Nell’ambito degli interventi urbani di Pio XI (1922-39), l’attività professionale di G. Momo a Roma e nella Città del Vaticano, sarà studiata secondo due tipologie. Operazioni progettuali su preesistenze: scala dei musei Vaticani (1929-32); trasformazioni del Tribunale (1932) e delle chiese di S.Carlo e S.Cristina (1935-37); restauro di S.Callisto (1934-38); ricostruzione del palazzo dei Convertendi (1937). Nuove realizzazioni: Pontifici Collegi irlandese, etiope, ucraino, lombardo, boemo e brasiliano (1922-34); palazzi del Governatorato e delle Sacre Congregazioni (1927-36); stazioni vaticane radio e ferroviaria (1929-33); Poste vaticane e Università Lateranense (1932-37). Il confronto tra i due modi di affrontare il processo di progettazione, si pone l’obbiettivo di definire la figura di Momo nel panorama romano del primo Novecento, in rapporto al coevo pensiero sul restauro e all’organizzazione dello Stato della Chiesa dopo il Concordato del 1929, in cui egli assume il ruolo di interprete tecnico e il cui eclettismo del linguaggio architettonico, lo pone fuori dalle dispute teoriche dei contemporanei, dall’avanguardia internazionale e dalla retorica dello stile di regime.
Pre-existence and project in the architecture of Giuseppe Momo / DAL MAS, Roberta Maria. - Unico:(2015), pp. 143-143. (Intervento presentato al convegno ReUso III Congreso Internacional sobre Documentataciòn, Conservaciòn, y Reutilizaciòn del Patrimonio Arquitectònico y Paisajìstico tenutosi a Valencia).
Pre-existence and project in the architecture of Giuseppe Momo
DAL MAS Roberta Maria
2015
Abstract
Nell’ambito degli interventi urbani di Pio XI (1922-39), l’attività professionale di G. Momo a Roma e nella Città del Vaticano, sarà studiata secondo due tipologie. Operazioni progettuali su preesistenze: scala dei musei Vaticani (1929-32); trasformazioni del Tribunale (1932) e delle chiese di S.Carlo e S.Cristina (1935-37); restauro di S.Callisto (1934-38); ricostruzione del palazzo dei Convertendi (1937). Nuove realizzazioni: Pontifici Collegi irlandese, etiope, ucraino, lombardo, boemo e brasiliano (1922-34); palazzi del Governatorato e delle Sacre Congregazioni (1927-36); stazioni vaticane radio e ferroviaria (1929-33); Poste vaticane e Università Lateranense (1932-37). Il confronto tra i due modi di affrontare il processo di progettazione, si pone l’obbiettivo di definire la figura di Momo nel panorama romano del primo Novecento, in rapporto al coevo pensiero sul restauro e all’organizzazione dello Stato della Chiesa dopo il Concordato del 1929, in cui egli assume il ruolo di interprete tecnico e il cui eclettismo del linguaggio architettonico, lo pone fuori dalle dispute teoriche dei contemporanei, dall’avanguardia internazionale e dalla retorica dello stile di regime.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.