Riflessioni critiche intorno alla risposta di Ankara al fallito colpo di Stato del 15 luglio 2016, tra stato di eccezione e torsione autoritaria di una democrazia “minacciata”

L'articolo esamina lo stato di emergenza proclamato in Turchia in seguito al fallito golpe del 15 luglio 2016, con particolare riferimento alla disciplina internazionale degli stati di eccezione, contenuta nell'art. 15 della CEDU e nell'art. 4 del Patto internazionale sui diritti civili e politici. Il contributo analizza le vicende che hanno portato all'istituzione del regime emergenziale de quo e la relativa rispondenza ai correlati parametri di legittimità convenzionale e costituzionale. Inoltre, il saggio analizza le caratteristiche essenziali di tale stato di eccezione (ad esempio, la sua estensione diacronica) e le principali misure d'emergenza adottate dal governo per contrastare l'organizzazione terroristica ritenuta responsabile dei fatti del 15 luglio. Da ultimo, il contributo esamina l'impatto di siffatte misure sulla democrazia turca e sulla capacità di tale ordinamento di garantire il rispetto della rule of law e dei diritti umani, una volta terminata l'emergenza.