I domini dell’emozione – neurofisiologico, motorio/espressivo e cognitivo – sono centrali per l’integrazione tra psiche e soma. La relazione, presente in letteratura, tra deficit di elaborazione dell’emozione (alessitimia) e reattività cardiaca potrebbe favorire nel tempo la patologia cardiovascolare. Lo studio si propone di valutare la relazione tra alessitimia e differenti gradi di patologia cardiovascolare.Hanno aderito allo studio un totale 717 persone (315 uomini, 402 donne) selezionati presso il Centro di Diagnosi e Cura dell’Ipertensione, del Policlinico Umberto I di Roma. I partecipanti sono stati divisi in 5 gruppi: gruppo di Controllo Sano (n=152); persone con ipertensione lieve non in terapia farmacologica (n=155); persone con ipertensione in terapia farmacologica (n=155); persone con ipertensione farmaco resistente (n=154); persone con ipertensione e disturbi cardiovascolari conclamati (n=101). Sono state condotte delle analisi della covarianza che hanno considerato come fattore indipendente i 5 gruppi, come variabili dipendenti le dimensioni dell’alessitimia e come covariate l’età e l’indice di massa corporea. Tutti i partecipanti hanno compilato la Toronto Alexithymia Scale (TAS20). I risultati hanno evidenziato un effetto nel fattore della TAS-20 Pensiero orientato all’esterno (F4,71=3.18; p=0.01). In particolare, le persone ipertese con disturbi cardiovascolari conclamati mostrano punteggi più alti rispetto ai gruppi d’ipertesi sia in terapia (p=0.03) sia non in terapia (p=0.0001), e anche rispetto al gruppo di controllo (p=0.006). Questo risultato sembrerebbe indicare che vivere le situazioni della vita senza un’attenzione ai propri vissuti emotivi (Pensiero orientato all’esterno) tenda a produrre una limitata modulazione corticale del SNA, favorendo i disturbi cardiovascolari.
Deficit di elaborazione emotiva e salute cardiovascolare / Mingarelli, A.; Boncompagni, I.; Favieri, F.; Forte, G.; Guarino, A.; Giovannoli, J.; Agostini, F.; Germanò, R.; Germanò, G.; Casagrande, M. - (2018), pp. 52-53. (Intervento presentato al convegno XXXV Congresso Nazionale SIIA 2018 tenutosi a Roma).
Deficit di elaborazione emotiva e salute cardiovascolare
Mingarelli A.;Boncompagni I.;Favieri F.;Forte G.;Guarino A.;Giovannoli J.;Agostini F.;Germanò R.;Germanò G.;Casagrande M
2018
Abstract
I domini dell’emozione – neurofisiologico, motorio/espressivo e cognitivo – sono centrali per l’integrazione tra psiche e soma. La relazione, presente in letteratura, tra deficit di elaborazione dell’emozione (alessitimia) e reattività cardiaca potrebbe favorire nel tempo la patologia cardiovascolare. Lo studio si propone di valutare la relazione tra alessitimia e differenti gradi di patologia cardiovascolare.Hanno aderito allo studio un totale 717 persone (315 uomini, 402 donne) selezionati presso il Centro di Diagnosi e Cura dell’Ipertensione, del Policlinico Umberto I di Roma. I partecipanti sono stati divisi in 5 gruppi: gruppo di Controllo Sano (n=152); persone con ipertensione lieve non in terapia farmacologica (n=155); persone con ipertensione in terapia farmacologica (n=155); persone con ipertensione farmaco resistente (n=154); persone con ipertensione e disturbi cardiovascolari conclamati (n=101). Sono state condotte delle analisi della covarianza che hanno considerato come fattore indipendente i 5 gruppi, come variabili dipendenti le dimensioni dell’alessitimia e come covariate l’età e l’indice di massa corporea. Tutti i partecipanti hanno compilato la Toronto Alexithymia Scale (TAS20). I risultati hanno evidenziato un effetto nel fattore della TAS-20 Pensiero orientato all’esterno (F4,71=3.18; p=0.01). In particolare, le persone ipertese con disturbi cardiovascolari conclamati mostrano punteggi più alti rispetto ai gruppi d’ipertesi sia in terapia (p=0.03) sia non in terapia (p=0.0001), e anche rispetto al gruppo di controllo (p=0.006). Questo risultato sembrerebbe indicare che vivere le situazioni della vita senza un’attenzione ai propri vissuti emotivi (Pensiero orientato all’esterno) tenda a produrre una limitata modulazione corticale del SNA, favorendo i disturbi cardiovascolari.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.