La riforma delle banche di credito cooperativo (BCC) suscita riflessioni strategiche, gestionali ed operative che si concentrano, principalmente, sulle classiche declinazioni della finanza tradizionale. Il dibattito e le investigazioni scientifiche troveranno, in tal ottica, maggiore spazio nel corso della concreta attuazione della riforma, quando i Gruppi bancari cooperativi saranno pienamente operativi. Uno sguardo alternativo al nuovo assetto del credito cooperativo è rintracciabile nella prospettiva della finanza etica. Terreno proprio delle banche cooperative, la finanza etica assume oggi il carattere moderno della finanza sostenibile, attuale oggetto di proposte di regolamentazione da parte del legislatore comunitario e delle Authority competenti in materia bancaria e finanziaria (ESAs). L’articolo propone prime riflessioni utili a costruire un modello di valutazione del carattere multidimensionale ed etico del nuovo Gruppo cooperativo, adottando i caratteri tipici della finanza sostenibile e d’impatto; attributi che i Gruppi cooperativi saranno chiamati a confermare per salvaguardare le finalità mutualistiche e il naturale carattere della cooperazione bancaria. Si procede definendo, in primo luogo, il perimetro della finanza sostenibile, individuandone le variabili caratterizzanti e identificando i valori del credito cooperativo coerenti con tali variabili. Successivamente, viene analizzato il nuovo quadro di regole immaginato dal legislatore per il Gruppo bancario cooperativo, valutandone la capacità di salvaguardare ed esaltare quei tratti tipici della cooperazione e della mutualità assimilabili alla finanza sostenibile. Nelle conclusioni, sono proposte alcune riflessioni strategiche utili ad un fine tuning di una macchina cooperativa a “trazione etica”.
Gruppo Bancario Cooperativo al bivio tra sostenibilità ed etica / LA TORRE, Mario. - In: RIVISTA BANCARIA. MINERVA BANCARIA. - ISSN 1594-7556. - 5-6(2018), pp. 77-99.
Gruppo Bancario Cooperativo al bivio tra sostenibilità ed etica
Mario La Torre
2018
Abstract
La riforma delle banche di credito cooperativo (BCC) suscita riflessioni strategiche, gestionali ed operative che si concentrano, principalmente, sulle classiche declinazioni della finanza tradizionale. Il dibattito e le investigazioni scientifiche troveranno, in tal ottica, maggiore spazio nel corso della concreta attuazione della riforma, quando i Gruppi bancari cooperativi saranno pienamente operativi. Uno sguardo alternativo al nuovo assetto del credito cooperativo è rintracciabile nella prospettiva della finanza etica. Terreno proprio delle banche cooperative, la finanza etica assume oggi il carattere moderno della finanza sostenibile, attuale oggetto di proposte di regolamentazione da parte del legislatore comunitario e delle Authority competenti in materia bancaria e finanziaria (ESAs). L’articolo propone prime riflessioni utili a costruire un modello di valutazione del carattere multidimensionale ed etico del nuovo Gruppo cooperativo, adottando i caratteri tipici della finanza sostenibile e d’impatto; attributi che i Gruppi cooperativi saranno chiamati a confermare per salvaguardare le finalità mutualistiche e il naturale carattere della cooperazione bancaria. Si procede definendo, in primo luogo, il perimetro della finanza sostenibile, individuandone le variabili caratterizzanti e identificando i valori del credito cooperativo coerenti con tali variabili. Successivamente, viene analizzato il nuovo quadro di regole immaginato dal legislatore per il Gruppo bancario cooperativo, valutandone la capacità di salvaguardare ed esaltare quei tratti tipici della cooperazione e della mutualità assimilabili alla finanza sostenibile. Nelle conclusioni, sono proposte alcune riflessioni strategiche utili ad un fine tuning di una macchina cooperativa a “trazione etica”.File | Dimensione | Formato | |
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