Virtual Community e networking, l’imperativo è “fare rete”. Il sistema su cui è basato il World Wide Web ha privilegiato sempre di più la filosofia del peer-to-peer (caratteristica dell’etica hacker). La tecnologia mediatica nell’era del web 2.0 si è fatta ambiente, immersivo e immateriale, nel quale la comunicazione è il fulcro regolatore della vita al suo interno. In questo spazio l’individuo partecipa come autore di tutte le dinamiche relazionali, peculiari della vita offline, non solo replicandole, ma traducendole attraverso un’interfaccia dal linguaggio multimediale. La comunità virtuale2 rimette in discussione il concetto di “realtà” avendo l’urgenza di considerare tutta quella sfera dell’esistenza individuale e collettiva, che si svolge all’interno dello spazio web, dove i confini corporei, geografici, temporali e identitari sono rarefatti e si configurano nuovi codici espressivi, iconografie, narrazioni e sensorialità. Nella rete ciascun individuo è chiamato a (ri)definire la propria presenza posizionandosi in una rappresentazione data dall’insieme di informazioni che con essa decide di condividere: «Il fruitore diviene uno dei protagonisti di un evento che lo investe sia a livello cognitivo che percettivo, potendo quindi prendere in mano il processo di creazione e trasmissione delle informazioni, attraverso un feedback diretto con il medium»3. La sensibilità dei social network nei confronti delle informazioni fornite dagli utenti si esprime in un processo costante di negoziazione e adeguamento mirato alla creazione di esperienze gratificanti attraverso la manipolazione delle percezioni e degli immaginari.

Network is the message / Farina, Carolina. - In: ROOTS§ROUTES. - ISSN 2039-5426. - Anno VII, n. 26 settembre– dicembre 2017(2017).

Network is the message

Carolina Farina
2017

Abstract

Virtual Community e networking, l’imperativo è “fare rete”. Il sistema su cui è basato il World Wide Web ha privilegiato sempre di più la filosofia del peer-to-peer (caratteristica dell’etica hacker). La tecnologia mediatica nell’era del web 2.0 si è fatta ambiente, immersivo e immateriale, nel quale la comunicazione è il fulcro regolatore della vita al suo interno. In questo spazio l’individuo partecipa come autore di tutte le dinamiche relazionali, peculiari della vita offline, non solo replicandole, ma traducendole attraverso un’interfaccia dal linguaggio multimediale. La comunità virtuale2 rimette in discussione il concetto di “realtà” avendo l’urgenza di considerare tutta quella sfera dell’esistenza individuale e collettiva, che si svolge all’interno dello spazio web, dove i confini corporei, geografici, temporali e identitari sono rarefatti e si configurano nuovi codici espressivi, iconografie, narrazioni e sensorialità. Nella rete ciascun individuo è chiamato a (ri)definire la propria presenza posizionandosi in una rappresentazione data dall’insieme di informazioni che con essa decide di condividere: «Il fruitore diviene uno dei protagonisti di un evento che lo investe sia a livello cognitivo che percettivo, potendo quindi prendere in mano il processo di creazione e trasmissione delle informazioni, attraverso un feedback diretto con il medium»3. La sensibilità dei social network nei confronti delle informazioni fornite dagli utenti si esprime in un processo costante di negoziazione e adeguamento mirato alla creazione di esperienze gratificanti attraverso la manipolazione delle percezioni e degli immaginari.
2017
social networks; hacktivism; visual culture; digital culture; contemporary art
01 Pubblicazione su rivista::01m Editorial/Introduzione in rivista
Network is the message / Farina, Carolina. - In: ROOTS§ROUTES. - ISSN 2039-5426. - Anno VII, n. 26 settembre– dicembre 2017(2017).
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Note: http://www.roots-routes.org/anno-7-n-26-settembre-dicembre-2017-network-is-the-message/
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