Fin dalla sua istituzione nel 1850 Cassa Depositi e Prestiti, in qualità di Direzione generale del Ministero del Tesoro, ha svolto l’attività di finanziamento delle opere pubbliche delle amministrazioni statali e, principalmente, degli enti locali mediante le risorse derivanti dal risparmio postale. Nel 1983 si è disposta la cessazione dell’esistenza della Cassa come Direzione generale del Ministero del Tesoro; nel 1993 si è attribuita la personalità giuridica all’ente e nel 1999 si è compiuto il riordino della Cassa, che è stata definita come amministrazione dello Stato, dotata di autonomia organizzativa, patrimoniale e di bilancio. Nel primo decennio degli anni duemila si è assistito a un’evoluzione del ruolo di Cassa Depositi e Prestiti, che è contraddistinta da due fasi: la prima che va dal 2003 al 2008, la seconda che va dal 2008 ad oggi. Nel 2003 Cassa Depositi e Prestiti è stata trasformata in società per azioni ed è stata parzialmente privatizzata, con l’apertura di una quota di minoranza del capitale alle fondazioni di origine bancaria. È stato poi effettuato il trasferimento a Cassa Depositi e Prestiti delle partecipazioni azionarie dello Stato in Poste Italiane, Enel e Eni. Cdp s.p.a. si configura come una holding a controllo pubblico, dato che la maggioranza delle partecipazioni è detenuta dal Ministero dell’economia e delle finanze ma, al contempo, essa si qualifica come “Market Unit”, dato che si colloca al di fuori del perimetro delle amministrazioni pubbliche ed è classificata da Eurostat come intermediario finanziario. Dal 2008 l’ambito di operatività di Cassa Depositi e Prestiti si è notevolmente esteso nel quadro delle iniziative volte a fronteggiare la crisi economico-finanziaria. Segnatamente l’ampliamento della sfera di azione di Cdp s.p.a. ha riguardato quattro linee di intervento: il finanziamento di infrastrutture, non avvalendosi delle risorse derivanti dal bilancio dello Stato, ma impiegando il risparmio postale; la valorizzazione del patrimonio pubblico e il social housing; il sostegno alle imprese e all’export con strumenti di debito, garanzia ed equity; la creazione di un significativo asset di partecipazioni e la realizzazione di investimenti in società e reti strategiche. In Italia Cassa Depositi e Prestiti, attraverso la gestione delle partecipazioni azionarie, ha esercitato una funzione nevralgica nella politica industriale, adempiendo alla sua missione istituzionale di promozione della competitività e di rilancio della crescita del Paese. In particolare Cdp s.p.a., autorizzata dalla legge ad acquisire, anche attraverso veicoli societari, partecipazioni in società di rilevante interesse nazionale caratterizzate da adeguate prospettive di redditività, ha costituito il Fondo Strategico Italiano, ridenominato Cdp Equity s.p.a. Inoltre la Cassa ha acquisito una partecipazione nella Società di servizio per la patrimonializzazione e la ristrutturazione di imprese in temporanea difficoltà. In definitiva Cassa Depositi e Prestiti ha esercitato un ruolo da protagonista nel passaggio dallo Stato azionista allo Stato investitore, che sembra prefigurare un ritorno dello Stato-Guida nella politica industriale italiana. In questo scenario, la questione se Cassa Depositi e Prestiti sia un soggetto formalmente privato ma sostanzialmente pubblico rimane aperta. L’esclusione di Cdp s.p.a., quale società di diritto singolare, dall’ambito di applicazione del Testo unico sulle società a partecipazione pubblica depone però nel senso della connotazione privatistica di Cassa Depositi e Prestiti che svolge attività di impresa in regime di mercato.

La straordinaria "mutazione" del ruolo di Cassa Depositi e Prestiti nel passaggio dallo Stato azionista allo Stato investitore / GIACHETTI FANTINI, Michela. - In: FEDERALISMI.IT. - ISSN 1826-3534. - numero speciale 6/2018(2018), pp. 1-74.

La straordinaria "mutazione" del ruolo di Cassa Depositi e Prestiti nel passaggio dallo Stato azionista allo Stato investitore

MICHELA GIACHETTI FANTINI
2018

Abstract

Fin dalla sua istituzione nel 1850 Cassa Depositi e Prestiti, in qualità di Direzione generale del Ministero del Tesoro, ha svolto l’attività di finanziamento delle opere pubbliche delle amministrazioni statali e, principalmente, degli enti locali mediante le risorse derivanti dal risparmio postale. Nel 1983 si è disposta la cessazione dell’esistenza della Cassa come Direzione generale del Ministero del Tesoro; nel 1993 si è attribuita la personalità giuridica all’ente e nel 1999 si è compiuto il riordino della Cassa, che è stata definita come amministrazione dello Stato, dotata di autonomia organizzativa, patrimoniale e di bilancio. Nel primo decennio degli anni duemila si è assistito a un’evoluzione del ruolo di Cassa Depositi e Prestiti, che è contraddistinta da due fasi: la prima che va dal 2003 al 2008, la seconda che va dal 2008 ad oggi. Nel 2003 Cassa Depositi e Prestiti è stata trasformata in società per azioni ed è stata parzialmente privatizzata, con l’apertura di una quota di minoranza del capitale alle fondazioni di origine bancaria. È stato poi effettuato il trasferimento a Cassa Depositi e Prestiti delle partecipazioni azionarie dello Stato in Poste Italiane, Enel e Eni. Cdp s.p.a. si configura come una holding a controllo pubblico, dato che la maggioranza delle partecipazioni è detenuta dal Ministero dell’economia e delle finanze ma, al contempo, essa si qualifica come “Market Unit”, dato che si colloca al di fuori del perimetro delle amministrazioni pubbliche ed è classificata da Eurostat come intermediario finanziario. Dal 2008 l’ambito di operatività di Cassa Depositi e Prestiti si è notevolmente esteso nel quadro delle iniziative volte a fronteggiare la crisi economico-finanziaria. Segnatamente l’ampliamento della sfera di azione di Cdp s.p.a. ha riguardato quattro linee di intervento: il finanziamento di infrastrutture, non avvalendosi delle risorse derivanti dal bilancio dello Stato, ma impiegando il risparmio postale; la valorizzazione del patrimonio pubblico e il social housing; il sostegno alle imprese e all’export con strumenti di debito, garanzia ed equity; la creazione di un significativo asset di partecipazioni e la realizzazione di investimenti in società e reti strategiche. In Italia Cassa Depositi e Prestiti, attraverso la gestione delle partecipazioni azionarie, ha esercitato una funzione nevralgica nella politica industriale, adempiendo alla sua missione istituzionale di promozione della competitività e di rilancio della crescita del Paese. In particolare Cdp s.p.a., autorizzata dalla legge ad acquisire, anche attraverso veicoli societari, partecipazioni in società di rilevante interesse nazionale caratterizzate da adeguate prospettive di redditività, ha costituito il Fondo Strategico Italiano, ridenominato Cdp Equity s.p.a. Inoltre la Cassa ha acquisito una partecipazione nella Società di servizio per la patrimonializzazione e la ristrutturazione di imprese in temporanea difficoltà. In definitiva Cassa Depositi e Prestiti ha esercitato un ruolo da protagonista nel passaggio dallo Stato azionista allo Stato investitore, che sembra prefigurare un ritorno dello Stato-Guida nella politica industriale italiana. In questo scenario, la questione se Cassa Depositi e Prestiti sia un soggetto formalmente privato ma sostanzialmente pubblico rimane aperta. L’esclusione di Cdp s.p.a., quale società di diritto singolare, dall’ambito di applicazione del Testo unico sulle società a partecipazione pubblica depone però nel senso della connotazione privatistica di Cassa Depositi e Prestiti che svolge attività di impresa in regime di mercato.
2018
cdp s.p.a; straordinaria mutazione; stato investitore; holding; market unit
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
La straordinaria "mutazione" del ruolo di Cassa Depositi e Prestiti nel passaggio dallo Stato azionista allo Stato investitore / GIACHETTI FANTINI, Michela. - In: FEDERALISMI.IT. - ISSN 1826-3534. - numero speciale 6/2018(2018), pp. 1-74.
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