Nuovi spunti di riflessione dai pavimenti editi e inediti delle Terme del Sileno di Ostia

The development of the archaeological research of the Ostia Marina Project on insula IV, ix of ancient Ostia, inside the public thermal complex of the Hadrianic period called Silenus Baths, offers new significant data for the study of mosaic pavements. Recent excavations carried out during 2016 and 2017 campains have drove to the discovery of a well preserved new black and white geometric mosaic. The pattern, a grid of rectangles extended over the whole room, is attested in Ostia as imitation of isodomic curtains (Palazzo Imperiale, Terme del Faro) and as a simple decorative motif (Domus del Serapeo), also with inverted colors (Terme dei Cisiarii). It’s also very interesting the particular arrangement of the rectangles, which can suggest the presence of an internal space subdivision. The present study is the continuation of a research aimed at understanding the architectural articulation of the Hadrianic building.

Nel corso delle ricerche condotte dal Progetto Ostia Marina dell’Università di Bologna al centro dell’insula IX della regio IV di Ostia antica, nell’ambito del complesso termale pubblico di età adrianea denominato “Terme del Sileno”, sono emersi nuovi significativi dati in merito allo studio dei livelli pavimentali dell’edificio. Le indagini condotte durante le campagne di scavo 2016 e 2017 hanno infatti permesso la scoperta di un nuovo mosaico geometrico bianco e nero, in ottimo stato di conservazione. Il tappeto musivo si presenta come un reticolo di rettangoli, ad imitazione dell’opera isodoma, esteso su tutto l’ambiente; il motivo è attestato ad Ostia e generalmente utilizzato sia per la raffigurazione di cortine murarie (Palazzo Imperiale, Terme del Faro) sia come motivo decorativo a sé stante (Domus del Serapeo), anche con cromia invertita (Terme dei Cisiarii). Interessante è inoltre sottolineare come la particolare disposizione dei rettangoli possa far ipotizzare la presenza di una suddivisione interna dello spazio. Tali elementi si pongono in correlazione con i nuovi dati ottenuti sull’intera struttura e la sua planimetria. Il presente studio si configura, dunque, come il proseguimento delle ricerche rivolte alla comprensione dell’articolazione architettonica dell’edificio e della sua successiva trasformazione, andando ad aggiungersi ai lavori condotti sul grande mosaico geometrico di età adrianea e sulla più recente pavimentazione marmorea della natatio del frigidarium nel quadro dei restauri della seconda metà del IV secolo.