La tesi di dottorato è diretta a mettere in evidenza quali effetti la grave crisi economico-finanziaria del 2008 e le conseguenti esigenze di bilancio abbiano avuto sul sistema di welfare sanitario italiano. Ciò che emerge è una progressiva contrazione del carattere universale del Servizio sanitario nazionale e un riaccentramento delle competenze in materia. Con particolare riguardo al primo profilo, le stringenti logiche di contenimento della spesa stanno generando un progressivo ridimensionamento del Servizio sanitario nazionale e una reintroduzione surrettizia di un modello di assistenza sanitaria di stampo assicurativo/contributivo, in cui scompare la considerazione di un quantum di tutela da assicurare indistintamente a tutti gli individui in regime di tendenziale gratuità. Obiettivo ultimo del lavoro di tesi è quello di dimostrare l’inammissibilità di un simile processo. Si afferma, infatti, il carattere inalienabile del Servizio sanitario nazionale e, più in generale, del compito di tutela della salute, che deve considerarsi a tutti gli effetti una “funzione” dello Stato e, pertanto, indisponibile. A tal fine, nella disamina si è concentrata l’attenzione, dapprima, sulla struttura diritto alla tutela della salute di cui all’art. 32 della Costituzione, secondariamente, sull’evoluzione e lo stato dell’arte del “paradigma” finanziario e organizzativo del Servizio sanitario nazionale. In particolar modo, il primo capitolo, che prende le mosse da una breve ricostruzione dell’evoluzione storica dell’assistenza sanitaria in Italia, è finalizzato a chiarificare di quali innovazioni sia stata foriera la Carta costituzionale rispetto al “bene” salute. Il secondo capitolo, composto di due sezioni, mira, invece, a verificare l’impatto che la crisi economica e i conseguenti stringenti vincoli di bilancio hanno avuto sul Servizio sanitario nazionale e, in particolare, sui suoi caratteri dell’universalità dell’accesso alle prestazioni e del decentramento organizzativo e finanziario. A conclusione della trattazione, nel terzo capitolo si svolgono alcune riflessioni in un’ottica comparata, al fine di comprendere quali conseguenze la suddetta crisi abbia avuto sul sistema sanitario di un altro Stato membro dell’Unione europea. Quale Paese per la comparazione è stata scelta la Spagna per due diverse ragioni. Vi è, innanzitutto, un’analogia strutturale con il nostro ordinamento, dal momento che entrambi adottano, pur con differenze sostanziali, un modello di gestione del sistema sanitario decentrato, corrispondente all’opzione per una forma autonomistica di Stato, che la Costituzione spagnola del 1978 ha mutuato dalla Costituzione italiana del 1948. Da un punto di vista strettamente economico, poi, i due Paesi si sono trovati ad affrontare, al momento dello scoppio della crisi del 2008, una situazione di deficit simile.
Welfare sanitario e vincoli economici / Crisafi, Giorgia. - (2019 Feb 27).
Welfare sanitario e vincoli economici
CRISAFI, GIORGIA
27/02/2019
Abstract
La tesi di dottorato è diretta a mettere in evidenza quali effetti la grave crisi economico-finanziaria del 2008 e le conseguenti esigenze di bilancio abbiano avuto sul sistema di welfare sanitario italiano. Ciò che emerge è una progressiva contrazione del carattere universale del Servizio sanitario nazionale e un riaccentramento delle competenze in materia. Con particolare riguardo al primo profilo, le stringenti logiche di contenimento della spesa stanno generando un progressivo ridimensionamento del Servizio sanitario nazionale e una reintroduzione surrettizia di un modello di assistenza sanitaria di stampo assicurativo/contributivo, in cui scompare la considerazione di un quantum di tutela da assicurare indistintamente a tutti gli individui in regime di tendenziale gratuità. Obiettivo ultimo del lavoro di tesi è quello di dimostrare l’inammissibilità di un simile processo. Si afferma, infatti, il carattere inalienabile del Servizio sanitario nazionale e, più in generale, del compito di tutela della salute, che deve considerarsi a tutti gli effetti una “funzione” dello Stato e, pertanto, indisponibile. A tal fine, nella disamina si è concentrata l’attenzione, dapprima, sulla struttura diritto alla tutela della salute di cui all’art. 32 della Costituzione, secondariamente, sull’evoluzione e lo stato dell’arte del “paradigma” finanziario e organizzativo del Servizio sanitario nazionale. In particolar modo, il primo capitolo, che prende le mosse da una breve ricostruzione dell’evoluzione storica dell’assistenza sanitaria in Italia, è finalizzato a chiarificare di quali innovazioni sia stata foriera la Carta costituzionale rispetto al “bene” salute. Il secondo capitolo, composto di due sezioni, mira, invece, a verificare l’impatto che la crisi economica e i conseguenti stringenti vincoli di bilancio hanno avuto sul Servizio sanitario nazionale e, in particolare, sui suoi caratteri dell’universalità dell’accesso alle prestazioni e del decentramento organizzativo e finanziario. A conclusione della trattazione, nel terzo capitolo si svolgono alcune riflessioni in un’ottica comparata, al fine di comprendere quali conseguenze la suddetta crisi abbia avuto sul sistema sanitario di un altro Stato membro dell’Unione europea. Quale Paese per la comparazione è stata scelta la Spagna per due diverse ragioni. Vi è, innanzitutto, un’analogia strutturale con il nostro ordinamento, dal momento che entrambi adottano, pur con differenze sostanziali, un modello di gestione del sistema sanitario decentrato, corrispondente all’opzione per una forma autonomistica di Stato, che la Costituzione spagnola del 1978 ha mutuato dalla Costituzione italiana del 1948. Da un punto di vista strettamente economico, poi, i due Paesi si sono trovati ad affrontare, al momento dello scoppio della crisi del 2008, una situazione di deficit simile.| File | Dimensione | Formato | |
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