Il Regolamento (UE) 2016/679, in vigore dal 25 Maggio 2018, nello stabilire nuovi obblighi e responsabilità per gli intermediari digitali – i provider, fra cui le piattaforme di social networking – ha integrato, ed in parte superato, le precedenti disposizioni in materia. Il contributo in oggetto, dopo un breve excursus che ripercorre nella giurisprudenza europea ed italiana le tappe evolutive dei fondamenti normativi delle responsabilità sancite oggi dal GDPR, ne vuole verificare l’applicabilità alle piattaforme social, partendo dalla definizione stessa del concetto di piattaforma e delle sue funzioni, anche avvalendosi di contributi tratti dai media e cultural studies. L’obiettivo è analizzare l’equilibrio non sempre stabile fra gli obblighi per i Social Network Provider ed i diritti degli interessati nel delicato campo della comunicazione politica sulle piattaforme social: è su questi “campi di battaglia” infatti che si è recentemente verificata l’esplosione di “scandali” quali Cambridge Analytica e Russiagate, che hanno rinnovato l’attenzione sui rischi del trattamento automatizzato dei dati personali e sulla possibilità di data breach. L’articolo vuole dunque verificare la tenuta degli strumenti dispiegati dal GDPR - in primo luogo contro la profilazione degli utenti e l’aggregazione delle tracce digitali tramite algoritmo - quando questi si debbono applicare a scapito degli interessi delle major di Internet.
Responsabilità degli ISP rispetto al trattamento automatizzato dei dati personali con finalità di comunicazione politica. Applicabilità del GDPR alle piattaforme social / Garzonio, Emma. - In: MEDIA LAWS. - ISSN 2532-9146. - 2/2019(2019), pp. 190-208.
Responsabilità degli ISP rispetto al trattamento automatizzato dei dati personali con finalità di comunicazione politica. Applicabilità del GDPR alle piattaforme social.
Emma Garzonio
2019
Abstract
Il Regolamento (UE) 2016/679, in vigore dal 25 Maggio 2018, nello stabilire nuovi obblighi e responsabilità per gli intermediari digitali – i provider, fra cui le piattaforme di social networking – ha integrato, ed in parte superato, le precedenti disposizioni in materia. Il contributo in oggetto, dopo un breve excursus che ripercorre nella giurisprudenza europea ed italiana le tappe evolutive dei fondamenti normativi delle responsabilità sancite oggi dal GDPR, ne vuole verificare l’applicabilità alle piattaforme social, partendo dalla definizione stessa del concetto di piattaforma e delle sue funzioni, anche avvalendosi di contributi tratti dai media e cultural studies. L’obiettivo è analizzare l’equilibrio non sempre stabile fra gli obblighi per i Social Network Provider ed i diritti degli interessati nel delicato campo della comunicazione politica sulle piattaforme social: è su questi “campi di battaglia” infatti che si è recentemente verificata l’esplosione di “scandali” quali Cambridge Analytica e Russiagate, che hanno rinnovato l’attenzione sui rischi del trattamento automatizzato dei dati personali e sulla possibilità di data breach. L’articolo vuole dunque verificare la tenuta degli strumenti dispiegati dal GDPR - in primo luogo contro la profilazione degli utenti e l’aggregazione delle tracce digitali tramite algoritmo - quando questi si debbono applicare a scapito degli interessi delle major di Internet.File | Dimensione | Formato | |
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