L’approccio pedagogico che può prevedere, tra le altre cose, l’alafabetizzazione emotiva, l’educazione sociale e culturale è una responsabilità che dovrebbe essere presa in carico non solo dalla famiglia ma anche dalla scuola. Quest’ultima, infatti, spesso non assume su di sé tale responsabilità e limita l’impegno alla mera istruzione formale, tralasciando quindi l’indispensabile volontà di mettere al centro degli sforzi educativi il bambino e i suoi specifici bisogni. L’Istituzione scolastica sembra perdere, in alcuni casi, il suo ruolo di educatore della persona umana nella sua completezza, interezza e complessità per focalizzarsi magari solo sulla crescita intellettuale e nozionistica del bambino e dello studente in generale. In questo senso la consulenza educativa (Simeone 2011) che rende possibile il miglioramento del senso di autoefficacia potrebbe essere un valido aiuto per dare nuova dignità alla professionalità educativa, a ristabilire un rapporto costruttivo e di cooperazione tra tutte le parti in campo chiamate alla costruzione di un percorso formativo valido per le nuove generazioni. La tecnica consulenziale prevede un contratto tra consulente e “cliente” che riguarda e assicura la compartecipazione di entrambi per il raggiungimento di un cambiamento, di specifici obiettivi e della piena autonomia del soggetto che saprà attivare le proprie risorse interne ed esterne con il sostegno e la competenza del consulente. Il metodo prevede un congruo numero di incontri, presumibilmente non superiore a dieci, durante i quali sia possibile utilizzare la tecnica della riformulazione, lo strumento del “Sosia e dei “Nove Passi”. L’ascolto e la riformulazione nel qui ed ora, la non direttività, un “clima facilitante”, uno sguardo positivo incondizionato permettono quindi al consulente un coinvolgimento sintonizzato sul “cliente” il quale riuscirà, anche attraverso la tecnica del “Sosia”, a raggiungere l’obiettivo della piena consapevolezza di sé, dell’assunzione di responsabilità, della presa di decisioni per superare problemi e difficoltà in piena libertà ed autonomia. L’esperienza dei “Nove Passi”, definendo gli obiettivi, completa il percorso per ottenere intenzioni e azioni concrete. Una figura professionale come quella del Consulente educativo all’interno del contesto scolastico a partire proprio dalle prime classi della Scuola Primaria può diventare un utile strumento per riuscire a costruire quel dialogo tra scuola e famiglia oggi quasi completamente assente. Essa potrebbe essere di sostegno a tutti gli insegnanti che oggi sono chiamati, in misura sempre maggiore, ad occuparsi di formazione, integrazione e accoglienza con un approccio pedagogico che superi il mero insegnamento nozionistico in favore del recupero di una capacità educativa il cui fine sia lo sviluppo di un individuo autonomo, libero e consapevole, capace di fronteggiare situazioni difficili e di dare senso e significato alle proprie azioni.
Universo scuola. Una risorsa inclusiva con gli strumenti della consulenza familiare / SERLUPI CRESCENZI, Livia. - (2018). (Intervento presentato al convegno Primo Congresso Mondiale della Trasformazione Educativa tenutosi a Napoli).
Universo scuola. Una risorsa inclusiva con gli strumenti della consulenza familiare
Livia Serlupi Crescenzi
2018
Abstract
L’approccio pedagogico che può prevedere, tra le altre cose, l’alafabetizzazione emotiva, l’educazione sociale e culturale è una responsabilità che dovrebbe essere presa in carico non solo dalla famiglia ma anche dalla scuola. Quest’ultima, infatti, spesso non assume su di sé tale responsabilità e limita l’impegno alla mera istruzione formale, tralasciando quindi l’indispensabile volontà di mettere al centro degli sforzi educativi il bambino e i suoi specifici bisogni. L’Istituzione scolastica sembra perdere, in alcuni casi, il suo ruolo di educatore della persona umana nella sua completezza, interezza e complessità per focalizzarsi magari solo sulla crescita intellettuale e nozionistica del bambino e dello studente in generale. In questo senso la consulenza educativa (Simeone 2011) che rende possibile il miglioramento del senso di autoefficacia potrebbe essere un valido aiuto per dare nuova dignità alla professionalità educativa, a ristabilire un rapporto costruttivo e di cooperazione tra tutte le parti in campo chiamate alla costruzione di un percorso formativo valido per le nuove generazioni. La tecnica consulenziale prevede un contratto tra consulente e “cliente” che riguarda e assicura la compartecipazione di entrambi per il raggiungimento di un cambiamento, di specifici obiettivi e della piena autonomia del soggetto che saprà attivare le proprie risorse interne ed esterne con il sostegno e la competenza del consulente. Il metodo prevede un congruo numero di incontri, presumibilmente non superiore a dieci, durante i quali sia possibile utilizzare la tecnica della riformulazione, lo strumento del “Sosia e dei “Nove Passi”. L’ascolto e la riformulazione nel qui ed ora, la non direttività, un “clima facilitante”, uno sguardo positivo incondizionato permettono quindi al consulente un coinvolgimento sintonizzato sul “cliente” il quale riuscirà, anche attraverso la tecnica del “Sosia”, a raggiungere l’obiettivo della piena consapevolezza di sé, dell’assunzione di responsabilità, della presa di decisioni per superare problemi e difficoltà in piena libertà ed autonomia. L’esperienza dei “Nove Passi”, definendo gli obiettivi, completa il percorso per ottenere intenzioni e azioni concrete. Una figura professionale come quella del Consulente educativo all’interno del contesto scolastico a partire proprio dalle prime classi della Scuola Primaria può diventare un utile strumento per riuscire a costruire quel dialogo tra scuola e famiglia oggi quasi completamente assente. Essa potrebbe essere di sostegno a tutti gli insegnanti che oggi sono chiamati, in misura sempre maggiore, ad occuparsi di formazione, integrazione e accoglienza con un approccio pedagogico che superi il mero insegnamento nozionistico in favore del recupero di una capacità educativa il cui fine sia lo sviluppo di un individuo autonomo, libero e consapevole, capace di fronteggiare situazioni difficili e di dare senso e significato alle proprie azioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.