Numerosi studi empirici documentano quanto il secondo anno di studio all’università rappresenti una fase critica per gli studenti (e.g. Webb & Cotton, 2018). I dati disponibili evidenziano come l’incapacità di assegnarsi adeguati obiettivi di studio (Morisano et al.,2010), o di strutturare adeguatamente il proprio impegno accademico (McCardle et al., 2017) siano le principali problematiche riferite dagli studenti. In questo studio, utilizzando la cornice teorica della teoria del goal setting, abbiamo indagato il valore dell’obiettivo autoassegnato quale promotore della prestazione nello studio e del voto accademico. In particolare, abbiamo ipotizzato che studenti capaci di (1) autoassegnarsi obiettivi, (2) renderli specifici, e (3) adeguatamente sfidanti, percepissero una maggiore qualità dello studio quotidiano. Inoltre, abbiamo ipotizzato che la qualità dello studio predicesse un migliore voto all’esame, mediando gli effetti del goal e delle sue caratteristiche. Lo studio è stato condotto su un campione di 140 studenti universitari ai quali è stato chiesto di indicare ogni mattina il proprio programma di studio nei 36 giorni precedenti la data dell’esame, ed ogni sera il proprio rendimento nella giornata di studio. Due giudici indipendenti hanno poi valutato la presenza nel programma di studio di obiettivi (in termini di numerosità, da 1 a 10), valutandone i livelli di specificità e difficoltà (su una scala da 1, per nulla specifico/difficile, a 5, del tutto specifico/difficile). I risultati dimostrano che il rendimento nello studio cresce linearmente fino alla data dell’esame. Tale crescita è risultata predetta dalla presenza di obiettivi e dal loro grado di specificità. Il voto all’esame è risultato predetto dalla crescita nel rendimento accademico e dal livello di difficoltà degli obiettivi. La media accademica, la coscienziosità e il genere sono stati tenuti sotto controllo. I risultati hanno importanti implicazioni dimostrando il valore predittivo degli obiettivi autoassegnati ed il loro ruolo nel promuovere il successo accademico degli studenti.

Goal setting e prestazione accademica: uno studio longitudinale / Cepale, Gianluca; Alessandri, Guido; Borgogni, Laura. - (2018). (Intervento presentato al convegno XVI Congresso Nazionale Sezione di Psicologia per le Organizzazioni tenutosi a Roma).

Goal setting e prestazione accademica: uno studio longitudinale

Gianluca Cepale;Guido Alessandri;Laura Borgogni
2018

Abstract

Numerosi studi empirici documentano quanto il secondo anno di studio all’università rappresenti una fase critica per gli studenti (e.g. Webb & Cotton, 2018). I dati disponibili evidenziano come l’incapacità di assegnarsi adeguati obiettivi di studio (Morisano et al.,2010), o di strutturare adeguatamente il proprio impegno accademico (McCardle et al., 2017) siano le principali problematiche riferite dagli studenti. In questo studio, utilizzando la cornice teorica della teoria del goal setting, abbiamo indagato il valore dell’obiettivo autoassegnato quale promotore della prestazione nello studio e del voto accademico. In particolare, abbiamo ipotizzato che studenti capaci di (1) autoassegnarsi obiettivi, (2) renderli specifici, e (3) adeguatamente sfidanti, percepissero una maggiore qualità dello studio quotidiano. Inoltre, abbiamo ipotizzato che la qualità dello studio predicesse un migliore voto all’esame, mediando gli effetti del goal e delle sue caratteristiche. Lo studio è stato condotto su un campione di 140 studenti universitari ai quali è stato chiesto di indicare ogni mattina il proprio programma di studio nei 36 giorni precedenti la data dell’esame, ed ogni sera il proprio rendimento nella giornata di studio. Due giudici indipendenti hanno poi valutato la presenza nel programma di studio di obiettivi (in termini di numerosità, da 1 a 10), valutandone i livelli di specificità e difficoltà (su una scala da 1, per nulla specifico/difficile, a 5, del tutto specifico/difficile). I risultati dimostrano che il rendimento nello studio cresce linearmente fino alla data dell’esame. Tale crescita è risultata predetta dalla presenza di obiettivi e dal loro grado di specificità. Il voto all’esame è risultato predetto dalla crescita nel rendimento accademico e dal livello di difficoltà degli obiettivi. La media accademica, la coscienziosità e il genere sono stati tenuti sotto controllo. I risultati hanno importanti implicazioni dimostrando il valore predittivo degli obiettivi autoassegnati ed il loro ruolo nel promuovere il successo accademico degli studenti.
2018
XVI Congresso Nazionale Sezione di Psicologia per le Organizzazioni
04 Pubblicazione in atti di convegno::04d Abstract in atti di convegno
Goal setting e prestazione accademica: uno studio longitudinale / Cepale, Gianluca; Alessandri, Guido; Borgogni, Laura. - (2018). (Intervento presentato al convegno XVI Congresso Nazionale Sezione di Psicologia per le Organizzazioni tenutosi a Roma).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1291351
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