I principi del Lavoro Dignitoso sono al centro della lotta alla povertà e della promozione di uno sviluppo equo, inclusivo e sostenibile. Questo significa che, sebbene le massime priorità siano l eradicazione della schiavitù di fatto e del lavoro minorile, obiettivi fondamentali sono libertà, equa retribuzione, sicurezza e salubrità, rispetto e assenza di discriminazioni nei rapporti di lavoro. Un sistema economico e politico fondato sui principi del lavoro dignitoso deve garantire protezione sociale per chi non può lavorare e tutela degli spazi di vita personale. La qualità dei rapporti di lavoro si esprime secondo più dimensioni. Quelle intraorganizzative riguardano il contesto, i contenuti e le modalità di espletamento del lavoro (es. indicatori Eurofounf, EU-OSHA). Le dinamiche del mercato del lavoro, i contratti, le norme, le funzioni di sicurezza sociale (indicatori ILO, UNECE) sono situate ad un livello di analisi macro sociale, come lo sono del resto le dinamiche demografiche, le innovazioni tecnologiche, le relazioni economiche, politiche e commerciali. Sul piano del benessere soggettivo si considerano le relazioni che l’individuo ha con il lavoro. I livelli sono interrelati e in parte si sovrappongono. Costituiscono insieme le dimensioni del lavoro dignitoso. La condizione lavorativa generale non è confortante. L’obiettivo di un lavoro dignitoso per tutti sembra piuttosto difficile da raggiungere nel 2030. I lavoratori vulnerabili sono il 42% (ILO, 2017), la disoccupazione è alta e le disuguaglianze marcate. Anche nei paesi economicamente più avanzati si registra un incremento dei rapporti dei lavori di breve durata cui non corrisponde un adeguato investimento in formazione e valorizzazione delle competenze, né un adeguata protezione sociale. Tutto questo genera una percezione di instabilità, intaccando la serenità dei lavoratori, indebolendo le identità professionale, per la perdita di una traiettoria chiara nel percorso lavorativo. Questo lavoro si sofferma in particolare sull’analisi di dati dell’indagine statistica Eu-SILC 2013, per i quali è possibile mettere a confronto la condizione lavorativa e il benessere soggettivo. L’analisi compiuta da Eurostat a livello europeo, pone a confronto le dimensioni dei fenomeni a livello di Paesi. Il presente lavoro affronterà nel dettaglio la condizione italiana.

“Lavoro e benessere soggettivo” / Conigliaro, Paola. - (2017). (Intervento presentato al convegno Decent Work, Equity and Inclusion: Passwords for the Present and the Future tenutosi a Università degli studi di Padova).

“Lavoro e benessere soggettivo”

Paola Conigliaro
Primo
2017

Abstract

I principi del Lavoro Dignitoso sono al centro della lotta alla povertà e della promozione di uno sviluppo equo, inclusivo e sostenibile. Questo significa che, sebbene le massime priorità siano l eradicazione della schiavitù di fatto e del lavoro minorile, obiettivi fondamentali sono libertà, equa retribuzione, sicurezza e salubrità, rispetto e assenza di discriminazioni nei rapporti di lavoro. Un sistema economico e politico fondato sui principi del lavoro dignitoso deve garantire protezione sociale per chi non può lavorare e tutela degli spazi di vita personale. La qualità dei rapporti di lavoro si esprime secondo più dimensioni. Quelle intraorganizzative riguardano il contesto, i contenuti e le modalità di espletamento del lavoro (es. indicatori Eurofounf, EU-OSHA). Le dinamiche del mercato del lavoro, i contratti, le norme, le funzioni di sicurezza sociale (indicatori ILO, UNECE) sono situate ad un livello di analisi macro sociale, come lo sono del resto le dinamiche demografiche, le innovazioni tecnologiche, le relazioni economiche, politiche e commerciali. Sul piano del benessere soggettivo si considerano le relazioni che l’individuo ha con il lavoro. I livelli sono interrelati e in parte si sovrappongono. Costituiscono insieme le dimensioni del lavoro dignitoso. La condizione lavorativa generale non è confortante. L’obiettivo di un lavoro dignitoso per tutti sembra piuttosto difficile da raggiungere nel 2030. I lavoratori vulnerabili sono il 42% (ILO, 2017), la disoccupazione è alta e le disuguaglianze marcate. Anche nei paesi economicamente più avanzati si registra un incremento dei rapporti dei lavori di breve durata cui non corrisponde un adeguato investimento in formazione e valorizzazione delle competenze, né un adeguata protezione sociale. Tutto questo genera una percezione di instabilità, intaccando la serenità dei lavoratori, indebolendo le identità professionale, per la perdita di una traiettoria chiara nel percorso lavorativo. Questo lavoro si sofferma in particolare sull’analisi di dati dell’indagine statistica Eu-SILC 2013, per i quali è possibile mettere a confronto la condizione lavorativa e il benessere soggettivo. L’analisi compiuta da Eurostat a livello europeo, pone a confronto le dimensioni dei fenomeni a livello di Paesi. Il presente lavoro affronterà nel dettaglio la condizione italiana.
2017
Decent Work, Equity and Inclusion: Passwords for the Present and the Future
04 Pubblicazione in atti di convegno::04d Abstract in atti di convegno
“Lavoro e benessere soggettivo” / Conigliaro, Paola. - (2017). (Intervento presentato al convegno Decent Work, Equity and Inclusion: Passwords for the Present and the Future tenutosi a Università degli studi di Padova).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1197321
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