Introduzione. La telemedicina è una realtà nei paesi occidentali ma può avere una valida applicazione anche nei paesi a risorse limitate. La telepatologia in particolare può rappresentare una valida soluzione per migliorare la qualità dell’assistenza specialmente dove gli anatomopatologi sono pochi o mancano del tutto. Obiettivo: L’obiettivo generale di questa ricerca è stato quello di verificare la fattibilità e il reale impatto di un servizio di diagnostica istopatologica in telepatologia sul trattamento dei pazienti affetti da neoplasie ricoverati presso un ospedale rurale dell’Africa sub-sahariana. Obiettivi specifici : - valutare le risorse materiali ed umane utilizzate per il funzionamento del servizio di telepatologia ; - descrivere i risultati delle attività svolte dal servizio di telepatologia durante i primi due anni ; - proporre eventuali miglioramenti. Materiale e Metodi A seguito dell’elaborazione del progetto in collaborazione con i partner tecnici e finanziari nel 2015, la messa in opera del servizio di telepatologia è durata circa 12 mesi. Sono state prese in considerazione le problematiche relative agli aspetti finanziari, alla disponibilità delle risorse ed i risultati attesi. E’ stata eseguita una valutazione preliminare delle aspettative e delle eventuali perplessità del personale sanitario in merito all’adozione della telepatologia, provvedendo contestualmente a fornire opportune informazioni. Lo scanner acquisito è stato lo Hamamatsu NanoZoomer 2.0-RS C10730. Il personale locale è stato opportunamente formato ed è stato creato un registro in Excell dei pazienti esaminati. Sono stati quindi contattati e coinvolti dei patologi per la lettura dei vetrini a distanza attraverso una piattaforma informatica creata presso l’Hôpital de Zone Saint Jean de Dieu di Tanguiéta. Sono stati quindi valutati i risultati in termini di numero di esami istologici e tipologia delle patologie identificate. Risultati. Sono stati esaminati mediante telepatologia 1097 pazienti durante i primi due anni del progetto. 556 erano uomini e 541 donne, l’età media è stata di 41,5±19,9 anni (range 5 giorni- 88 anni). I prelievi istologici sono stati eseguiti praticamente a carico di tutti i tessuti ma in particolare nel 31,4% dei casi nel distretto uro-genitale, nel 14,2% a livello muscolo-cutaneo, nel 12,4% sulla mammella e nel 10,8% a carico dell’intestino. I tumori benigni hanno rappresentato il 38,6% delle diagnosi mentre le neoplasie maligne il 35,9%. L’intervallo di tempo tra l’invio delle immagini istologiche e la risposta del patologo è stato in media di 8±7 giorni. Per quanto riguarda la primitività delle neoplasie maligne, quelle a partenza dall’apparato urogenitale sono state le più frequenti (26,6%), seguite da quelle della mammella (20,1%) e del sistema linfo-splenico (13.7%). L’età media dei pazienti al momento della diagnosi del tumore maligno era di 42,5±20,1 anni. Per quanto riguarda le neoplasie della mammella, sono state identificate 136 neoformazioni. Di queste 79 (58.1%) erano neoplasie maligne e tutte le pazienti sono state sottoposte a trattamento chirurgico definitivo (quadrantectomia/mastectomia con linfoadenectomia). Queste pazienti rappresentano il 20.1% dei casi di cancro diagnosticati per mezzo della telepatologia a Tanguièta dal 2016 al 2018, quindi 1/5 di tutte le neoplasie. L’età media delle pazienti al momento della diagnosi era di 46.1± 13,5 anni con un range di 21-75. Conclusioni. La telepatologia è sicuramente una tecnologia con un impatto estremamente significativo sulla qualità dell’assistenza. I risultati ottenuti riguardano non solo il numero di esami istologici eseguiti ed eseguibili ma anche l’accuratezza delle diagnosi, la rapidità delle risposte e soprattutto la migliore definizione della strategia terapeutica da adottare in ogni singolo paziente. Riteniamo inoltre che la creazione di un servizio di telepatologia dovrebbe trovare maggiore diffusione nel contesto dei PVS, a livello Dipartimentale ma anche a livello nazionale. Requisito essenziale per la realizzazione di un servizio di telepatologia è la continuità assistenziale e funzionale della struttura ospedaliera che ne viene dotata, sia per quanto riguarda la formazione del personale dedicato sia per la necessità di costruire e garantire un network di patologi disponibili a collaborare.

Impatto della telepatologia sull’attività chirurgica in un ospedale rurale africano: rationale, problematiche e risultati / Tobome, SEMEVO ROMARIC. - (2019 Feb 21).

Impatto della telepatologia sull’attività chirurgica in un ospedale rurale africano: rationale, problematiche e risultati

TOBOME, SEMEVO ROMARIC
21/02/2019

Abstract

Introduzione. La telemedicina è una realtà nei paesi occidentali ma può avere una valida applicazione anche nei paesi a risorse limitate. La telepatologia in particolare può rappresentare una valida soluzione per migliorare la qualità dell’assistenza specialmente dove gli anatomopatologi sono pochi o mancano del tutto. Obiettivo: L’obiettivo generale di questa ricerca è stato quello di verificare la fattibilità e il reale impatto di un servizio di diagnostica istopatologica in telepatologia sul trattamento dei pazienti affetti da neoplasie ricoverati presso un ospedale rurale dell’Africa sub-sahariana. Obiettivi specifici : - valutare le risorse materiali ed umane utilizzate per il funzionamento del servizio di telepatologia ; - descrivere i risultati delle attività svolte dal servizio di telepatologia durante i primi due anni ; - proporre eventuali miglioramenti. Materiale e Metodi A seguito dell’elaborazione del progetto in collaborazione con i partner tecnici e finanziari nel 2015, la messa in opera del servizio di telepatologia è durata circa 12 mesi. Sono state prese in considerazione le problematiche relative agli aspetti finanziari, alla disponibilità delle risorse ed i risultati attesi. E’ stata eseguita una valutazione preliminare delle aspettative e delle eventuali perplessità del personale sanitario in merito all’adozione della telepatologia, provvedendo contestualmente a fornire opportune informazioni. Lo scanner acquisito è stato lo Hamamatsu NanoZoomer 2.0-RS C10730. Il personale locale è stato opportunamente formato ed è stato creato un registro in Excell dei pazienti esaminati. Sono stati quindi contattati e coinvolti dei patologi per la lettura dei vetrini a distanza attraverso una piattaforma informatica creata presso l’Hôpital de Zone Saint Jean de Dieu di Tanguiéta. Sono stati quindi valutati i risultati in termini di numero di esami istologici e tipologia delle patologie identificate. Risultati. Sono stati esaminati mediante telepatologia 1097 pazienti durante i primi due anni del progetto. 556 erano uomini e 541 donne, l’età media è stata di 41,5±19,9 anni (range 5 giorni- 88 anni). I prelievi istologici sono stati eseguiti praticamente a carico di tutti i tessuti ma in particolare nel 31,4% dei casi nel distretto uro-genitale, nel 14,2% a livello muscolo-cutaneo, nel 12,4% sulla mammella e nel 10,8% a carico dell’intestino. I tumori benigni hanno rappresentato il 38,6% delle diagnosi mentre le neoplasie maligne il 35,9%. L’intervallo di tempo tra l’invio delle immagini istologiche e la risposta del patologo è stato in media di 8±7 giorni. Per quanto riguarda la primitività delle neoplasie maligne, quelle a partenza dall’apparato urogenitale sono state le più frequenti (26,6%), seguite da quelle della mammella (20,1%) e del sistema linfo-splenico (13.7%). L’età media dei pazienti al momento della diagnosi del tumore maligno era di 42,5±20,1 anni. Per quanto riguarda le neoplasie della mammella, sono state identificate 136 neoformazioni. Di queste 79 (58.1%) erano neoplasie maligne e tutte le pazienti sono state sottoposte a trattamento chirurgico definitivo (quadrantectomia/mastectomia con linfoadenectomia). Queste pazienti rappresentano il 20.1% dei casi di cancro diagnosticati per mezzo della telepatologia a Tanguièta dal 2016 al 2018, quindi 1/5 di tutte le neoplasie. L’età media delle pazienti al momento della diagnosi era di 46.1± 13,5 anni con un range di 21-75. Conclusioni. La telepatologia è sicuramente una tecnologia con un impatto estremamente significativo sulla qualità dell’assistenza. I risultati ottenuti riguardano non solo il numero di esami istologici eseguiti ed eseguibili ma anche l’accuratezza delle diagnosi, la rapidità delle risposte e soprattutto la migliore definizione della strategia terapeutica da adottare in ogni singolo paziente. Riteniamo inoltre che la creazione di un servizio di telepatologia dovrebbe trovare maggiore diffusione nel contesto dei PVS, a livello Dipartimentale ma anche a livello nazionale. Requisito essenziale per la realizzazione di un servizio di telepatologia è la continuità assistenziale e funzionale della struttura ospedaliera che ne viene dotata, sia per quanto riguarda la formazione del personale dedicato sia per la necessità di costruire e garantire un network di patologi disponibili a collaborare.
21-feb-2019
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1241353
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