The article intends to bring a small contribution to the theme of pacifism and European political unity through an analysis, albeit partial, of the Italian press with respect to the Geneva Peace Congress, which this year marks the 150th anniversary. Check how Italy, just united by the Savoy kingdom, tried to define and build an image of itself through the press, involving the interest of public opinion on international politics, always on the front page in newspapers of the time; the congress of Geneva lent itself to public attention not only because of the implications of foreign policy but because it was connected to the very lively theme of the Roman question and the enterprise of Mentana that General Garibaldi, the honorary president of the congress, immediately started leaving the Swiss city. The study of Italian journalism on the subject in question is intended as a first step for further investigations on the involvement in Italy of many associations, committees, political figures who joined, participated in the Geneva congress as well as the debate and press reports; with this, fueling the interest of public opinion for international politics, in particular, for the repercussions it would have had on the unitary process. The unity of Italy, recently realized, proceeded with the annexation of Veneto in 1866, thanks to the Austrian-Prussian war, despite the bad military trial, while the Roman question frozen in the 1864 Convention with Napoleon III remained unresolved. In representing the contents of the journalism of the time a selection was made, albeit partial, of the most representative publications of the various political camps: La Perseveranza, of Milan, La Nazione of Florence, L’Opinione of Turin for the moderate right of government, La Gazzetta Piemontese, of Turin, La Riforma of Florence, The Rome of Naples for the liberal left, La Favilla di Mantova and Libertà e Giustizia of Naples for the radical-democrats, expression of the Mazzinians, Garibaldians and Socialist forces in their first meaning, L 'Osservatore Romano for the extreme positions of the Roman Church in defense of the papal state

L’articolo intende portare un piccolo contributo al tema del pacifismo e dell’unità politica europea attraverso un’analisi, seppur parziale, della stampa italiana rispetto al Congresso della pace di Ginevra, di cui ricorre, quest’anno, il 150° anniversario. Verificare come l’Italia, appena unita dal regno sabaudo, cercasse di definire e costruire una immagine di sè anche attraverso la stampa coinvolgendo l’interesse dell’opinione pubblica sulla politica internazionale, sempre in prima pagina nei giornali dell’epoca; il congresso di Ginevra si prestava notevolmente all’attenzione pubblica non soltanto per le implicazioni di politica estera ma in quanto era collegato al tema molto vivo della questione romana e l’impresa di Mentana che il generale Garibaldi, presidente onorario del congresso, avviò subito dopo aver lasciato la città svizzera. Lo studio della pubblicistica italiana sul tema in oggetto vuole essere un primo passo per ulteriori approfondimenti sul coinvolgimento in Italia di molte associazioni, comitati, personalità politiche che aderirono, parteciparono al congresso di Ginevra come anche al dibattito e ai resoconti sulla stampa; con ciò alimentando l’interesse dell’opinione publica per la politica internazionale, in particolar modo, per le ricadute che avrebbe avuto sul processo unitario. L’unità d’Italia, da poco realizzata, procedeva con l’annessione del Veneto nel 1866, grazie alla guerra austro-prussiana, malgrado la pessima prova militare, mentre restava irrisolta la questione romana congelata nella Convenzione del 1864 con Napoleone III. Nel rappresentare i contenuti della pubblicistica del tempo si è operata una cernita, seppur parziale, delle testate più rappresentative dei vari schieramenti politici: La Perseveranza, di Milano, La Nazione di Firenze, L’Opinione di Torino per la destra moderata di governo, La Gazzetta Piemontese, di Torino, La Riforma di Firenze, Il Roma di Napoli per la sinistra liberale, La Favilla di Mantova e Libertà e Giustizia di Napoli per i democratico-radicali, espressione delle forze mazziniane, garibaldine e socialiste nella loro prima accezione, L’Osservatore Romano per le posizioni oltranziste della Chiesa Romana a difesa dello stato pontificio

Un congresso per l’Europa. Il congresso Internazionale della Pace e della Libertà (Ginevra1867) e la stampa italiana. Prima parte / Fabrizi, Fabrizio. - In: EUROSTUDIUM3W. - ISSN 1973-9443. - ELETTRONICO. - 47, aprile -giugno(2018), pp. 127-147.

Un congresso per l’Europa. Il congresso Internazionale della Pace e della Libertà (Ginevra1867) e la stampa italiana. Prima parte.

FABRIZI, FABRIZIO
2018

Abstract

The article intends to bring a small contribution to the theme of pacifism and European political unity through an analysis, albeit partial, of the Italian press with respect to the Geneva Peace Congress, which this year marks the 150th anniversary. Check how Italy, just united by the Savoy kingdom, tried to define and build an image of itself through the press, involving the interest of public opinion on international politics, always on the front page in newspapers of the time; the congress of Geneva lent itself to public attention not only because of the implications of foreign policy but because it was connected to the very lively theme of the Roman question and the enterprise of Mentana that General Garibaldi, the honorary president of the congress, immediately started leaving the Swiss city. The study of Italian journalism on the subject in question is intended as a first step for further investigations on the involvement in Italy of many associations, committees, political figures who joined, participated in the Geneva congress as well as the debate and press reports; with this, fueling the interest of public opinion for international politics, in particular, for the repercussions it would have had on the unitary process. The unity of Italy, recently realized, proceeded with the annexation of Veneto in 1866, thanks to the Austrian-Prussian war, despite the bad military trial, while the Roman question frozen in the 1864 Convention with Napoleon III remained unresolved. In representing the contents of the journalism of the time a selection was made, albeit partial, of the most representative publications of the various political camps: La Perseveranza, of Milan, La Nazione of Florence, L’Opinione of Turin for the moderate right of government, La Gazzetta Piemontese, of Turin, La Riforma of Florence, The Rome of Naples for the liberal left, La Favilla di Mantova and Libertà e Giustizia of Naples for the radical-democrats, expression of the Mazzinians, Garibaldians and Socialist forces in their first meaning, L 'Osservatore Romano for the extreme positions of the Roman Church in defense of the papal state
2018
L’articolo intende portare un piccolo contributo al tema del pacifismo e dell’unità politica europea attraverso un’analisi, seppur parziale, della stampa italiana rispetto al Congresso della pace di Ginevra, di cui ricorre, quest’anno, il 150° anniversario. Verificare come l’Italia, appena unita dal regno sabaudo, cercasse di definire e costruire una immagine di sè anche attraverso la stampa coinvolgendo l’interesse dell’opinione pubblica sulla politica internazionale, sempre in prima pagina nei giornali dell’epoca; il congresso di Ginevra si prestava notevolmente all’attenzione pubblica non soltanto per le implicazioni di politica estera ma in quanto era collegato al tema molto vivo della questione romana e l’impresa di Mentana che il generale Garibaldi, presidente onorario del congresso, avviò subito dopo aver lasciato la città svizzera. Lo studio della pubblicistica italiana sul tema in oggetto vuole essere un primo passo per ulteriori approfondimenti sul coinvolgimento in Italia di molte associazioni, comitati, personalità politiche che aderirono, parteciparono al congresso di Ginevra come anche al dibattito e ai resoconti sulla stampa; con ciò alimentando l’interesse dell’opinione publica per la politica internazionale, in particolar modo, per le ricadute che avrebbe avuto sul processo unitario. L’unità d’Italia, da poco realizzata, procedeva con l’annessione del Veneto nel 1866, grazie alla guerra austro-prussiana, malgrado la pessima prova militare, mentre restava irrisolta la questione romana congelata nella Convenzione del 1864 con Napoleone III. Nel rappresentare i contenuti della pubblicistica del tempo si è operata una cernita, seppur parziale, delle testate più rappresentative dei vari schieramenti politici: La Perseveranza, di Milano, La Nazione di Firenze, L’Opinione di Torino per la destra moderata di governo, La Gazzetta Piemontese, di Torino, La Riforma di Firenze, Il Roma di Napoli per la sinistra liberale, La Favilla di Mantova e Libertà e Giustizia di Napoli per i democratico-radicali, espressione delle forze mazziniane, garibaldine e socialiste nella loro prima accezione, L’Osservatore Romano per le posizioni oltranziste della Chiesa Romana a difesa dello stato pontificio
"Congressi della Pace Ottocento", "Stampa italiana post-unitaria, "democrazia, socialismo unità europea"
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Un congresso per l’Europa. Il congresso Internazionale della Pace e della Libertà (Ginevra1867) e la stampa italiana. Prima parte / Fabrizi, Fabrizio. - In: EUROSTUDIUM3W. - ISSN 1973-9443. - ELETTRONICO. - 47, aprile -giugno(2018), pp. 127-147.
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