La Prima guerra mondiale e la Rivoluzione mutarono radicalmente la vita dei moscoviti. Con la sua popolazione di 1,4 milioni di persone, Mosca, prima della guerra, era il più importante centro industriale, economico-finanziario e culturale della Russia. Nell’antica capitale erano attive 16 università, 82 biblioteche, 25 teatri e sale da concerto, 4 circhi, 40 musei, 9 pinacoteche, 64 sale cinematografiche. L’istruzione primaria e l’accesso ai servizi sanitari erano gratuiti. A Mosca il gas e l’elettricità erano ampiamente impiegati e l’acquedotto, il sistema fognario, le linee telefoniche e la radio funzionavano regolarmente. Le condizioni di vita dei moscoviti erano al passo con gli standard europei. Fin dall’inizio della guerra, Mosca divenne il principale centro d’accoglienza per profughi e feriti. Gli ospedali militari di Mosca ospitarono circa 2,5 milioni di soldati ammalati o feriti; il numero dei soli profughi registrati superò le 450 mila persone. Nonostante l’incremento della popolazione, negli anni 1914-1915 l’economia di Mosca continuò a funzionare in modo puntuale. Tuttavia, verso la fine del 1915 le conseguenze negative della guerra iniziarono a farsi sentire sulla vita della città e sul rifornimento delle derrate alimentari: nel 1916 a Mosca giungevano ancora 86 vagoni di farina al giorno, mentre nel gennaio del 1917 solo 42. Durante il Governo provvisorio, a Mosca furono introdotte le tessere per il pane, la carne e il burro. Rispetto all’inizio della guerra i prezzi dei prodotti alimentari crebbero di otto volte e quelli dei prodotti industriali di undici volte. http://www.dirittoestoria.it/15/memorie/Pisarkova-Mosca-contesto-storia-russa-anni-1914-1917.htm Aumentarono i rischi di epidemie e il livello di criminalità crebbe bruscamente, non solo a causa delle difficoltà economiche, ma anche per via della proclamazione di una amnistia di massa. Con l’ascesa al potere dei bolscevichi la situazione peggiorò sensibilmente. Nel dicembre del 1917 a Mosca giungevano solo 14 vagoni di farina al giorno. Per mancanza di combustibile molti esercizi avevano smesso di funzionare e nelle case la temperatura non superava gli 8 gradi centigradi. Le difficili condizioni di vita costrinsero molti moscoviti a lasciare la città. Il futuro avrebbe loro riservato gli orrori della guerra civile, la terribile carestia del 1919, il cambiamento dell’élite governativa e lo stravolgimento di tutti gli aspetti della vita. Il conte De Maistre, ambasciatore del re di Sardegna alla corte di Alessandro I, aveva definito la Rivoluzione Francese come una grande e terribile “profezia” mandata dalla Provvidenza al genere umano. Tale profezia, notava De Maistre, consiste di due parti. La prima, rivolta ai governanti, è che «gli abusi generano la rivoluzione»; la seconda parte è invece rivolta ai popoli: «gli abusi sono comunque meglio della rivoluzione». Non è da escludere che a tale conclusione dovettero giungere anche molti di coloro che vissero durante la Rivoluzione russa.

Mosca nel contesto della storia russa degli anni 1914-1917 / Mazzoni, Sara. - In: DIRITTO@STORIA. - ISSN 1825-0300. - (2018). (Intervento presentato al convegno XXXVII Seminario internazionale di studi storici da Roma alla Terza Roma: Le città dell'impero da Roma a Costantinopoli a Mosca. Fondazione e organizzazione. Capitale e province tenutosi a Roma; Italia).

Mosca nel contesto della storia russa degli anni 1914-1917

Mazzoni Sara
2018

Abstract

La Prima guerra mondiale e la Rivoluzione mutarono radicalmente la vita dei moscoviti. Con la sua popolazione di 1,4 milioni di persone, Mosca, prima della guerra, era il più importante centro industriale, economico-finanziario e culturale della Russia. Nell’antica capitale erano attive 16 università, 82 biblioteche, 25 teatri e sale da concerto, 4 circhi, 40 musei, 9 pinacoteche, 64 sale cinematografiche. L’istruzione primaria e l’accesso ai servizi sanitari erano gratuiti. A Mosca il gas e l’elettricità erano ampiamente impiegati e l’acquedotto, il sistema fognario, le linee telefoniche e la radio funzionavano regolarmente. Le condizioni di vita dei moscoviti erano al passo con gli standard europei. Fin dall’inizio della guerra, Mosca divenne il principale centro d’accoglienza per profughi e feriti. Gli ospedali militari di Mosca ospitarono circa 2,5 milioni di soldati ammalati o feriti; il numero dei soli profughi registrati superò le 450 mila persone. Nonostante l’incremento della popolazione, negli anni 1914-1915 l’economia di Mosca continuò a funzionare in modo puntuale. Tuttavia, verso la fine del 1915 le conseguenze negative della guerra iniziarono a farsi sentire sulla vita della città e sul rifornimento delle derrate alimentari: nel 1916 a Mosca giungevano ancora 86 vagoni di farina al giorno, mentre nel gennaio del 1917 solo 42. Durante il Governo provvisorio, a Mosca furono introdotte le tessere per il pane, la carne e il burro. Rispetto all’inizio della guerra i prezzi dei prodotti alimentari crebbero di otto volte e quelli dei prodotti industriali di undici volte. http://www.dirittoestoria.it/15/memorie/Pisarkova-Mosca-contesto-storia-russa-anni-1914-1917.htm Aumentarono i rischi di epidemie e il livello di criminalità crebbe bruscamente, non solo a causa delle difficoltà economiche, ma anche per via della proclamazione di una amnistia di massa. Con l’ascesa al potere dei bolscevichi la situazione peggiorò sensibilmente. Nel dicembre del 1917 a Mosca giungevano solo 14 vagoni di farina al giorno. Per mancanza di combustibile molti esercizi avevano smesso di funzionare e nelle case la temperatura non superava gli 8 gradi centigradi. Le difficili condizioni di vita costrinsero molti moscoviti a lasciare la città. Il futuro avrebbe loro riservato gli orrori della guerra civile, la terribile carestia del 1919, il cambiamento dell’élite governativa e lo stravolgimento di tutti gli aspetti della vita. Il conte De Maistre, ambasciatore del re di Sardegna alla corte di Alessandro I, aveva definito la Rivoluzione Francese come una grande e terribile “profezia” mandata dalla Provvidenza al genere umano. Tale profezia, notava De Maistre, consiste di due parti. La prima, rivolta ai governanti, è che «gli abusi generano la rivoluzione»; la seconda parte è invece rivolta ai popoli: «gli abusi sono comunque meglio della rivoluzione». Non è da escludere che a tale conclusione dovettero giungere anche molti di coloro che vissero durante la Rivoluzione russa.
2018
XXXVII Seminario internazionale di studi storici da Roma alla Terza Roma: Le città dell'impero da Roma a Costantinopoli a Mosca. Fondazione e organizzazione. Capitale e province
Mosca; Rivoluzione; Prima guerra mondiale
04 Pubblicazione in atti di convegno::04g Traduzione di atto di convegno in rivista
Mosca nel contesto della storia russa degli anni 1914-1917 / Mazzoni, Sara. - In: DIRITTO@STORIA. - ISSN 1825-0300. - (2018). (Intervento presentato al convegno XXXVII Seminario internazionale di studi storici da Roma alla Terza Roma: Le città dell'impero da Roma a Costantinopoli a Mosca. Fondazione e organizzazione. Capitale e province tenutosi a Roma; Italia).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1225904
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