Il Padiglione Italia curato da Mario Cucinella presenta gli esiti di un viaggio intrapreso con finalità esplorativo-ricognitive e operative. Un viaggio con architetture contemporanee – piccole e belle quelle selezionate, smisurate e inadeguate quelle proposte – attraverso un Paese fatto di paesi e territori interni, talvolta difficili e marginali. Da subito ho pensato che l’idea fosse vincente. Il valore aggiunto dell’operazione risiede nell’obiettivo: al centro c’è il progetto e il contributo che può dare alla qualità complessiva del paesaggio e della vita dell’uomo. Gli itinerari sono costruiti mettendo insieme gli interventi, poi presentati nella prima sezione della mostra (la più convincente), ben selezionati sulla base di una call aperta. Ne risulta un panorama sorprendente per qualità complessiva delle opere, varietà dei temi e dei linguaggi, sensibilità per i contesti di riferimento. Penso che questo lavoro possa e debba essere portato avanti a costituire un osservatorio permanente così da documentare, monitorare e sostenere, la buona architettura, quella capace di incidere sulla qualità dell’habitat reale che spesso è lontana dai riflettori, alla quale aggiungerei i piani, le buone pratiche e le ricerche.
Padiglione Italia. Un viaggio con architetture / Toppetti, Fabrizio. - In: RASSEGNA DI ARCHITETTURA E URBANISTICA. - ISSN 0392-8608. - 155:(2018), pp. 31-39.
Padiglione Italia. Un viaggio con architetture
Fabrizio Toppetti
2018
Abstract
Il Padiglione Italia curato da Mario Cucinella presenta gli esiti di un viaggio intrapreso con finalità esplorativo-ricognitive e operative. Un viaggio con architetture contemporanee – piccole e belle quelle selezionate, smisurate e inadeguate quelle proposte – attraverso un Paese fatto di paesi e territori interni, talvolta difficili e marginali. Da subito ho pensato che l’idea fosse vincente. Il valore aggiunto dell’operazione risiede nell’obiettivo: al centro c’è il progetto e il contributo che può dare alla qualità complessiva del paesaggio e della vita dell’uomo. Gli itinerari sono costruiti mettendo insieme gli interventi, poi presentati nella prima sezione della mostra (la più convincente), ben selezionati sulla base di una call aperta. Ne risulta un panorama sorprendente per qualità complessiva delle opere, varietà dei temi e dei linguaggi, sensibilità per i contesti di riferimento. Penso che questo lavoro possa e debba essere portato avanti a costituire un osservatorio permanente così da documentare, monitorare e sostenere, la buona architettura, quella capace di incidere sulla qualità dell’habitat reale che spesso è lontana dai riflettori, alla quale aggiungerei i piani, le buone pratiche e le ricerche.File | Dimensione | Formato | |
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