L’autopromozione del territorio costituisce, nell'ambito delle strategie per il recupero e la rigenerazione delle città e dei territori contemporanei, una pratica capace di attivare visioni plurali e processi generativi e di diminuire la distanza tra teoria e prassi, tra politiche e città (Balducci, et al, 2017). Nell'attuale fase di climate change, caratterizzata dalla tendenza alla metropolizzazione del territorio e dal depauperamento delle risorse ecologico-ambientali, governare la complessità dei fenomeni urbani richiede l’adozione di una “prospettiva rovesciata” che coinvolga tutti i portatori di interessi diffusi (stakeholder) nei processi decisionali, favorendo il senso di identità e di appartenenza (Macchi Cassia, 1991). Le pratiche partecipative, che traggono origine esperienziale statunitensi dell’advocacy planning (Davidoff, 1965) e del community design degli anni Sessanta, possono contribuire efficacemente alla costruzione della città pubblica attraverso l’implementazione di forme di autopromozione incardinate sulla progettazione e sull'attuazione urbanistica partecipata (Crosta, 1984). Nella Capitale l’autopromozione del territorio trova radici profonde nelle periferie informali e spontanee sorte soprattutto a partire dal secondo dopoguerra e si sviluppa sotto la spinta delle “rivendicazioni popolari” portate avanti dalle prime associazioni e dai comitati di quartiere. Dopo le lunghe “battaglie” degli anni Sessanta e Settanta, negli ultimi 25 anni, anche grazie all'emanazione di importanti provvedimenti legislativi, l’Amministrazione Comunale è riuscita a portare nelle periferie infrastrutture, spazi e servizi pubblici contribuendo alla loro rinascita sociale e culturale. In questo quadro di riferimento il paper analizza lo stato dell’arte della complessa problematica mettendone in evidenza, lo sviluppo storico, i punti di forza, le criticità e, attraverso la lettura di un caso di studio, i percorsi evolutivi che potrebbero incidere sul processo complessivo di rigenerazione urbana.
Roma: l’autopromozione del territorio nella costruzione della città pubblica / Crupi, Francesco. - In: URBANISTICA INFORMAZIONI. - ISSN 0392-5005. - 278 s.i.(2018), pp. 74-79.
Roma: l’autopromozione del territorio nella costruzione della città pubblica
Francesco Crupi
Conceptualization
2018
Abstract
L’autopromozione del territorio costituisce, nell'ambito delle strategie per il recupero e la rigenerazione delle città e dei territori contemporanei, una pratica capace di attivare visioni plurali e processi generativi e di diminuire la distanza tra teoria e prassi, tra politiche e città (Balducci, et al, 2017). Nell'attuale fase di climate change, caratterizzata dalla tendenza alla metropolizzazione del territorio e dal depauperamento delle risorse ecologico-ambientali, governare la complessità dei fenomeni urbani richiede l’adozione di una “prospettiva rovesciata” che coinvolga tutti i portatori di interessi diffusi (stakeholder) nei processi decisionali, favorendo il senso di identità e di appartenenza (Macchi Cassia, 1991). Le pratiche partecipative, che traggono origine esperienziale statunitensi dell’advocacy planning (Davidoff, 1965) e del community design degli anni Sessanta, possono contribuire efficacemente alla costruzione della città pubblica attraverso l’implementazione di forme di autopromozione incardinate sulla progettazione e sull'attuazione urbanistica partecipata (Crosta, 1984). Nella Capitale l’autopromozione del territorio trova radici profonde nelle periferie informali e spontanee sorte soprattutto a partire dal secondo dopoguerra e si sviluppa sotto la spinta delle “rivendicazioni popolari” portate avanti dalle prime associazioni e dai comitati di quartiere. Dopo le lunghe “battaglie” degli anni Sessanta e Settanta, negli ultimi 25 anni, anche grazie all'emanazione di importanti provvedimenti legislativi, l’Amministrazione Comunale è riuscita a portare nelle periferie infrastrutture, spazi e servizi pubblici contribuendo alla loro rinascita sociale e culturale. In questo quadro di riferimento il paper analizza lo stato dell’arte della complessa problematica mettendone in evidenza, lo sviluppo storico, i punti di forza, le criticità e, attraverso la lettura di un caso di studio, i percorsi evolutivi che potrebbero incidere sul processo complessivo di rigenerazione urbana.File | Dimensione | Formato | |
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