The "tiburio" was a common Northern Italian architectural solution, deeply rooted in Milanese building traditions. The "Tiburi" would bloom in Rome during the 17th Century, especially in the architecture of Borromini, who would use this solution as a viable alternative to the dome. Tiburi met the demands of patrons with limited financial resources: they entailed lower costs than domes and guaranteed great structural stability. For these reasons tiburi swiftly developed in Rome during the reign of Pope Paul V Borghese (1605-21) On the other hand, Lombard architects and master-masons who worked in the Papal capital at the beginning of the 17th Century played a pivotal part in the spread of tiburi all over Rome, as we can notice from three relevant case studies: the churches of S. Maria del Pianto, S. Ambrogio della Massima and S. Maria Liberatrice in the Roman Forum, all built in this span of time.

Soluzione caratteristica del settentrione e parte integrante della tradizione costruttiva milanese, il tiburio trovò a Roma ampio spazio nella poetica borrominiana quale alternativa di tutto rispetto alla cupola estradossata. Del resto, appurata la sua stabilità strutturale e il suo contenuto costo di fabbricazione, questa opzione edilizia poteva ben rispondere alle esigenze di pauperismo di una committenza differente da quella papale ma ugualmente desiderosa di autorappresentarsi dignitosamente nonostante gli scarsi mezzi economici. Anzi, probabilmente, questa peculiarità fu proprio alla base della ripresa del modello a tiburio a cui si assiste già durante il regno di papa Paolo V Borghese (1605-21): una fioritura sostenuta tanto dagli architetti lombardi attivi nella capitale papalina quanto dalle maestranze provenienti dalla stessa regione, ora dominanti sulla scena romana; o – per lo meno – così sembrano suggerire tre specifici cantieri dell’epoca: S. Maria del Pianto, S. Ambrogio della Massima e S. Maria Liberatrice al Foro.

Ante Borromini. Il tiburio a Roma fra XVI e XVII secolo / Benincampi, Iacopo. - (2019), pp. 95-110. (Intervento presentato al convegno Roma MIlano. Architettura e città tra XVI e XVII secolo tenutosi a Roma; Italia).

Ante Borromini. Il tiburio a Roma fra XVI e XVII secolo

Iacopo Benincampi
2019

Abstract

The "tiburio" was a common Northern Italian architectural solution, deeply rooted in Milanese building traditions. The "Tiburi" would bloom in Rome during the 17th Century, especially in the architecture of Borromini, who would use this solution as a viable alternative to the dome. Tiburi met the demands of patrons with limited financial resources: they entailed lower costs than domes and guaranteed great structural stability. For these reasons tiburi swiftly developed in Rome during the reign of Pope Paul V Borghese (1605-21) On the other hand, Lombard architects and master-masons who worked in the Papal capital at the beginning of the 17th Century played a pivotal part in the spread of tiburi all over Rome, as we can notice from three relevant case studies: the churches of S. Maria del Pianto, S. Ambrogio della Massima and S. Maria Liberatrice in the Roman Forum, all built in this span of time.
2019
Roma MIlano. Architettura e città tra XVI e XVII secolo
Soluzione caratteristica del settentrione e parte integrante della tradizione costruttiva milanese, il tiburio trovò a Roma ampio spazio nella poetica borrominiana quale alternativa di tutto rispetto alla cupola estradossata. Del resto, appurata la sua stabilità strutturale e il suo contenuto costo di fabbricazione, questa opzione edilizia poteva ben rispondere alle esigenze di pauperismo di una committenza differente da quella papale ma ugualmente desiderosa di autorappresentarsi dignitosamente nonostante gli scarsi mezzi economici. Anzi, probabilmente, questa peculiarità fu proprio alla base della ripresa del modello a tiburio a cui si assiste già durante il regno di papa Paolo V Borghese (1605-21): una fioritura sostenuta tanto dagli architetti lombardi attivi nella capitale papalina quanto dalle maestranze provenienti dalla stessa regione, ora dominanti sulla scena romana; o – per lo meno – così sembrano suggerire tre specifici cantieri dell’epoca: S. Maria del Pianto, S. Ambrogio della Massima e S. Maria Liberatrice al Foro.
tiburio; Seicento; Santa Maria del Pianto; Sant'Ambrogio della Massima; Santa Maria Liberatrice; Francesco Borromini
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Ante Borromini. Il tiburio a Roma fra XVI e XVII secolo / Benincampi, Iacopo. - (2019), pp. 95-110. (Intervento presentato al convegno Roma MIlano. Architettura e città tra XVI e XVII secolo tenutosi a Roma; Italia).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1302365
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