Il saggio, ripercorrendo alcune tra le più rilevanti interpretazione dell’ordine sociale, dall’antichità greca fino al pensiero sociologico contemporaneo (passando per il medioevo cristiano e l’illuminismo moderno), si interroga sui fondamenti epistemologici delle scienze sociali e sulla loro capacità di pensare la società quale sistema fondato in se stesso. Attraverso una critica del formalismo razionale moderno, sempre più esposto ad una logica auto-referenziale e auto-istitutiva, il presente lavoro cerca di evidenziare la tensione di forze in continuo conflitto fra loro, il lavoro costante di valori irriducibili ad ogni tecnicalità: tutto un mondo che eleva, paradossalmente, il suo ‘regno dei fini’ a momento sociale posto al di là della soglia della nostra stessa ragione societaria, che dispone il territorio dell’etica come ‘luogo ulteriore’ sul quale orientare (e a cui riferire) l’agire (e l’interazione) sociale e che, infine, consegna alle maglie della storia quell’ethos che rende ancora vitale la nostra precaria (sempre altra e differente) condizione esistenziale.
La società oltre se stessa. Critica della razionalità auto-referenziale moderna / Marci, Tito. - In: SOCIOLOGIA. - ISSN 0038-0156. - STAMPA. - 1:(2008), pp. 47-86.
La società oltre se stessa. Critica della razionalità auto-referenziale moderna
MARCI, Tito
2008
Abstract
Il saggio, ripercorrendo alcune tra le più rilevanti interpretazione dell’ordine sociale, dall’antichità greca fino al pensiero sociologico contemporaneo (passando per il medioevo cristiano e l’illuminismo moderno), si interroga sui fondamenti epistemologici delle scienze sociali e sulla loro capacità di pensare la società quale sistema fondato in se stesso. Attraverso una critica del formalismo razionale moderno, sempre più esposto ad una logica auto-referenziale e auto-istitutiva, il presente lavoro cerca di evidenziare la tensione di forze in continuo conflitto fra loro, il lavoro costante di valori irriducibili ad ogni tecnicalità: tutto un mondo che eleva, paradossalmente, il suo ‘regno dei fini’ a momento sociale posto al di là della soglia della nostra stessa ragione societaria, che dispone il territorio dell’etica come ‘luogo ulteriore’ sul quale orientare (e a cui riferire) l’agire (e l’interazione) sociale e che, infine, consegna alle maglie della storia quell’ethos che rende ancora vitale la nostra precaria (sempre altra e differente) condizione esistenziale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.