A partire dal censimento condotto sul patrimonio, architettonico e decorativo, degli edifici di culto della Diocesi di Bologna, le autrici, in qualità di schedatrici, presentano alcune vie d’analisi critica sul materiale raccolto per i relativi ambiti disciplinari. Dopo il censimento pubblicato da Enrico Corty (1844), ancora oggi fondamentale riferimento per qualsiasi indagine preliminare sulle chiese della Diocesi, quella in corso si rivela la prima esperienza in grado di fotografare la reale consistenza del patrimonio ecclesiastico bolognese. A differenza dei lavori ottocenteschi e di primo novecento, si vuole mettere in luce come l’operazione attuale abbia dato forma ad un nuovo sistema di raccolta dei dati provenienti dal territorio felsineo, compatibile con le attuali metodologie di indagine storico artistica e conservativa dei manufatti e delle opere d’arte, nonché con le attuali esigenze di programmazione del destino di queste ultime. Costruendo un intervento a quattro mani e chiamando in causa le differenti analisi sul patrimonio architettonico e su quello storico artistico, si presenteranno alcuni case studies, volgendo attenzione a edifici e complessi decorativi scarsamente indagati del territorio della Diocesi.
Contaminazioni visive. Dal censimento al sistema. Arte e architettura tra chiesa e territorio a Bologna / Iseppi, Giulia; Elena, Pozzi. - In: IN BO. - ISSN 2036-1602. - 10:(2016), pp. 202-214. (Intervento presentato al convegno Il futuro degli edifici di culto tenutosi a Bologna, Palazzo Magnani).
Contaminazioni visive. Dal censimento al sistema. Arte e architettura tra chiesa e territorio a Bologna
ISEPPI, GIULIA;
2016
Abstract
A partire dal censimento condotto sul patrimonio, architettonico e decorativo, degli edifici di culto della Diocesi di Bologna, le autrici, in qualità di schedatrici, presentano alcune vie d’analisi critica sul materiale raccolto per i relativi ambiti disciplinari. Dopo il censimento pubblicato da Enrico Corty (1844), ancora oggi fondamentale riferimento per qualsiasi indagine preliminare sulle chiese della Diocesi, quella in corso si rivela la prima esperienza in grado di fotografare la reale consistenza del patrimonio ecclesiastico bolognese. A differenza dei lavori ottocenteschi e di primo novecento, si vuole mettere in luce come l’operazione attuale abbia dato forma ad un nuovo sistema di raccolta dei dati provenienti dal territorio felsineo, compatibile con le attuali metodologie di indagine storico artistica e conservativa dei manufatti e delle opere d’arte, nonché con le attuali esigenze di programmazione del destino di queste ultime. Costruendo un intervento a quattro mani e chiamando in causa le differenti analisi sul patrimonio architettonico e su quello storico artistico, si presenteranno alcuni case studies, volgendo attenzione a edifici e complessi decorativi scarsamente indagati del territorio della Diocesi.File | Dimensione | Formato | |
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