Il protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’ACRI, approvato all’unanimità dal Consiglio di quest’ultima l’11 marzo 2015 e sottoscritto dalle parti il 22 aprile 2015, costituisce uno strumento originale e moderno di disciplina dei rapporti tra vigilante e soggetti vigilati che si ispira ai modelli anglosassoni di “soft law” e di regolazione negoziata. Il protocollo costituisce uno sviluppo ulteriore, giuridicamente più pregnante, rispetto alla prima esperienza di autoregolamentazione costituito dalla Carta delle Fondazioni approvata dall’ACRI nel 2012. Il protocollo d’intesa promuove una sorta di autoriforma delle Fondazioni di origine bancaria a legislazione invariata. Il documento ha lo scopo di prevenire e di rendere superflui interventi legislativi che già sembravano all’orizzonte. Infatti nel corso di questa legislatura sono stati presentati due proposte di legge: la prima che introduce alcune disposizioni volte a ridurre le spese di funzionamento delle Fondazioni e a rendere obbligatoria la pubblicazione dei loro bilanci sul sito istituzionale; la seconda che obbliga a dismettere le partecipazioni di controllo detenute nelle società bancarie. Tutti questi aspetti sono ora disciplinati dal protocollo d’intesa, che, rispetto alla Carta delle Fondazioni, non si limita a enunciare principi generali sull’organizzazione e sull’attività, ma impone alle Fondazioni molti obblighi e divieti puntuali.
Le fondazioni di origine bancaria. dai principi delle leggi Amato e Ciampi al protocollo MEF/ACRI / Clarich, Marcello. - In: IL RISPARMIO. - ISSN 0035-5615. - 63:2(2015), pp. 7-18. (Intervento presentato al convegno Seminario sulle fondazioni di origine bancaria tenutosi a Roma).
Le fondazioni di origine bancaria. dai principi delle leggi Amato e Ciampi al protocollo MEF/ACRI
CLARICH MARCELLO
2015
Abstract
Il protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’ACRI, approvato all’unanimità dal Consiglio di quest’ultima l’11 marzo 2015 e sottoscritto dalle parti il 22 aprile 2015, costituisce uno strumento originale e moderno di disciplina dei rapporti tra vigilante e soggetti vigilati che si ispira ai modelli anglosassoni di “soft law” e di regolazione negoziata. Il protocollo costituisce uno sviluppo ulteriore, giuridicamente più pregnante, rispetto alla prima esperienza di autoregolamentazione costituito dalla Carta delle Fondazioni approvata dall’ACRI nel 2012. Il protocollo d’intesa promuove una sorta di autoriforma delle Fondazioni di origine bancaria a legislazione invariata. Il documento ha lo scopo di prevenire e di rendere superflui interventi legislativi che già sembravano all’orizzonte. Infatti nel corso di questa legislatura sono stati presentati due proposte di legge: la prima che introduce alcune disposizioni volte a ridurre le spese di funzionamento delle Fondazioni e a rendere obbligatoria la pubblicazione dei loro bilanci sul sito istituzionale; la seconda che obbliga a dismettere le partecipazioni di controllo detenute nelle società bancarie. Tutti questi aspetti sono ora disciplinati dal protocollo d’intesa, che, rispetto alla Carta delle Fondazioni, non si limita a enunciare principi generali sull’organizzazione e sull’attività, ma impone alle Fondazioni molti obblighi e divieti puntuali.File | Dimensione | Formato | |
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