Gli autori ,dopo aver esposto in termini clinici le paresi oculomotorie legate al diabete, riportano i dati da loro acquisiti e si soffermano sull'importanza del monitoraggio e della collaborazione con gli altri specialisti nella gestione del paziente.Alla luce di tutte le considerazioni fisiopatologiche emerse anche dallla letteratura internazionale, si evince quanto il VI nervo cranico sia statisticamente più interessato da paresi, seguito a breve distanza dal III nervo cranico e successivamente dal IV, anche se quest'ultimo in un numero di casi molto limitato . Le visite oculistiche ed ortottiche servono al monitoraggio della deviazione paretica. Si evidenzia la estrema efficacia dell'uso temporaneo di prismi di tipo "press-on" da applicare sugli occhiali, in grado di dare al paziente stesso l'opportunità di conservare un buon comportamento binoculare e di conseguenza un buon confort visivo. Da queste considerazioni terapeutiche subentr infine la valutazione di un eventuale intervento chirurgico; quest'ultimo non viene mai attuato prima del sesto mese dall'insorgenza del deficit, periodo dopo il quale in genere la speranza in una regressione spontanea appare remota. Sarà importante valutare con i colleghi diabetologi le relazioni esistenti tra grado di compenso metabolico, tipo e durata del diabete, tipo di terapia ipoglicemizzante da un lato e incidenza ed evoluzione della patologia oculare dall'altro.

Le paresi oculomotorie nei pazienti diabetici.Esperienza di un centro Oftalmologico / Migliorini, Raffaele; Stefanucci, A.. - In: GIDM. GIORNALE ITALIANO DI DIABETOLOGIA E METABOLISMO. - ISSN 1593-6104. - ELETTRONICO. - 24 - n.2 Giugno 2004:(2004), pp. 51-53.

Le paresi oculomotorie nei pazienti diabetici.Esperienza di un centro Oftalmologico

MIGLIORINI, Raffaele;
2004

Abstract

Gli autori ,dopo aver esposto in termini clinici le paresi oculomotorie legate al diabete, riportano i dati da loro acquisiti e si soffermano sull'importanza del monitoraggio e della collaborazione con gli altri specialisti nella gestione del paziente.Alla luce di tutte le considerazioni fisiopatologiche emerse anche dallla letteratura internazionale, si evince quanto il VI nervo cranico sia statisticamente più interessato da paresi, seguito a breve distanza dal III nervo cranico e successivamente dal IV, anche se quest'ultimo in un numero di casi molto limitato . Le visite oculistiche ed ortottiche servono al monitoraggio della deviazione paretica. Si evidenzia la estrema efficacia dell'uso temporaneo di prismi di tipo "press-on" da applicare sugli occhiali, in grado di dare al paziente stesso l'opportunità di conservare un buon comportamento binoculare e di conseguenza un buon confort visivo. Da queste considerazioni terapeutiche subentr infine la valutazione di un eventuale intervento chirurgico; quest'ultimo non viene mai attuato prima del sesto mese dall'insorgenza del deficit, periodo dopo il quale in genere la speranza in una regressione spontanea appare remota. Sarà importante valutare con i colleghi diabetologi le relazioni esistenti tra grado di compenso metabolico, tipo e durata del diabete, tipo di terapia ipoglicemizzante da un lato e incidenza ed evoluzione della patologia oculare dall'altro.
2004
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
Le paresi oculomotorie nei pazienti diabetici.Esperienza di un centro Oftalmologico / Migliorini, Raffaele; Stefanucci, A.. - In: GIDM. GIORNALE ITALIANO DI DIABETOLOGIA E METABOLISMO. - ISSN 1593-6104. - ELETTRONICO. - 24 - n.2 Giugno 2004:(2004), pp. 51-53.
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