This essay analyzes some aspects of the ceremoniality of diplomats of "small" or “minor” states sent to important courts or meetings with many other diplomatic representatives. Starting from some recent reflections on the "new" history of political, cultural and diplomatic practice, the focus is on the opportunities available to representatives of "small" states within the framework of ceremonials that during early modern age were increasingly bound by compliance with rules and rules. The concept of a “minor” state therefore appears useful for the analysis of the concrete instruments of these diplomatic figures - the ambassadors of the small states - who often did not have the status of ambassador in the European monarchies but only the one, of minor importance, of the envoy. Through the cases of the envoys of Genoa and Florence, the essay analyzes the strategies put in place by these negotiators, often very skilled but with little tools, to acquire spaces of relationship and negotiation, balancing, when possible, the tender for the acquisition of a good position in ceremonial meetings with the need to find places and opportunities for negotiation and compromise.

Questo saggio analizza alcuni aspetti della cerimonialità dei diplomatici di stati “piccoli” o “minori” inviati presso grandi corti o in incontri alla presenza di molti rappresentanti diplomatici. A partire dalle recenti riflessioni sulla “nuova” storia della pratica politica, culturale e diplomatica, lo sguardo si concentra sulle opportunità di cui dispongono i rappresentanti di stati “minori” nel quadro di cerimoniali che con la piena età moderna furono sempre più vincolati al rispetto di norme e regole. Il concetto di piccolo Stato appare utile per l’analisi dei concreti strumenti di queste figure della diplomazia – gli ambasciatori di piccoli stati- che spesso, presso le monarchie europee, non avevano lo status di ambasciatore ma solo quello, di rilevanza minore, di inviato. Attraverso i casi degli emissari di Genova e Firenze il saggio analizza le strategie messe in campo da questi negoziatori, spesso molto abili ma con scarsi strumenti, per acquisire spazi di relazione e di trattativa, contemperando, quando possibile, la gara per l’acquisizione di una buona posizione negli incontri cerimoniali con la necessità di trovare luoghi e occasioni per la trattativa e il compromesso.

On those occasions one must ride roughshod over punctilios: ceremonial meetings of minor State ambassadors in the early modern age / Volpini, Paola. - In: CHEIRON. - ISSN 1127-8951. - I(2018), pp. 64-83.

On those occasions one must ride roughshod over punctilios: ceremonial meetings of minor State ambassadors in the early modern age

paola volpini
2018

Abstract

This essay analyzes some aspects of the ceremoniality of diplomats of "small" or “minor” states sent to important courts or meetings with many other diplomatic representatives. Starting from some recent reflections on the "new" history of political, cultural and diplomatic practice, the focus is on the opportunities available to representatives of "small" states within the framework of ceremonials that during early modern age were increasingly bound by compliance with rules and rules. The concept of a “minor” state therefore appears useful for the analysis of the concrete instruments of these diplomatic figures - the ambassadors of the small states - who often did not have the status of ambassador in the European monarchies but only the one, of minor importance, of the envoy. Through the cases of the envoys of Genoa and Florence, the essay analyzes the strategies put in place by these negotiators, often very skilled but with little tools, to acquire spaces of relationship and negotiation, balancing, when possible, the tender for the acquisition of a good position in ceremonial meetings with the need to find places and opportunities for negotiation and compromise.
2018
Questo saggio analizza alcuni aspetti della cerimonialità dei diplomatici di stati “piccoli” o “minori” inviati presso grandi corti o in incontri alla presenza di molti rappresentanti diplomatici. A partire dalle recenti riflessioni sulla “nuova” storia della pratica politica, culturale e diplomatica, lo sguardo si concentra sulle opportunità di cui dispongono i rappresentanti di stati “minori” nel quadro di cerimoniali che con la piena età moderna furono sempre più vincolati al rispetto di norme e regole. Il concetto di piccolo Stato appare utile per l’analisi dei concreti strumenti di queste figure della diplomazia – gli ambasciatori di piccoli stati- che spesso, presso le monarchie europee, non avevano lo status di ambasciatore ma solo quello, di rilevanza minore, di inviato. Attraverso i casi degli emissari di Genova e Firenze il saggio analizza le strategie messe in campo da questi negoziatori, spesso molto abili ma con scarsi strumenti, per acquisire spazi di relazione e di trattativa, contemperando, quando possibile, la gara per l’acquisizione di una buona posizione negli incontri cerimoniali con la necessità di trovare luoghi e occasioni per la trattativa e il compromesso.
cerimonialità; stati “minori"; pratica diplomatica; Firenze; Genova; corte spagnola
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
On those occasions one must ride roughshod over punctilios: ceremonial meetings of minor State ambassadors in the early modern age / Volpini, Paola. - In: CHEIRON. - ISSN 1127-8951. - I(2018), pp. 64-83.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1293119
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