I due approcci che emergono dai recenti stili di pianificazione urbana e metropolitana nei paesi ad economia matura testimoniano di fatto la stessa difficoltà a identificare e rispondere alle istanze di cambiamento: da un lato si prefigura la “post-city age” e la dissoluzione della città tradizionale senza assumere la ricontestualizzazione del nuovo come un fenomeno fisiologico ad ogni civiltà urbana, dall’altro si persegue un poco convincente modello antinomico che intende riproporre “sic et simpliciter” il ritorno ai paradigmi espressivi del passato, replicando il rassicurante imprinting spaziale della città consolidata e rifiutando di riconoscere nelle recenti tendenze insediative gli effetti originati da una legittima domanda di “nuova urbanità”. L’adozione della logica reticolare esprime fedelmente i recenti processi di urbanizzazione e le contraddizioni della metropoli occidentale, ove si esplicitano dialettiche conflittuali (talvolta con effetti paradossali) sulle relazioni tra le componenti e sullo stesso codice ontologico che veicola il rapporto fra mutamento e permanenza dei caratteri della realtà insediativa. La rete infatti può essere definita come una sorta di “medium territoriale”, un progetto di transazione tra entità diverse che domandano relazionalità, secondo implicazioni dialogiche che vanno dalla sinergia, all’indifferenza, alla competizione.
Urbanistica delle reti e urbanità della metropoli contemporanea / Monardo, Bruno. - In: ARGOMENTI DI ARCHITETTURA. - ISSN 1591-3171. - STAMPA. - n. 5:(2002), pp. 48-50.
Urbanistica delle reti e urbanità della metropoli contemporanea.
MONARDO, Bruno
2002
Abstract
I due approcci che emergono dai recenti stili di pianificazione urbana e metropolitana nei paesi ad economia matura testimoniano di fatto la stessa difficoltà a identificare e rispondere alle istanze di cambiamento: da un lato si prefigura la “post-city age” e la dissoluzione della città tradizionale senza assumere la ricontestualizzazione del nuovo come un fenomeno fisiologico ad ogni civiltà urbana, dall’altro si persegue un poco convincente modello antinomico che intende riproporre “sic et simpliciter” il ritorno ai paradigmi espressivi del passato, replicando il rassicurante imprinting spaziale della città consolidata e rifiutando di riconoscere nelle recenti tendenze insediative gli effetti originati da una legittima domanda di “nuova urbanità”. L’adozione della logica reticolare esprime fedelmente i recenti processi di urbanizzazione e le contraddizioni della metropoli occidentale, ove si esplicitano dialettiche conflittuali (talvolta con effetti paradossali) sulle relazioni tra le componenti e sullo stesso codice ontologico che veicola il rapporto fra mutamento e permanenza dei caratteri della realtà insediativa. La rete infatti può essere definita come una sorta di “medium territoriale”, un progetto di transazione tra entità diverse che domandano relazionalità, secondo implicazioni dialogiche che vanno dalla sinergia, all’indifferenza, alla competizione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.