Lo studio affronta il problema del rapporto tra culti di Eleusi e culti di Atene, partendo dal caso specifico di una serie di sculture architettoniche analoghe ritrovate nei due centri, tanto simili da essere state considerate parte di un medesimo monumento reimpiegato in età tardoantica. Se la fase di riutilizzo è sicura, come la destinazione, nella facciata del cosiddetto palazzo dei giganti, intorno agli anni venti del V secolo d.C., non altrettanto si può dire sulle provenienze. La ricerca affronta così il complesso itinerario della riscoperta di Eleusi e dei primi scavi condotti nell'agorà di Atene, mettendo in luce una fase storica ottocentesca e degli inizi del novecento di cui non è ancora stato completamente valorizzata l'importanza. Si può dimostrare che i materiali, ora attribuiti ad un unico edificio originario, provengono in realtà dai due siti in maniera distinta e sono pertinenti probabilmente a due monumenti molto simili, accomunati, nel II sec. d.C., da una omogeneità di funzioni cultuali, forse riconoscibile nel culto di Trittolemo. Nell'agorà del Ceramico e all'esterno del grande santuario di Eleusi due aree sacre avevano quindi facciate ornate con giganti, che traggono la loro forma stilistica dalle esperienze dell'età periclea e raffigurano gli eroi autoctoni e ancestrali di Atene, in una reduplicazione monumentale che non costituisce una rarità nel caso di Atene, dove è già stata riscontrata per gli apparati decorativi di altri monumenti sacri (come per il culto di Dioniso).
I primi scavi di Eleusi. Trittolemo e i giganti di Atene / Lippolis, Enzo. - In: ANNUARIO DELLA SCUOLA ARCHEOLOGICA DI ATENE E DELLE MISSIONI ITALIANE IN ORIENTE. - ISSN 0067-0081. - STAMPA. - LXXXI:(2003), pp. 153-194.
I primi scavi di Eleusi. Trittolemo e i giganti di Atene
LIPPOLIS, ENZO
2003
Abstract
Lo studio affronta il problema del rapporto tra culti di Eleusi e culti di Atene, partendo dal caso specifico di una serie di sculture architettoniche analoghe ritrovate nei due centri, tanto simili da essere state considerate parte di un medesimo monumento reimpiegato in età tardoantica. Se la fase di riutilizzo è sicura, come la destinazione, nella facciata del cosiddetto palazzo dei giganti, intorno agli anni venti del V secolo d.C., non altrettanto si può dire sulle provenienze. La ricerca affronta così il complesso itinerario della riscoperta di Eleusi e dei primi scavi condotti nell'agorà di Atene, mettendo in luce una fase storica ottocentesca e degli inizi del novecento di cui non è ancora stato completamente valorizzata l'importanza. Si può dimostrare che i materiali, ora attribuiti ad un unico edificio originario, provengono in realtà dai due siti in maniera distinta e sono pertinenti probabilmente a due monumenti molto simili, accomunati, nel II sec. d.C., da una omogeneità di funzioni cultuali, forse riconoscibile nel culto di Trittolemo. Nell'agorà del Ceramico e all'esterno del grande santuario di Eleusi due aree sacre avevano quindi facciate ornate con giganti, che traggono la loro forma stilistica dalle esperienze dell'età periclea e raffigurano gli eroi autoctoni e ancestrali di Atene, in una reduplicazione monumentale che non costituisce una rarità nel caso di Atene, dove è già stata riscontrata per gli apparati decorativi di altri monumenti sacri (come per il culto di Dioniso).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.