Immaginiamo che gli esseri umani non siano dotati della capacità di riconoscere gli altri individui come esseri pensanti, né di comprenderne o interpretarne il comportamento. Con questi presupposti, la vita in società sarebbe ancora possibile? Molti pensatori, dai filosofi dell'antichità fino agli autori contemporanei, tra cui Stueber, risponderebbero che no, sarebbe pressoché impossibile. Perché sia possibile interagire con gli altri, dobbiamo poter attribuire loro stati mentali come desideri, intenzioni, credenze, e, alla luce di questi, saperne comprendere il comportamento sociale. E' opinione condivisa che ogni essere umano, in assenza di patologia, sia portatore di un repertorio di capacità, strategie, conoscenze implicate nella nostra abilità di comprendere le altre menti, noto come psicologia ingenua (folk psychology), grazie a cui siamo in grado di adempiere a questo complesso ma fondamentale compito. Dal dibattito in merito alla questione sono emerse, negli ultimi decenni, due posizioni fondamentali, che ribadiscono la centralità della prima piuttosto che della seconda strategia: la teoria della simulazione (secondo cui la comprensione altrui avviene attraverso una procedura empatica che non richiede molte conoscenze sull’altro, ma presuppone piuttosto la capacità di mettersi nei suoi panni) e la teoria della teoria (secondo cui la comprensione altrui richiede un ampio bagaglio di conoscenza circa l’altro e avviene attraverso l’elaborazione di una teoria su di lui). E' in questo panorama che si colloca il lavoro di Karsten Stueber. Coniugando una stringente analisi filosofica con un attento esame delle più recenti scoperte in campo psicologico e neuroscientifico, con il suo volume "L'Empatia", l'autore offre un contributo multidisciplinare e innovativo all'odierno dibattito tra teorici della teoria e teorici della simulazione. L'intento primario del libro è chiaro sin dalle prime pagine e anticipato dal titolo stesso: costruire una difesa sistematica dell'empatia come strumento epistemicamente centrale per la comprensione delle altre menti.
Recensione di K. Stueber, L'empatia / Fanghella, Martina. - In: RIVISTA INTERNAZIONALE DI FILOSOFIA E PSICOLOGIA. - ISSN 2239-2629. - (2015).
Recensione di K. Stueber, L'empatia
Martina Fanghella
2015
Abstract
Immaginiamo che gli esseri umani non siano dotati della capacità di riconoscere gli altri individui come esseri pensanti, né di comprenderne o interpretarne il comportamento. Con questi presupposti, la vita in società sarebbe ancora possibile? Molti pensatori, dai filosofi dell'antichità fino agli autori contemporanei, tra cui Stueber, risponderebbero che no, sarebbe pressoché impossibile. Perché sia possibile interagire con gli altri, dobbiamo poter attribuire loro stati mentali come desideri, intenzioni, credenze, e, alla luce di questi, saperne comprendere il comportamento sociale. E' opinione condivisa che ogni essere umano, in assenza di patologia, sia portatore di un repertorio di capacità, strategie, conoscenze implicate nella nostra abilità di comprendere le altre menti, noto come psicologia ingenua (folk psychology), grazie a cui siamo in grado di adempiere a questo complesso ma fondamentale compito. Dal dibattito in merito alla questione sono emerse, negli ultimi decenni, due posizioni fondamentali, che ribadiscono la centralità della prima piuttosto che della seconda strategia: la teoria della simulazione (secondo cui la comprensione altrui avviene attraverso una procedura empatica che non richiede molte conoscenze sull’altro, ma presuppone piuttosto la capacità di mettersi nei suoi panni) e la teoria della teoria (secondo cui la comprensione altrui richiede un ampio bagaglio di conoscenza circa l’altro e avviene attraverso l’elaborazione di una teoria su di lui). E' in questo panorama che si colloca il lavoro di Karsten Stueber. Coniugando una stringente analisi filosofica con un attento esame delle più recenti scoperte in campo psicologico e neuroscientifico, con il suo volume "L'Empatia", l'autore offre un contributo multidisciplinare e innovativo all'odierno dibattito tra teorici della teoria e teorici della simulazione. L'intento primario del libro è chiaro sin dalle prime pagine e anticipato dal titolo stesso: costruire una difesa sistematica dell'empatia come strumento epistemicamente centrale per la comprensione delle altre menti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.