The author analyses, through the study of unpublished documents, the contribution of Francesco Ruffini, member of the Senate and jurist of the Reign of Italy, on the subject of international protection of copyright. Ruffini represented Italy in the League of Nations’ 'Commission internationale de la Cooperation intellectuelle’ among the, and from the League itself he was instructed to study the longstanding issue of the so called ‘scientific property’. Ruffini's purpose is to find a way of remunerating scientists who make discoveries which are not likely to have immediate and direct application, but at the same time are useful for the community. This aim can be pursued, in the opinion of the lawyer, with a convention between States: in this sense he drafted a project of convention, approved in 1923 by the League of Nations. This project is then submitted to the industrial class for a consultation: on one hand they recognize its intrinsic validity, but on another they showed concern about the possible claims of inventors and their impact on the national production. With the advent of the fascist regime, in the mid-20s, Ruffini continues his scientific work on an international level but is replaced in the Commission by Alfredo Rocco, probably because of his ideas against the government. However, the lawyer’s figure remains the point of reference for the ‘Institut International de la Coopération Intellectuelle’, which is established in 1926. He continues to work as an expert in the League of Nations’ “Subcommittee on Intellectual Property Rights” and plays a crucial role in promoting the recognition of the moral and personal rights of authors in the revision of the Berne Convention, signed in Rome in 1928.

L’autore analizza, attraverso lo studio di documenti inediti, il contributo di Francesco Ruffini, senatore e giurista del Regno d'Italia, alla materia della protezione internazionale del diritto d'autore. Rappresentante dell'Italia nella Commission internationale de la Cooperation intellectuelle della Società delle Nazioni, viene da quest’ultima incaricato di studiare l’annosa questione della c.d. “proprietà scientifica”. L'obiettivo che Ruffini si prefigge è quello di trovare uno strumento giuridico per la remunerazione degli scienziati che realizzano scoperte non suscettibili di un'applicazione immediata e diretta, ma ugualmente utili alla collettività. Tale obiettivo deve essere perseguito, a parere del giurista, attraverso una convenzione tra Stati, convenzione di cui Ruffini redige il progetto, approvato nel 1923 dalla Società delle Nazioni. Tale progetto viene poi sottoposto alla consultazione del mondo industriale che, pur riconoscendone la validità intrinseca, appare preoccupato dalle possibili rivendicazioni degli inventori e dalle relative ripercussioni sulla produzione nazionale. Con l’avvento del governo fascista, a metà degli anni ‘20, pur continuando la sua opera scientifica a livello internazionale, Ruffini viene sostituito in seno alla Commissione da Alfredo Rocco, anche in considerazione delle sue idee antifasciste. Il giurista rimane però punto di riferimento per l’Institut International de la Coopération Intellectuelle, costituito nel 1926, continuando a lavorare come esperto nella sottocommissione dei diritti intellettuali della Società delle Nazioni e giocando un ruolo essenziale nel promuovere il riconoscimento del diritto morale o personale dell’autore nella revisione della Convenzione di Berna, sottoscritta a Roma nel 1928.

Francesco Ruffini e la protezione internazionale del diritto d'autore / Moscati, Laura. - In: RIVISTA DEL DIRITTO COMMERCIALE E DEL DIRITTO GENERALE DELLE OBBLIGAZIONI. - ISSN 0035-5887. - 3(2015), pp. 421-441.

Francesco Ruffini e la protezione internazionale del diritto d'autore

Laura Moscati
2015

Abstract

The author analyses, through the study of unpublished documents, the contribution of Francesco Ruffini, member of the Senate and jurist of the Reign of Italy, on the subject of international protection of copyright. Ruffini represented Italy in the League of Nations’ 'Commission internationale de la Cooperation intellectuelle’ among the, and from the League itself he was instructed to study the longstanding issue of the so called ‘scientific property’. Ruffini's purpose is to find a way of remunerating scientists who make discoveries which are not likely to have immediate and direct application, but at the same time are useful for the community. This aim can be pursued, in the opinion of the lawyer, with a convention between States: in this sense he drafted a project of convention, approved in 1923 by the League of Nations. This project is then submitted to the industrial class for a consultation: on one hand they recognize its intrinsic validity, but on another they showed concern about the possible claims of inventors and their impact on the national production. With the advent of the fascist regime, in the mid-20s, Ruffini continues his scientific work on an international level but is replaced in the Commission by Alfredo Rocco, probably because of his ideas against the government. However, the lawyer’s figure remains the point of reference for the ‘Institut International de la Coopération Intellectuelle’, which is established in 1926. He continues to work as an expert in the League of Nations’ “Subcommittee on Intellectual Property Rights” and plays a crucial role in promoting the recognition of the moral and personal rights of authors in the revision of the Berne Convention, signed in Rome in 1928.
2015
L’autore analizza, attraverso lo studio di documenti inediti, il contributo di Francesco Ruffini, senatore e giurista del Regno d'Italia, alla materia della protezione internazionale del diritto d'autore. Rappresentante dell'Italia nella Commission internationale de la Cooperation intellectuelle della Società delle Nazioni, viene da quest’ultima incaricato di studiare l’annosa questione della c.d. “proprietà scientifica”. L'obiettivo che Ruffini si prefigge è quello di trovare uno strumento giuridico per la remunerazione degli scienziati che realizzano scoperte non suscettibili di un'applicazione immediata e diretta, ma ugualmente utili alla collettività. Tale obiettivo deve essere perseguito, a parere del giurista, attraverso una convenzione tra Stati, convenzione di cui Ruffini redige il progetto, approvato nel 1923 dalla Società delle Nazioni. Tale progetto viene poi sottoposto alla consultazione del mondo industriale che, pur riconoscendone la validità intrinseca, appare preoccupato dalle possibili rivendicazioni degli inventori e dalle relative ripercussioni sulla produzione nazionale. Con l’avvento del governo fascista, a metà degli anni ‘20, pur continuando la sua opera scientifica a livello internazionale, Ruffini viene sostituito in seno alla Commissione da Alfredo Rocco, anche in considerazione delle sue idee antifasciste. Il giurista rimane però punto di riferimento per l’Institut International de la Coopération Intellectuelle, costituito nel 1926, continuando a lavorare come esperto nella sottocommissione dei diritti intellettuali della Società delle Nazioni e giocando un ruolo essenziale nel promuovere il riconoscimento del diritto morale o personale dell’autore nella revisione della Convenzione di Berna, sottoscritta a Roma nel 1928.
Francesco Ruffini; diritto d’autore; società delle nazioni; Convenzione di Berna
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Francesco Ruffini e la protezione internazionale del diritto d'autore / Moscati, Laura. - In: RIVISTA DEL DIRITTO COMMERCIALE E DEL DIRITTO GENERALE DELLE OBBLIGAZIONI. - ISSN 0035-5887. - 3(2015), pp. 421-441.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1229643
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