Cities have always represented themselves through symbolic places and monumental spaces. But this need seems to be absent in contemporaneity. In the twentieth century the compact city model and Alberti’s concept of “the city as a big house”, which is represented through the intellegibility of its perimeter in relation to natural landscape and through the interior of public spaces such as “open-air rooms”, go into crisis. The modern state is represented by the discontinuous space of the open city with no margins, and by the presence of large voids. However, the modern city has developed its own significant forms, preferring paratactic and serial compositions, and representing itself through a sort of “monumentalization of the voids”. On the contrary, the contemporary city appears as the place of the scattering and fragmentation of the informal space between the buildings. The experience of the modern Italian city, temporally and conceptually placed between the compact historical town and the contemporary city, if carefully investigated in its generative grammars, can be an important step to rejuvenate that line of continuity with the best urban tradition that it would seem now broken and to form a new monumentality in which on could recognize the civilization of contemporary living.

Le città si sono sempre auto-rappresentate attraverso luoghi simbolici e spazi monumentali. Ma questo bisogno sembra ormai essere assente nella contemporaneità. Nel Novecento entra in crisi il modello della città compatta e la concezione albertiana della “città come grande casa”, che si rappresentava attraverso l’intellegibilità del suo perimetro in rapporto al paesaggio naturale e attraverso l’internità degli spazi pubblici come “stanze a cielo aperto”. La condizione moderna è rappresentata dallo spazio discontinuo della città aperta e priva di margini e dalla presenza di grandi vuoti. Tuttavia la città moderna ha sviluppato forme significative proprie, privilegiando le composizioni paratattiche e seriali, e rappresentando se stessa attraverso una sorta di “monumentalizzazione dei vuoti”. Invece la città contemporanea appare come il luogo della dispersione e della frammentazione dello spazio informe tra gli edifici. L’esperienza della città moderna italiana, posta temporalmente e concettualmente tra la città storica compatta e la città contemporanea diffusa, se indagata con attenzione nelle sue grammatiche generative, può costituire un passaggio importante per riannodare quel filo di continuità con la migliore tradizione urbana che sembrerebbe ormai spezzato e per dare forma ad una nuova monumentalità in cui possa riconoscersi la civiltà dell’abitare contemporaneo.

Scene urbane del moderno. I nuovi fori e la monumentalizzazione del vuoto / Menghini, ANNA BRUNA. - 4:(2018), pp. 109-124. (Intervento presentato al convegno Theatroeideis. L'immagine della città, la città delle immagini tenutosi a Bari).

Scene urbane del moderno. I nuovi fori e la monumentalizzazione del vuoto

Anna Bruna Menghini
2018

Abstract

Cities have always represented themselves through symbolic places and monumental spaces. But this need seems to be absent in contemporaneity. In the twentieth century the compact city model and Alberti’s concept of “the city as a big house”, which is represented through the intellegibility of its perimeter in relation to natural landscape and through the interior of public spaces such as “open-air rooms”, go into crisis. The modern state is represented by the discontinuous space of the open city with no margins, and by the presence of large voids. However, the modern city has developed its own significant forms, preferring paratactic and serial compositions, and representing itself through a sort of “monumentalization of the voids”. On the contrary, the contemporary city appears as the place of the scattering and fragmentation of the informal space between the buildings. The experience of the modern Italian city, temporally and conceptually placed between the compact historical town and the contemporary city, if carefully investigated in its generative grammars, can be an important step to rejuvenate that line of continuity with the best urban tradition that it would seem now broken and to form a new monumentality in which on could recognize the civilization of contemporary living.
2018
Theatroeideis. L'immagine della città, la città delle immagini
Le città si sono sempre auto-rappresentate attraverso luoghi simbolici e spazi monumentali. Ma questo bisogno sembra ormai essere assente nella contemporaneità. Nel Novecento entra in crisi il modello della città compatta e la concezione albertiana della “città come grande casa”, che si rappresentava attraverso l’intellegibilità del suo perimetro in rapporto al paesaggio naturale e attraverso l’internità degli spazi pubblici come “stanze a cielo aperto”. La condizione moderna è rappresentata dallo spazio discontinuo della città aperta e priva di margini e dalla presenza di grandi vuoti. Tuttavia la città moderna ha sviluppato forme significative proprie, privilegiando le composizioni paratattiche e seriali, e rappresentando se stessa attraverso una sorta di “monumentalizzazione dei vuoti”. Invece la città contemporanea appare come il luogo della dispersione e della frammentazione dello spazio informe tra gli edifici. L’esperienza della città moderna italiana, posta temporalmente e concettualmente tra la città storica compatta e la città contemporanea diffusa, se indagata con attenzione nelle sue grammatiche generative, può costituire un passaggio importante per riannodare quel filo di continuità con la migliore tradizione urbana che sembrerebbe ormai spezzato e per dare forma ad una nuova monumentalità in cui possa riconoscersi la civiltà dell’abitare contemporaneo.
spazio urbano, architettura moderna, Theatroeideis, immagine della città
04 Pubblicazione in atti di convegno::04b Atto di convegno in volume
Scene urbane del moderno. I nuovi fori e la monumentalizzazione del vuoto / Menghini, ANNA BRUNA. - 4:(2018), pp. 109-124. (Intervento presentato al convegno Theatroeideis. L'immagine della città, la città delle immagini tenutosi a Bari).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1271873
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