'impero, il significato politico e l'uso clientelare di tali elargizioni. Il reimpiego e la reinterpretazione dei singoli oggetti, comunque, non sembrano prescindere dalla loro conoscenza, ma appaiono improntati a un'esigenza di ricontestualizzazione che predilige la destinazione nuova rispetto alle collocazioni originarie. La figura di Mummio, esempio per eccellenza del conquistatore romano superficiale e impositivo, appare quindi in parte diversa e molto più complessa di quanto non intendano rappresentare soprattutto le fonti letterarie del II sec. d.C., influenzate da una trattatistica filoellenica e antiromana molto critica nei confronti del potere imperiale.
2004
archeologia greca; archeologia romana; Corinto; scultura greca
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Triumphata Corintho: la preda bellica e i doni di Lucio Mummio Achaico / Lippolis, Enzo. - In: ARCHEOLOGIA CLASSICA. - ISSN 0391-8165. - STAMPA. - LV:n.s.(2004), pp. 25-81.
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