Il contributo intende introdurre aspetti storico-metodologici relativi alla trasformazione del paesaggio religioso tardoantico, focalizzando l’attenzione in particolare sui luoghi di riunione e culto dei gruppi ereticali o eterodossi. L’”eterotopia” tardoantica, attraverso il vaglio delle fonti normative, storico-letterarie, archeologiche, agiografiche, liturgiche, intende ricostruire un panorama variegato, dove la pluralità di culti e di fedi, ancora lontana da un’uniformazione religiosa, interagisce in competizione ma spesso anche in condivisione e coabitazione di contesti religiosi (in-between spaces) e contribuisce all’individuazione di spazi sacri alternativi rispetto a quelli ufficialmente riconosciuti; che fossero abitazioni private, martyria, santuari rupestri, si tratta di spazi appartati e protetti in cui era chiaramente più facile sfuggire al controllo dei funzionari: spazi “minoritari” e liminari, a volte difficilmente restituibili alla storia, che grazie all’occupazione eterodossa acquisirono nuovo valore cultuale e di aggregazione sociale.
Eterotopia tardoantica. Uno sguardo introduttivo / Canella, Tessa. - In: STUDI E MATERIALI DI STORIA DELLE RELIGIONI. - ISSN 0393-8417. - 85:1(2019), pp. 10-21.
Eterotopia tardoantica. Uno sguardo introduttivo.
Tessa Canella
2019
Abstract
Il contributo intende introdurre aspetti storico-metodologici relativi alla trasformazione del paesaggio religioso tardoantico, focalizzando l’attenzione in particolare sui luoghi di riunione e culto dei gruppi ereticali o eterodossi. L’”eterotopia” tardoantica, attraverso il vaglio delle fonti normative, storico-letterarie, archeologiche, agiografiche, liturgiche, intende ricostruire un panorama variegato, dove la pluralità di culti e di fedi, ancora lontana da un’uniformazione religiosa, interagisce in competizione ma spesso anche in condivisione e coabitazione di contesti religiosi (in-between spaces) e contribuisce all’individuazione di spazi sacri alternativi rispetto a quelli ufficialmente riconosciuti; che fossero abitazioni private, martyria, santuari rupestri, si tratta di spazi appartati e protetti in cui era chiaramente più facile sfuggire al controllo dei funzionari: spazi “minoritari” e liminari, a volte difficilmente restituibili alla storia, che grazie all’occupazione eterodossa acquisirono nuovo valore cultuale e di aggregazione sociale.File | Dimensione | Formato | |
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