Il saggio indaga, a partire dalle recenti pubblicazioni, l’attività pittorica che il bolognese Jacopo Alessandro Calvi, detto il Sordino (Bologna 1740 – 1815), svolse a Bergamo. Il contributo riguarda nuovi ritrovamenti documentari negli archivi bergamaschi, la pubblicazione di un dipinto finora ritenuto disperso e l’analisi di un contesto culturale finora non messo a fuoco dagli studi sul pittore. Essi permettono di allargare la conoscenza sull’attività e la personalità del Calvi, anche in occasione del bicentenario della sua morte che ricorre il prossimo anno (1815 – 2015), per il quale può risultare prezioso un nuovo contributo. L’attività bergamasca si rivela essere, come chiarisce il saggio, il capitolo fondamentale per la svolta professionale del bolognese all’interno della fitta rete di relazioni che il Calvi seppe intrecciare fra l’Emilia, la Lombardia e Roma, che riguardano le più note personalità di intellettuali e letterati del tempo, da Giampietro Zanotti, a Padre Giampietro Riva, e i loro scambi presso le accademie cittadine, testimoniati dalle fonti.
Jacopo Alessandro Calvi "dipintore e poeta". Nuove congiunzioni fra Bologna e Bergamo nel segno di san Girolamo Miani / Iseppi, Giulia. - In: ARTE LOMBARDA. - ISSN 0004-3443. - 175:3(2015), pp. 136-145.
Jacopo Alessandro Calvi "dipintore e poeta". Nuove congiunzioni fra Bologna e Bergamo nel segno di san Girolamo Miani
Giulia Iseppi
2015
Abstract
Il saggio indaga, a partire dalle recenti pubblicazioni, l’attività pittorica che il bolognese Jacopo Alessandro Calvi, detto il Sordino (Bologna 1740 – 1815), svolse a Bergamo. Il contributo riguarda nuovi ritrovamenti documentari negli archivi bergamaschi, la pubblicazione di un dipinto finora ritenuto disperso e l’analisi di un contesto culturale finora non messo a fuoco dagli studi sul pittore. Essi permettono di allargare la conoscenza sull’attività e la personalità del Calvi, anche in occasione del bicentenario della sua morte che ricorre il prossimo anno (1815 – 2015), per il quale può risultare prezioso un nuovo contributo. L’attività bergamasca si rivela essere, come chiarisce il saggio, il capitolo fondamentale per la svolta professionale del bolognese all’interno della fitta rete di relazioni che il Calvi seppe intrecciare fra l’Emilia, la Lombardia e Roma, che riguardano le più note personalità di intellettuali e letterati del tempo, da Giampietro Zanotti, a Padre Giampietro Riva, e i loro scambi presso le accademie cittadine, testimoniati dalle fonti.File | Dimensione | Formato | |
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