Edgar Morin è uno dei grandi pensatori del XX secolo. È direttore di ricerca emerito al CNRS, che gli ha intitolato il Centre Edgar Morin (all’interno dello IIAC – Institut Interdisciplinaire d’Anthropologie du Contemporain), dove dirige l’ISCC (Institut des Sciences de la Communication). Testimone attivo dei grandi cambiamenti storici e sociali del nostro tempo, non ha mai cessato di contribuire con il pensiero critico e con l’azione al mutamento sociale e alla riflessività politica. I suoi contributi allo studio dell’educazione, della socio-antropologia, dell’industria culturale e del cinema, insieme all’analisi epistemologica della complessità, costituiscono alcune pietre miliari del sapere contemporaneo. Fra le sue opere principali: La Méthode (5 voll.); L’Homme et la mort; Le Cinéma ou l’homme imaginaire; L’Esprit du temps; Le Paradigme perdu: la nature humaine; La tête bien faite; Relier les connaissances; Les Sept savoirs nécessaires à l’éducation du future; La voie; Enseigner à vivre. Manifeste pour changer l’éducation. In quest’ultimo testo sviluppa alcuni punti già presenti in La tête bien faite e Les Sept savoirs nécessaires, in particolare la necessità di ricondurre la scuola e il sistema formativo alla loro missione educativa originaria, cioè quella di insegnare a vivere attraverso l’integrazione fra le diverse branche del sapere, la ricomposizione della frattura fra conoscenza e vita, fra teoresi e pratica. L’intervista, realizzata via Skype durante le vacanze di Natale del 2017, è stata svolta mentre Edgar Morin era «à l’écart du monde» per la stesura del suo nuovo libro. È densa di spunti di riflessione sul rapporto fra educazione e mutamento sociale, sulle trasformazioni dell’umano e i possibili sviluppi delle tecnoscienze. Riaffiorano in essa i grandi temi della sua opera e i convincimenti che costellano l’umanesimo di fede e di progetto di questo grande pensatore della complessità e dell’improbabile: la necessità di una riforma generale dell’educazione e del pensiero; l’importanza della dimensione poetica dell’esistenza; il bisogno di affrontare la complessità del reale contemplando le insidie della razionalità (in particolare l’errore e l’illusione) come ostacoli all’adozione di soluzioni non distruttive per lo sviluppo dell’umanità.

Educazione e trasformazioni dell’umano. Intervista a Edgar Morin / Musso, Maria Giovanna. - In: SCUOLA DEMOCRATICA. - ISSN 1129-731X. - 1/2018(2018), pp. 155-164. [10.12828/89605]

Educazione e trasformazioni dell’umano. Intervista a Edgar Morin

Maria Giovanna Musso
2018

Abstract

Edgar Morin è uno dei grandi pensatori del XX secolo. È direttore di ricerca emerito al CNRS, che gli ha intitolato il Centre Edgar Morin (all’interno dello IIAC – Institut Interdisciplinaire d’Anthropologie du Contemporain), dove dirige l’ISCC (Institut des Sciences de la Communication). Testimone attivo dei grandi cambiamenti storici e sociali del nostro tempo, non ha mai cessato di contribuire con il pensiero critico e con l’azione al mutamento sociale e alla riflessività politica. I suoi contributi allo studio dell’educazione, della socio-antropologia, dell’industria culturale e del cinema, insieme all’analisi epistemologica della complessità, costituiscono alcune pietre miliari del sapere contemporaneo. Fra le sue opere principali: La Méthode (5 voll.); L’Homme et la mort; Le Cinéma ou l’homme imaginaire; L’Esprit du temps; Le Paradigme perdu: la nature humaine; La tête bien faite; Relier les connaissances; Les Sept savoirs nécessaires à l’éducation du future; La voie; Enseigner à vivre. Manifeste pour changer l’éducation. In quest’ultimo testo sviluppa alcuni punti già presenti in La tête bien faite e Les Sept savoirs nécessaires, in particolare la necessità di ricondurre la scuola e il sistema formativo alla loro missione educativa originaria, cioè quella di insegnare a vivere attraverso l’integrazione fra le diverse branche del sapere, la ricomposizione della frattura fra conoscenza e vita, fra teoresi e pratica. L’intervista, realizzata via Skype durante le vacanze di Natale del 2017, è stata svolta mentre Edgar Morin era «à l’écart du monde» per la stesura del suo nuovo libro. È densa di spunti di riflessione sul rapporto fra educazione e mutamento sociale, sulle trasformazioni dell’umano e i possibili sviluppi delle tecnoscienze. Riaffiorano in essa i grandi temi della sua opera e i convincimenti che costellano l’umanesimo di fede e di progetto di questo grande pensatore della complessità e dell’improbabile: la necessità di una riforma generale dell’educazione e del pensiero; l’importanza della dimensione poetica dell’esistenza; il bisogno di affrontare la complessità del reale contemplando le insidie della razionalità (in particolare l’errore e l’illusione) come ostacoli all’adozione di soluzioni non distruttive per lo sviluppo dell’umanità.
2018
educazione; mutamento sociale; complessità; epistemologia
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Educazione e trasformazioni dell’umano. Intervista a Edgar Morin / Musso, Maria Giovanna. - In: SCUOLA DEMOCRATICA. - ISSN 1129-731X. - 1/2018(2018), pp. 155-164. [10.12828/89605]
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