L'immagine di Napoli. La percezione della città a Bologna nel Settecento

Nel 1677, Luigi Ferdinando Marsili, nobile bolognese, intraprende un viaggio di formazione a Napoli e nel Sud Italia. Attraverso un metodo di analisi sperimentale, lo scienziato raccoglie un grande quantità di materiale fra immagini, schizzi, note e carte geografiche, riportati in patria insieme ad alcuni oggetti e reperti, che confluiscono nell’Istituto delle Scienze da lui fondato a Bologna nel 1714. Da questo momento, Napoli e il Sud costituiscono un polo di attrazione nelle riflessioni di intellettuali e artisti bolognesi, inaugurando una produzione e una raccolta di immagini a stampa, disegni e oggetti che rimandano al fascino della città costiera. Se alcuni di questi materiali visivi sono stati singolarmente analizzati, l’intervento mira a impostare una riflessione più ampia che, partendo da alcuni casi studio, individui il processo di evoluzione di cui diventa oggetto Napoli, come città storica e come luogo geografico, all’interno dei circoli bolognesi nel corso del Settecento. Pervasa dal clima culturale dell’Accademia Clementina e dell’Università, in città giungono personaggi di respiro internazionale come Sir William Hamilton, che facendo scoprire le vedute del Regno di Napoli influenza la descrizione e la percezione della città all’interno dell’attività artistica dei pittori, vedutisti e cartografi bolognesi. Grazie a nuove evidenze nelle fonti, sarà possibile ricostruire alcuni fattori di gusto e tendenza che influenzano anche un certo filone di collezionismo ancora poco indagato dagli studi, che a Bologna subisce il fascino delle città del Sud attraverso la diffusione delle immagini o le sue testimonianze archeologiche e artistiche, alcune delle quali patrimonio degli attuali Musei Universitari.