Molto spesso viene fatto di pensare al Medioevo come ad un periodo 'oscuro' in cui si perde ogni traccia della raffinata cultura greco-romana precedente. Seppure questa considerazione abbia un certo fondo di verità, tuttavia a ben vedere l'epoca medievale si presenta molto più dinamica ed evoluta di quanto si è comunemente portati a credere: a partire dal IX secolo, infatti, si assiste ad una vigorosa ripresa delle attività culturali, dapprima circoscritta ad alcuni ambiti ristretti come i monasteri, e poi sempre più diffusa anche agli ambienti per così dire 'laici', tanto che molte delle successive elaborazioni rinascimentali sembrano affondare in maniera significativa le loro radici proprio in questo 'humus' medievale. Un esempio paridigmatico di questo processo si può ritrovare esaminando il complesso teorico e tecnico riguardante le procedure di rilevamento. Esse, infatti, a dispetto della crisi seguita al crollo dell’Impero Romano, continuano a progredire in maniera non trascurabile durante tutto il Medioevo, sia da un punto di vista tecnico, grazie alla messa a punto di nuovi strumenti e al perfezionamento di quelli già conosciuti, che dal punto di vista teorico, in virtù del supporto fornito dai numerosi trattati di Geometria Pratica che a volte si configurano quasi come veri e propri manuali di rilevamento. L’analisi puntuale delle opere e degli autori medievali che, con vario approfondimento e con diversi intenti, si sono occupati di Geometria Pratica conduce d’altronde a trarre alcune interessanti conclusioni riguardo al ruolo che essa rivestiva nella soluzione, per mezzo di strumenti, di alcuni problemi di particolare rilievo per attività come l’agrimensura, la topografia, la tecnica militare e l’architettura. Tra di essi, visti i limiti della presente occasione, ho ritenuto opportuno isolare quelli che conducono al ritrovamento di un’altezza inaccessibile incognita, avendo tuttavia l’accortezza di fornire il panorama più completo possibile relativamente ai procedimenti geometrici, alle dotazioni strumentali ed infine al grado di precisione complessivo di alcune procedure sulla base dei risultati di alcune prove sperimentali allestite allo scopo. Particolare attenzione va riservata, inoltre, ai procedimenti che appaiono più direttamente legati alla pratica architettonica, sia nel campo del “progetto” per ciò che riguarda il controllo del posizionamento e della disposizione degli elementi strutturali, che in quello del “rilievo” in occasione di verifiche o di studi preliminari. Essenziale a questo proposito si rivela il celeberrimo Llivre de Portraiture di Villard de Honnecourt, nel quale si ritrovano sia il già menzionato problema dell’altezza incognita che quello della pera e dell’uovo, titolo allegorico e suggestivo per descrivere una procedura di verifica dell’appiombo di un punto inaccessibile. E’ opportuno, infine, sottolineare alcuni altri aspetti di carattere generale particolarmente significativi: il più importante, a mio avviso, riguarda la straordinaria vitalità complessiva della cultura medievale che, nel campo specifico dell’architettura, elabora procedimenti ed accumula conoscenze fondamentali per la maggior parte dei successivi sviluppi rinascimentali. Ciò nondimeno, anche discipline specialistiche come il rilievo d'architettura e le tecniche di rilevamento ad esso collegate, che stentano ancora oggi a vedere precisato il quadro generale della propria evoluzione, trovano proprio nel pensiero medievale, più che in quello successivo, solidi fondamenti teorici ed operativi.

Tecniche medievali di rilevamento / Bianchini, Carlo. - In: DISEGNARE IDEE IMMAGINI. - ISSN 1123-9247. - STAMPA. - 18/19:(1995), pp. 21-28.

Tecniche medievali di rilevamento

BIANCHINI, Carlo
1995

Abstract

Molto spesso viene fatto di pensare al Medioevo come ad un periodo 'oscuro' in cui si perde ogni traccia della raffinata cultura greco-romana precedente. Seppure questa considerazione abbia un certo fondo di verità, tuttavia a ben vedere l'epoca medievale si presenta molto più dinamica ed evoluta di quanto si è comunemente portati a credere: a partire dal IX secolo, infatti, si assiste ad una vigorosa ripresa delle attività culturali, dapprima circoscritta ad alcuni ambiti ristretti come i monasteri, e poi sempre più diffusa anche agli ambienti per così dire 'laici', tanto che molte delle successive elaborazioni rinascimentali sembrano affondare in maniera significativa le loro radici proprio in questo 'humus' medievale. Un esempio paridigmatico di questo processo si può ritrovare esaminando il complesso teorico e tecnico riguardante le procedure di rilevamento. Esse, infatti, a dispetto della crisi seguita al crollo dell’Impero Romano, continuano a progredire in maniera non trascurabile durante tutto il Medioevo, sia da un punto di vista tecnico, grazie alla messa a punto di nuovi strumenti e al perfezionamento di quelli già conosciuti, che dal punto di vista teorico, in virtù del supporto fornito dai numerosi trattati di Geometria Pratica che a volte si configurano quasi come veri e propri manuali di rilevamento. L’analisi puntuale delle opere e degli autori medievali che, con vario approfondimento e con diversi intenti, si sono occupati di Geometria Pratica conduce d’altronde a trarre alcune interessanti conclusioni riguardo al ruolo che essa rivestiva nella soluzione, per mezzo di strumenti, di alcuni problemi di particolare rilievo per attività come l’agrimensura, la topografia, la tecnica militare e l’architettura. Tra di essi, visti i limiti della presente occasione, ho ritenuto opportuno isolare quelli che conducono al ritrovamento di un’altezza inaccessibile incognita, avendo tuttavia l’accortezza di fornire il panorama più completo possibile relativamente ai procedimenti geometrici, alle dotazioni strumentali ed infine al grado di precisione complessivo di alcune procedure sulla base dei risultati di alcune prove sperimentali allestite allo scopo. Particolare attenzione va riservata, inoltre, ai procedimenti che appaiono più direttamente legati alla pratica architettonica, sia nel campo del “progetto” per ciò che riguarda il controllo del posizionamento e della disposizione degli elementi strutturali, che in quello del “rilievo” in occasione di verifiche o di studi preliminari. Essenziale a questo proposito si rivela il celeberrimo Llivre de Portraiture di Villard de Honnecourt, nel quale si ritrovano sia il già menzionato problema dell’altezza incognita che quello della pera e dell’uovo, titolo allegorico e suggestivo per descrivere una procedura di verifica dell’appiombo di un punto inaccessibile. E’ opportuno, infine, sottolineare alcuni altri aspetti di carattere generale particolarmente significativi: il più importante, a mio avviso, riguarda la straordinaria vitalità complessiva della cultura medievale che, nel campo specifico dell’architettura, elabora procedimenti ed accumula conoscenze fondamentali per la maggior parte dei successivi sviluppi rinascimentali. Ciò nondimeno, anche discipline specialistiche come il rilievo d'architettura e le tecniche di rilevamento ad esso collegate, che stentano ancora oggi a vedere precisato il quadro generale della propria evoluzione, trovano proprio nel pensiero medievale, più che in quello successivo, solidi fondamenti teorici ed operativi.
1995
Storia del rilevamento; medioevo; geometria pratica
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Tecniche medievali di rilevamento / Bianchini, Carlo. - In: DISEGNARE IDEE IMMAGINI. - ISSN 1123-9247. - STAMPA. - 18/19:(1995), pp. 21-28.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/124887
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