In ragione di uno scarso interesse riservato nei manuali di antropologia culturale ad alcuni pionieri dell’etnografia maghrebina, si richiamano due profili rappresentativi della stagione coloniale: un “orientalista” come Edmond Doutté (1867-1926) e un arabista ed etnografo ante-litteram come Joseph Desparmet (1863-1942). In particolare si ripercorrono le due opere più rappresentative della loro produzione, tentando di segnalarne alcuni caratteri innovativi e astenendosi da ogni considerazione sulle implicazioni ideologiche che hanno autorizzato la loro delegittimazione: "Magie & Religion dans L’Afrique du Nord" (1909) di Edmond Doutté e "Le mal magique. Ethnographie traditionelle de la Mettidja" (1932) di Joseph Desparmet. Si tratta di due opere monumentali, certamente radicate nello spirito del loro tempo, ma anche sorprendentemente ricche e fedeli al registro plurale e alle stratigrafie simboliche di un sistema religioso pervaso di sincretismi compositi, di contatti con altre culture del Mediterraneo.
Doutté e Desparmet: pregiudizi ideologici e vocazione etnologica nel Maghreb coloniale / Faranda, Laura. - In: DIALOGHI MEDITERRANEI. - ISSN 2384-9010. - n. 34 / Novembre 2018:(2018), pp. 1-10.
Doutté e Desparmet: pregiudizi ideologici e vocazione etnologica nel Maghreb coloniale.
Laura Faranda
2018
Abstract
In ragione di uno scarso interesse riservato nei manuali di antropologia culturale ad alcuni pionieri dell’etnografia maghrebina, si richiamano due profili rappresentativi della stagione coloniale: un “orientalista” come Edmond Doutté (1867-1926) e un arabista ed etnografo ante-litteram come Joseph Desparmet (1863-1942). In particolare si ripercorrono le due opere più rappresentative della loro produzione, tentando di segnalarne alcuni caratteri innovativi e astenendosi da ogni considerazione sulle implicazioni ideologiche che hanno autorizzato la loro delegittimazione: "Magie & Religion dans L’Afrique du Nord" (1909) di Edmond Doutté e "Le mal magique. Ethnographie traditionelle de la Mettidja" (1932) di Joseph Desparmet. Si tratta di due opere monumentali, certamente radicate nello spirito del loro tempo, ma anche sorprendentemente ricche e fedeli al registro plurale e alle stratigrafie simboliche di un sistema religioso pervaso di sincretismi compositi, di contatti con altre culture del Mediterraneo.File | Dimensione | Formato | |
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