Starting from the description of the Roman Donatist community provided by Ottato di Milevi and trying first to discern whether its content is rethorical or literary, also comparing it with other available sources, this essay intends to outline a physiognomy of Donato’s followers in the City, focusing on their presence within the urban space. It seems possible to identify a specific feature of the anti-heretical discourse concerning the groups present in Rome, especially regarding their control of the sacred places: the apostolic legacy was object of contention, so was the possession or the use of the trophaia of the apostles, which in the anti-heretic rhetoric marked the difference between legitimate and illegitimate communities. The specific presence of the memoriae apostolorum, together with the evidences of African frequentations as well as the abundance of hypogeal sanctuaries, among which we underline the nearby cemetery of Callisto, in which took place the commemoration of Cyprian of Carthage, lead us to identify on the area of the iii mile of the via Appia a place specifically sensitive from a religious point of view and meaningful for the cultural memory of this group. The use of martyrs sanctuaries as an alternative to the Roman titular basilicas is confirmed by the sources about the marginal groups of the second half of the 4th century, where the positioning of the various religious communities and the occupation of the different places of worship played a not indifferent role in the balance of power: the imperial laws often associate the Donatists with other dissident communities, prohibiting not only the possession of official places but also the possibility to gather within the City and in its suburbs.

A partire dalla descrizione che Ottato di Milevi fornisce della comunità donatista romana e provando a discernere quanto di letterario e di retorico vi sia riconoscibile anche rispetto ad altre fonti disponibili, questo saggio intende delineare una fisionomia dei seguaci di Donato nell’Urbe, soprattutto rispetto alla loro presenza nello spazio urbano. Sembra possibile infatti individuare uno specifico nel discorso antieretico relativo ai gruppi presenti a Roma, soprattutto per quanto riguarda il controllo dei luoghi sacri: fra le differenti comunità interecclesiali era oggetto di contesa l’eredità apostolica dei rispettivi vescovi, e anche il possesso o l’utilizzo dei trofei degli apostoli, che nella retorica antieretica segnava la differenza fra comunità legittime e illegittime. Proprio la presenza delle memoriae apostolorum, assieme alle tracce di frequentazioni africane e all’abbondanza di santuari ipogei, fra i quali il vicino cimitero di Callisto con la commemorazione di Cipriano di Cartagine, inducono a individuare nella zona del iii miglio della via Appia un luogo particolarmente sensibile dal punto di vista religioso e significativo per la memoria culturale del gruppo. L’utilizzo di santuari martiriali in alternativa alle basiliche titolari romane è confermato dalle fonti sui gruppi marginali dell’Urbe del IV secolo inoltrato, in cui il posizionamento delle varie comunità religiose e l’occupazione dei differenti luoghi di culto giocarono un ruolo non indifferente nella gestione degli equilibri di potere: i provvedimenti imperiali spesso associano i donatisti con le altre comunità dissidenti, vietando non tanto il possesso di luoghi ufficiali quanto la capacità di riunione a Roma e nel suo hinterland

Inquilinus sine domo, hospes sine hospitio. La comunità donatista di Roma e il suo contesto / Canella, Tessa. - In: STUDI E MATERIALI DI STORIA DELLE RELIGIONI. - ISSN 0393-8417. - 85:1(2019), pp. 95-124.

Inquilinus sine domo, hospes sine hospitio. La comunità donatista di Roma e il suo contesto

Tessa Canella
Primo
2019

Abstract

Starting from the description of the Roman Donatist community provided by Ottato di Milevi and trying first to discern whether its content is rethorical or literary, also comparing it with other available sources, this essay intends to outline a physiognomy of Donato’s followers in the City, focusing on their presence within the urban space. It seems possible to identify a specific feature of the anti-heretical discourse concerning the groups present in Rome, especially regarding their control of the sacred places: the apostolic legacy was object of contention, so was the possession or the use of the trophaia of the apostles, which in the anti-heretic rhetoric marked the difference between legitimate and illegitimate communities. The specific presence of the memoriae apostolorum, together with the evidences of African frequentations as well as the abundance of hypogeal sanctuaries, among which we underline the nearby cemetery of Callisto, in which took place the commemoration of Cyprian of Carthage, lead us to identify on the area of the iii mile of the via Appia a place specifically sensitive from a religious point of view and meaningful for the cultural memory of this group. The use of martyrs sanctuaries as an alternative to the Roman titular basilicas is confirmed by the sources about the marginal groups of the second half of the 4th century, where the positioning of the various religious communities and the occupation of the different places of worship played a not indifferent role in the balance of power: the imperial laws often associate the Donatists with other dissident communities, prohibiting not only the possession of official places but also the possibility to gather within the City and in its suburbs.
2019
A partire dalla descrizione che Ottato di Milevi fornisce della comunità donatista romana e provando a discernere quanto di letterario e di retorico vi sia riconoscibile anche rispetto ad altre fonti disponibili, questo saggio intende delineare una fisionomia dei seguaci di Donato nell’Urbe, soprattutto rispetto alla loro presenza nello spazio urbano. Sembra possibile infatti individuare uno specifico nel discorso antieretico relativo ai gruppi presenti a Roma, soprattutto per quanto riguarda il controllo dei luoghi sacri: fra le differenti comunità interecclesiali era oggetto di contesa l’eredità apostolica dei rispettivi vescovi, e anche il possesso o l’utilizzo dei trofei degli apostoli, che nella retorica antieretica segnava la differenza fra comunità legittime e illegittime. Proprio la presenza delle memoriae apostolorum, assieme alle tracce di frequentazioni africane e all’abbondanza di santuari ipogei, fra i quali il vicino cimitero di Callisto con la commemorazione di Cipriano di Cartagine, inducono a individuare nella zona del iii miglio della via Appia un luogo particolarmente sensibile dal punto di vista religioso e significativo per la memoria culturale del gruppo. L’utilizzo di santuari martiriali in alternativa alle basiliche titolari romane è confermato dalle fonti sui gruppi marginali dell’Urbe del IV secolo inoltrato, in cui il posizionamento delle varie comunità religiose e l’occupazione dei differenti luoghi di culto giocarono un ruolo non indifferente nella gestione degli equilibri di potere: i provvedimenti imperiali spesso associano i donatisti con le altre comunità dissidenti, vietando non tanto il possesso di luoghi ufficiali quanto la capacità di riunione a Roma e nel suo hinterland
Donatismo; Memoriae Apostolorum; Montenses; Scisma/Eresia; Luoghi sacri; Minoranze religiose; Donatismo; Memoriae Apostolorum; Montenses; Schism/Heresy; Sacred Places; Religious Minorities
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Inquilinus sine domo, hospes sine hospitio. La comunità donatista di Roma e il suo contesto / Canella, Tessa. - In: STUDI E MATERIALI DI STORIA DELLE RELIGIONI. - ISSN 0393-8417. - 85:1(2019), pp. 95-124.
File allegati a questo prodotto
File Dimensione Formato  
Canella_Inquilinus-sine-domo_2019.pdf

solo gestori archivio

Tipologia: Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza: Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione 846.59 kB
Formato Adobe PDF
846.59 kB Adobe PDF   Contatta l'autore

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1278460
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact