L’esegesi patristica occidentale post-costantiniana ha riservato alla parabola della zizzania un’attenzione costante, ma un’interpretazione non del tutto coerente. Spesso, l’originaria intenzione della parabola – affermare la secolare commistione tra bene e male, riservare a Dio o al suo Messia il compito del discernimento e del giudizio, invitare la comunità alla tolleranza nei confronti del peccatore – viene neutralizzata tramite altre autorità bibliche, quindi tradita: prevale la pretesa di costituire una chiesa pura, dalla quale estirpare la zizzania dell’eresia e del peccato grazie all’implacabile vigilanza teologica dei vescovi e alla repressione operata dall’ormai convertito potere politico. D’altra parte, da Ticonio a Girolamo, da Agostino a Pietro Crisologo, non manca un’esigenza di recupero dell’antica intenzione della parabola, comunque inestricabilmente intrecciata (in tensione più o meno drammatica) con la tentazione sempre più marcata di affermare la civitas christiana come regno di Dio in terra.
Tollerare o sradicare? Il dilemma del discernimento. La parabola della zizzania nell'Occidente latino da Ambrogio a Leone Magno / Lettieri, Gaetano. - In: CRISTIANESIMO NELLA STORIA. - ISSN 0393-3598. - STAMPA. - 26:(2005), pp. 65-121.
Tollerare o sradicare? Il dilemma del discernimento. La parabola della zizzania nell'Occidente latino da Ambrogio a Leone Magno
LETTIERI, Gaetano
2005
Abstract
L’esegesi patristica occidentale post-costantiniana ha riservato alla parabola della zizzania un’attenzione costante, ma un’interpretazione non del tutto coerente. Spesso, l’originaria intenzione della parabola – affermare la secolare commistione tra bene e male, riservare a Dio o al suo Messia il compito del discernimento e del giudizio, invitare la comunità alla tolleranza nei confronti del peccatore – viene neutralizzata tramite altre autorità bibliche, quindi tradita: prevale la pretesa di costituire una chiesa pura, dalla quale estirpare la zizzania dell’eresia e del peccato grazie all’implacabile vigilanza teologica dei vescovi e alla repressione operata dall’ormai convertito potere politico. D’altra parte, da Ticonio a Girolamo, da Agostino a Pietro Crisologo, non manca un’esigenza di recupero dell’antica intenzione della parabola, comunque inestricabilmente intrecciata (in tensione più o meno drammatica) con la tentazione sempre più marcata di affermare la civitas christiana come regno di Dio in terra.File | Dimensione | Formato | |
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