Nell’ambito del dibattito sul tema della valorizzazione del patrimonio edilizio pubblico, l’intervista a Federico Oliva, Presidente dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, vuole essere un contributo per una riflessione interdisciplinare che assuma l’urbanistica come elemento nodale al fine di una valutazione complessiva delle potenzialità e criticità del processo di alienazione che vede coinvolto il patrimonio pubblico dello Stato e degli Enti territoriali. Nello specifico, viene sottolineata l’importanza della definizione preventiva di un’ampia strategia di valorizzazione urbanistica, che superi l’istanza congiunturale ed estemporanea del “fare cassa”da parte delle Aziende proprietarie degli immobili, a favore della messa in campo di più rilevanti obiettivi, anche sotto il profilo della cogenza in termini di ricadute di pubblica utilità, finalizzati non solo a garantire un vantaggio economico per lo Stato, ma soprattutto a perseguire e contestualizzare misure di riqualificazione e di modernizzazione della città esistente, e in particolare dei quartieri più periferici. Conseguentemente, vengono individuate le ricadute di una mancata attuazione di tale strategia, in termini di danni economici per lo Stato, e per le città, che vedono così una irrazionale e non programmata riduzione del proprio patrimonio. Si riflette, infine, su quale sia il ruolo degli urbanisti in questo contesto e a quali nuove esigenze debba rispondere la loro formazione al fine di garantire adeguate competenze per la definizione e la attuazione di tali strategie di valorizzazione del patrimonio edilizio pubblico.
Intervista a Federico Oliva / Ricci, Laura. - In: TECHNE. - ISSN 2239-0243. - 3:(2012), pp. 102-107.
Intervista a Federico Oliva
Ricci Laura
2012
Abstract
Nell’ambito del dibattito sul tema della valorizzazione del patrimonio edilizio pubblico, l’intervista a Federico Oliva, Presidente dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, vuole essere un contributo per una riflessione interdisciplinare che assuma l’urbanistica come elemento nodale al fine di una valutazione complessiva delle potenzialità e criticità del processo di alienazione che vede coinvolto il patrimonio pubblico dello Stato e degli Enti territoriali. Nello specifico, viene sottolineata l’importanza della definizione preventiva di un’ampia strategia di valorizzazione urbanistica, che superi l’istanza congiunturale ed estemporanea del “fare cassa”da parte delle Aziende proprietarie degli immobili, a favore della messa in campo di più rilevanti obiettivi, anche sotto il profilo della cogenza in termini di ricadute di pubblica utilità, finalizzati non solo a garantire un vantaggio economico per lo Stato, ma soprattutto a perseguire e contestualizzare misure di riqualificazione e di modernizzazione della città esistente, e in particolare dei quartieri più periferici. Conseguentemente, vengono individuate le ricadute di una mancata attuazione di tale strategia, in termini di danni economici per lo Stato, e per le città, che vedono così una irrazionale e non programmata riduzione del proprio patrimonio. Si riflette, infine, su quale sia il ruolo degli urbanisti in questo contesto e a quali nuove esigenze debba rispondere la loro formazione al fine di garantire adeguate competenze per la definizione e la attuazione di tali strategie di valorizzazione del patrimonio edilizio pubblico.| File | Dimensione | Formato | |
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