Lo scopo di questa ricerca è stato quello di individuare come si sia sviluppato il ‘linguaggio grafico’ di Philibert de l’Orme, tentando di dimostrare che tale linguaggio stereotomico non derivi da un modello astratto, ma da una traduzione in grafici di un pensiero che si è formato con la pratica di cantiere e da una serie di altre pratiche ad esso connesse. Prima di tutto è stato necessario indagare la contestualità storico scientifica insieme alle questioni relative alle influenze, che provenienti dal passato, hanno prodotto il linguaggio di de l’Orme. Si è reso utile analizzare le due maggiori scuole stereotomiche europee: la scuola Francese e quella Spagnola, con lo scopo di individuarne reciproche influenze e connessioni, specialmente nel periodo storico antecedente alle prime codificazioni stereotomiche e tentare di ricostruirne la loro evoluzione. In particolare si è analizzata l’evoluzione storica di questa disciplina considerando tre differenti aspetti: quelli tettonici, stilistici e grafici. Inoltre, è stato necessario analizzare l’evoluzione del linguaggio stereotomico di de l’Orme attraverso le opere. Le sezioni di stereotomia contenute nel Le Premier tome de l’Architecture di de l’Orme e i relativi traits sono divenuti gli strumenti principali che hanno aiutato la decifrazione dell’evoluzione del linguaggio grafico dell’autore. Molte delle operazioni proto-descrittive presenti all’interno del trattato si concretizzano nelle opere progettate da de L’Orme, tra il 1552 e il 1559, per Diana di Poitier, e situate nel Castello di Anet, che hanno costituito il testimone per la verifica dell’esatta corrispondenza dei principi enunciati nel trattato. Infine, tali principi hanno trovato applicazione in un’ipotesi di ricostruzione digitale delle parti andate distrutte del criptoportico.

Le geometrie del castello di Anet: il 'pensiero' stereotomico di Philibert de l'Orme / Calandriello, Antonio. - (2019 Feb 14).

Le geometrie del castello di Anet: il 'pensiero' stereotomico di Philibert de l'Orme

CALANDRIELLO, ANTONIO
14/02/2019

Abstract

Lo scopo di questa ricerca è stato quello di individuare come si sia sviluppato il ‘linguaggio grafico’ di Philibert de l’Orme, tentando di dimostrare che tale linguaggio stereotomico non derivi da un modello astratto, ma da una traduzione in grafici di un pensiero che si è formato con la pratica di cantiere e da una serie di altre pratiche ad esso connesse. Prima di tutto è stato necessario indagare la contestualità storico scientifica insieme alle questioni relative alle influenze, che provenienti dal passato, hanno prodotto il linguaggio di de l’Orme. Si è reso utile analizzare le due maggiori scuole stereotomiche europee: la scuola Francese e quella Spagnola, con lo scopo di individuarne reciproche influenze e connessioni, specialmente nel periodo storico antecedente alle prime codificazioni stereotomiche e tentare di ricostruirne la loro evoluzione. In particolare si è analizzata l’evoluzione storica di questa disciplina considerando tre differenti aspetti: quelli tettonici, stilistici e grafici. Inoltre, è stato necessario analizzare l’evoluzione del linguaggio stereotomico di de l’Orme attraverso le opere. Le sezioni di stereotomia contenute nel Le Premier tome de l’Architecture di de l’Orme e i relativi traits sono divenuti gli strumenti principali che hanno aiutato la decifrazione dell’evoluzione del linguaggio grafico dell’autore. Molte delle operazioni proto-descrittive presenti all’interno del trattato si concretizzano nelle opere progettate da de L’Orme, tra il 1552 e il 1559, per Diana di Poitier, e situate nel Castello di Anet, che hanno costituito il testimone per la verifica dell’esatta corrispondenza dei principi enunciati nel trattato. Infine, tali principi hanno trovato applicazione in un’ipotesi di ricostruzione digitale delle parti andate distrutte del criptoportico.
14-feb-2019
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