La tesi si presenta come un’etnografia volta all’esplorazione della “politica della maschilità”, fenomeno che consiste di “mobilitazioni e lotte in cui è in discussione il significato del genere maschile e con esso la posizione degli uomini nelle relazioni fra i generi” (Connell, 1995; trad. it. 1996: 149). Partendo dalla considerazione della povertà di dibattito, accademico e non, che storicamente attiene ai temi della maschilità, la ricerca avanza con un’analisi della letteratura volta ad approfondire temi propedeutici come il patriarcato e il discorso della crisi del maschile. Oltre ad aver contribuito alla crescita dell’interesse dei media e della ricerca accademica negli ultimi anni, è questo discorso ad aver favorito l’organizzazione della voce maschile in forme di associazionismo dedicate. Di questo fenomeno sono prese in considerazione due esperienze italiane ritenute significative per la contrapposizione che le caratterizza: vicino al filone socio-costruzionista dei men studies, “Maschile in gioco” (Roma) è un gruppo di condivisione inserito nella rete dell’associazione Maschile Plurale, mentre “Campo maschile” (Brescia) si configura come un progetto di ricerca-azione in continuità con l’associazione Maschi Selvatici e con le posizioni “essenzialiste” che la contraddistinguono. Dal punto di vista metodologico l’osservazione partecipante presso i due casi di studio è affiancata all’osservazione di documenti naturali e all’intervista focalizzata, tecnica utile all’esplorazione del rapporto tra i partecipanti e i rispettivi gruppi. La presentazione dei risultati segue tre direzioni principali. La prima è volta ai contenuti: “Maschile in gioco” e “Campo maschile” sono comparati lungo cinque temi cruciali per il dibattito sul maschile – la socializzazione al genere, lo stile di vita, la sessualità, la violenza contro le donne, la crisi del maschile – e i punti di accesso all’opinione pubblica per valutare la loro capacità di farsi “veicolo del cambiamento sociale” (Castells, 2009; trad. it. 2009: 380). La seconda direzione riguarda le forme, per la cui raffigurazione viene impiegato il “dispositivo concettuale e retorico” della “metafora” (Cardano, 2011: 289). Accostando “Maschile in gioco” al gruppo di amici e “Campo maschile” alla scuola, la tesi descrive i due casi enfatizzando le loro corrispondenze con queste “agenzie” da sempre decisive per la socializzazione al maschile. Infine oggetto di studio diventano i singoli partecipanti, con l’indagine del loro coinvolgimento online insieme ai processi di entrata che segnano il loro avvicinamento ai gruppi e i processi di uscita per delinearne le prospettive future: in questa fase lo strumento di raffigurazione scelto è il “tipo ideale” (Weber, 1922; trad. it. 1958). Con il suo approccio qualitativo la ricerca favorisce la comprensione di esperienze di cui la letteratura ha messo in luce la contrapposizione sul piano dei repertori discorsivi, tesi in un caso alla decostruzione e nell’altro alla ricostruzione della maschilità. Tuttavia, valorizzando la “continuità” tra contenuti e forme, la ricerca pone l’accento non solo sulle differenze, ma anche sui comuni denominatori che si riscontrano in “Maschile in gioco” e “Campo maschile”. Nel quadro dei cambiamenti che il maschile è chiamato ad affrontare, la ricerca fa emergere la ricorrenza di un modello attento alla cura e all’intimità – avvicinabile al concetto di caring masculinities (Elliott, 2015) – che unisce i due casi di studio e che appare forse capace di sfidare l’ordine patriarcale ancora radicato nella società.

La politica della maschilità in Italia. Etnografia comparata su due forme di associazionismo maschile / Giraudo, Gianluca. - (2019 Feb 14).

La politica della maschilità in Italia. Etnografia comparata su due forme di associazionismo maschile

GIRAUDO, GIANLUCA
14/02/2019

Abstract

La tesi si presenta come un’etnografia volta all’esplorazione della “politica della maschilità”, fenomeno che consiste di “mobilitazioni e lotte in cui è in discussione il significato del genere maschile e con esso la posizione degli uomini nelle relazioni fra i generi” (Connell, 1995; trad. it. 1996: 149). Partendo dalla considerazione della povertà di dibattito, accademico e non, che storicamente attiene ai temi della maschilità, la ricerca avanza con un’analisi della letteratura volta ad approfondire temi propedeutici come il patriarcato e il discorso della crisi del maschile. Oltre ad aver contribuito alla crescita dell’interesse dei media e della ricerca accademica negli ultimi anni, è questo discorso ad aver favorito l’organizzazione della voce maschile in forme di associazionismo dedicate. Di questo fenomeno sono prese in considerazione due esperienze italiane ritenute significative per la contrapposizione che le caratterizza: vicino al filone socio-costruzionista dei men studies, “Maschile in gioco” (Roma) è un gruppo di condivisione inserito nella rete dell’associazione Maschile Plurale, mentre “Campo maschile” (Brescia) si configura come un progetto di ricerca-azione in continuità con l’associazione Maschi Selvatici e con le posizioni “essenzialiste” che la contraddistinguono. Dal punto di vista metodologico l’osservazione partecipante presso i due casi di studio è affiancata all’osservazione di documenti naturali e all’intervista focalizzata, tecnica utile all’esplorazione del rapporto tra i partecipanti e i rispettivi gruppi. La presentazione dei risultati segue tre direzioni principali. La prima è volta ai contenuti: “Maschile in gioco” e “Campo maschile” sono comparati lungo cinque temi cruciali per il dibattito sul maschile – la socializzazione al genere, lo stile di vita, la sessualità, la violenza contro le donne, la crisi del maschile – e i punti di accesso all’opinione pubblica per valutare la loro capacità di farsi “veicolo del cambiamento sociale” (Castells, 2009; trad. it. 2009: 380). La seconda direzione riguarda le forme, per la cui raffigurazione viene impiegato il “dispositivo concettuale e retorico” della “metafora” (Cardano, 2011: 289). Accostando “Maschile in gioco” al gruppo di amici e “Campo maschile” alla scuola, la tesi descrive i due casi enfatizzando le loro corrispondenze con queste “agenzie” da sempre decisive per la socializzazione al maschile. Infine oggetto di studio diventano i singoli partecipanti, con l’indagine del loro coinvolgimento online insieme ai processi di entrata che segnano il loro avvicinamento ai gruppi e i processi di uscita per delinearne le prospettive future: in questa fase lo strumento di raffigurazione scelto è il “tipo ideale” (Weber, 1922; trad. it. 1958). Con il suo approccio qualitativo la ricerca favorisce la comprensione di esperienze di cui la letteratura ha messo in luce la contrapposizione sul piano dei repertori discorsivi, tesi in un caso alla decostruzione e nell’altro alla ricostruzione della maschilità. Tuttavia, valorizzando la “continuità” tra contenuti e forme, la ricerca pone l’accento non solo sulle differenze, ma anche sui comuni denominatori che si riscontrano in “Maschile in gioco” e “Campo maschile”. Nel quadro dei cambiamenti che il maschile è chiamato ad affrontare, la ricerca fa emergere la ricorrenza di un modello attento alla cura e all’intimità – avvicinabile al concetto di caring masculinities (Elliott, 2015) – che unisce i due casi di studio e che appare forse capace di sfidare l’ordine patriarcale ancora radicato nella società.
14-feb-2019
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Tipologia: Tesi di dottorato
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1239426
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