Machiavelli in gioco. Un agente segreto papale a Venezia (1525)

This paper suggests that Machiavelli was a secret papal legate and that he was sent to Venice under the cover of the Consules Artis Lanae. According to a cover job, he would have retrieved a fluctuating amount of golden ducats previously extorted to three Florentine merchants. But in truth, Machiavelli was engaged to personally come into contact with the doge, in order to conclude the agreements for the establishment of an anti-imperial league and to follow closely the development of the d’Avalos’ conspiracy, plotted by the pope and Giberti, and planned by Morone and Domenico Sauli. In this scenario, we cast a new light on the letter by Filippo de’ Nerli, where he talks about Machiavelli’ extraordinary winning lottery in Venice, whose results were oddly managed by Giovanni Manenti. This latter was the man who set up the second performance of the Mandragola in the Serenissima and the secret middleman between Machiavelli and the Doge Gritti.

Il saggio propone di riconoscere Machiavelli come legato segreto del papa, che lo inviò a Venezia sotto la copertura dei Consoli dell’Arte della Lana e di una missione di facciata: recuperare una fluttuante cifra di ducati d’oro, estorta a tre mercanti fiorentini. In realtà, Machiavelli ebbe l’incarico di entrare in contatto diretto con il doge, per perfezionare accordi relativi alla costituzione di una lega di guerra anti-imperiale e per seguire da vicino l’evolversi della congiura d’Avalos, ordita dal papa e Giberti, tessuta da Morone e Domenico Sauli. Acquisisce così nuova luce la lettera di Filippo de’ Nerli, nella quale si riferisce di una ventilata, strepitosa vincita al lotto di Machiavelli a Venezia, la cui estrazione era stranamente gestita da Giovanni Manenti, prossimo allestitore della seconda rappresentazione della Mandragola nella Serenissima, oltre che tramite segreto tra Machiavelli e il doge Gritti.