Il saggio intende tracciare le linee generali e individuare alcuni nodi problematici della storia della danza cinese durante un periodo cruciale per la nascita e l’affermazione della Nuova Cina. Si tratta del periodo compreso tra gli anni Quaranta e Sessanta del secolo scorso, prima quindi della presa del potere da parte della cosiddetta ‘Banda dei Quattro’ e prima dell’inizio della Rivoluzione Culturale la cui veemente iconoclastia avrebbe in gran parte cancellato i risultati raggiunti nel campo delle arti nel ventennio qui da noi analizzato che ha per protagonista Mao Tse-Tung. La questione del recupero delle forme spettacolari etniche e nazionali cinesi acquistò nella polemica contro l’arte borghese decadente significati etici e politici straordinari e per molti versi contraddittori se non paradossali. Il saggio si propone di mettere a fuoco forme e motivi di questo apparente “paradosso comunista” che vide un movimento politico rivoluzionario sposare nel ventennio 1940-1960 forme e generi spettacolari sostanzialmente legati a quel mondo feudale che la lotta politica contribuiva negli stessi anni a far scomparire dalla storia della Cina.
La danza di Mao. Corpo e rivoluzione nella Nuova Cina (1940-1960) / DI BERNARDI, V:. - In: ARTI DELLO SPETTACOLO / PERFORMING ARTS. - ISSN 2421-2679. - 4:Anno 4/2018(2018), pp. 64-75.
La danza di Mao. Corpo e rivoluzione nella Nuova Cina (1940-1960)
DI BERNARDI, V:
2018
Abstract
Il saggio intende tracciare le linee generali e individuare alcuni nodi problematici della storia della danza cinese durante un periodo cruciale per la nascita e l’affermazione della Nuova Cina. Si tratta del periodo compreso tra gli anni Quaranta e Sessanta del secolo scorso, prima quindi della presa del potere da parte della cosiddetta ‘Banda dei Quattro’ e prima dell’inizio della Rivoluzione Culturale la cui veemente iconoclastia avrebbe in gran parte cancellato i risultati raggiunti nel campo delle arti nel ventennio qui da noi analizzato che ha per protagonista Mao Tse-Tung. La questione del recupero delle forme spettacolari etniche e nazionali cinesi acquistò nella polemica contro l’arte borghese decadente significati etici e politici straordinari e per molti versi contraddittori se non paradossali. Il saggio si propone di mettere a fuoco forme e motivi di questo apparente “paradosso comunista” che vide un movimento politico rivoluzionario sposare nel ventennio 1940-1960 forme e generi spettacolari sostanzialmente legati a quel mondo feudale che la lotta politica contribuiva negli stessi anni a far scomparire dalla storia della Cina.File | Dimensione | Formato | |
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