A broad spectrum analysis of the Italian antitrust cases regarding anti-competitive agreements and abuse of dominant position has shown a significant tendency of the First instance Administrative Court to recalculate (in 52% of cases) the fines imposed by the Italian Competition Authority (Agcm). This conclusion seems confirmed, in a comparative perspective, by the low appeal rate (10%) to the Court of Justice of the European Union in the same matters. The data we have gathered raise some issues. Does the first instance court, in its judicial scrutiny, apply the same methodology adopted by the Agcm? Does the reassessment jeopardize sanction deterrence? This paper investigates the methodology implemented by the administrative judge in redetermining the monetary fines. The analysis of the Agcm proceedings builds upon a dataset of n. 524 fines imposed by the Agcm for abuse of dominant positions and anti-competitive agreements across the period 2000-2015. We examined, exclusively, the Agcm proceedings (n. 119) followed by an appeal ending up in a fine modification. The outcomes of the analysis show that the judicial review could in some case hamper the effectiveness of the fine. This risk may stem from a methodological uncertainty, which becomes greater as the Court strays from the guidelines the Agcm guidelines.

Da una disamina ad ampio spettro della casistica antitrust italiana in tema di intese e abuso di posizione dominante è emersa un’elevata propensione del giudice amministrativo nazionale a rideterminare (nel 52% dei casi) l’importo delle sanzioni pecuniarie comminate dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm). Tale considerazione sembra confermata, in ottica comparativa, dal basso tasso di ricorsi accolti (10%) presso la Corte di Giustizia dell’Unione europea in tema di contenzioso antitrust. Da tale evidenza emergono alcuni quesiti. Il giudice, nell’esercizio del suo sindacato di merito, si attiene alla stessa metodologia (guidelines) di quantificazione della sanzione su cui si basa l’Autorità? Modificando la sanzione, incide sulla funzione deterrente della stessa. Quindi: emerge un rischio di incidere sulla capacità deterrente della sanzione? Su tale sfondo, il presente lavoro si limita a studiare la tecnica di calcolo della sanzione con cui il giudice amministrativo italiano motiva e lega, nel dispositivo, l’accolto con l’effettiva rideterminazione eseguita. L’analisi sui casi parte da un dataset composto da n. 524 sanzioni Agcm comminate per abuso di posizione dominante e intese nel periodo 2000-2015. Per analizzare l’approccio implementato dal giudice amministrativo sono stati vagliati tutti i casi (n. 119) di procedimenti con sanzioni rideterminate a seguito di ricorso giurisdizionale. Le risultanze dell’analisi condotta portano a ritenere che, in alcuni casi, l’attività di ridetermina del giudice possa produrre effetti non neutri sull’efficacia complessiva delle sanzioni antitrust. Tale rischio, sensibilmente attenuatosi nel tempo, può derivare da una incertezza metodologica alla base del calcolo della sanzione. Incertezza che si ritiene tanto più ampia quanto maggiore è il distacco dalla tecnica tracciata nelle guidelines.

La rideterminazione giudiziale delle sanzioni antitrust: tra discrezionalità tecnica e metodologica / Castaldo, Angelo; Grantaliano, Marco; Faraone, Nicola M. F.. - In: MERCATO CONCORRENZA REGOLE. - ISSN 1590-5128. - 3:2018(2018), pp. 487-514.

La rideterminazione giudiziale delle sanzioni antitrust: tra discrezionalità tecnica e metodologica

Angelo Castaldo
Primo
;
2018

Abstract

A broad spectrum analysis of the Italian antitrust cases regarding anti-competitive agreements and abuse of dominant position has shown a significant tendency of the First instance Administrative Court to recalculate (in 52% of cases) the fines imposed by the Italian Competition Authority (Agcm). This conclusion seems confirmed, in a comparative perspective, by the low appeal rate (10%) to the Court of Justice of the European Union in the same matters. The data we have gathered raise some issues. Does the first instance court, in its judicial scrutiny, apply the same methodology adopted by the Agcm? Does the reassessment jeopardize sanction deterrence? This paper investigates the methodology implemented by the administrative judge in redetermining the monetary fines. The analysis of the Agcm proceedings builds upon a dataset of n. 524 fines imposed by the Agcm for abuse of dominant positions and anti-competitive agreements across the period 2000-2015. We examined, exclusively, the Agcm proceedings (n. 119) followed by an appeal ending up in a fine modification. The outcomes of the analysis show that the judicial review could in some case hamper the effectiveness of the fine. This risk may stem from a methodological uncertainty, which becomes greater as the Court strays from the guidelines the Agcm guidelines.
2018
Da una disamina ad ampio spettro della casistica antitrust italiana in tema di intese e abuso di posizione dominante è emersa un’elevata propensione del giudice amministrativo nazionale a rideterminare (nel 52% dei casi) l’importo delle sanzioni pecuniarie comminate dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm). Tale considerazione sembra confermata, in ottica comparativa, dal basso tasso di ricorsi accolti (10%) presso la Corte di Giustizia dell’Unione europea in tema di contenzioso antitrust. Da tale evidenza emergono alcuni quesiti. Il giudice, nell’esercizio del suo sindacato di merito, si attiene alla stessa metodologia (guidelines) di quantificazione della sanzione su cui si basa l’Autorità? Modificando la sanzione, incide sulla funzione deterrente della stessa. Quindi: emerge un rischio di incidere sulla capacità deterrente della sanzione? Su tale sfondo, il presente lavoro si limita a studiare la tecnica di calcolo della sanzione con cui il giudice amministrativo italiano motiva e lega, nel dispositivo, l’accolto con l’effettiva rideterminazione eseguita. L’analisi sui casi parte da un dataset composto da n. 524 sanzioni Agcm comminate per abuso di posizione dominante e intese nel periodo 2000-2015. Per analizzare l’approccio implementato dal giudice amministrativo sono stati vagliati tutti i casi (n. 119) di procedimenti con sanzioni rideterminate a seguito di ricorso giurisdizionale. Le risultanze dell’analisi condotta portano a ritenere che, in alcuni casi, l’attività di ridetermina del giudice possa produrre effetti non neutri sull’efficacia complessiva delle sanzioni antitrust. Tale rischio, sensibilmente attenuatosi nel tempo, può derivare da una incertezza metodologica alla base del calcolo della sanzione. Incertezza che si ritiene tanto più ampia quanto maggiore è il distacco dalla tecnica tracciata nelle guidelines.
Antitrust Fines; Judicial Review; Antitrust Sanction Guidelines
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
La rideterminazione giudiziale delle sanzioni antitrust: tra discrezionalità tecnica e metodologica / Castaldo, Angelo; Grantaliano, Marco; Faraone, Nicola M. F.. - In: MERCATO CONCORRENZA REGOLE. - ISSN 1590-5128. - 3:2018(2018), pp. 487-514.
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