La strategia di specializzazione intelligente in Italia consta di una strategia nazionale e di strategie regionali. La strategia nazionale si concentra su 5 aree prioritarie mentre quelle regionali su 12 aree di specializzazione generando, in tal modo, possibili problemi di coordinamento. Analizzando i documenti delle strategie regionali, redatti secondo processi di tipo bottom-up, di scoperta imprenditoriale, e confrontandoli con alcuni lavori presenti in letteratura, che individuano le priorità di investimento basandosi sulla stessa logica, si evidenziano incongruenze sulle scelte. A fronte della poca chiarezza rilevata, è apparso interessante elaborare un modello quantitativo basato su un’analisi empirica da intendersi come valido strumento di aiuto nell’individuazione delle aree altamente o mediamente specializzate della regione. Per identificare una misura capace di analizzare ed osservare le forze e le risorse presenti e contemporaneamente orientarsi verso una prospettiva di innovatività di lungo periodo, sono state scelte come dimensioni di indagine il potenziale di ricerca, il tessuto imprenditoriale e la capacità progettuale. Sono stati, quindi, costruiti quattro indici di specializzazione tematici poi sintetizzati in un unico indice di specializzazione. I risultati dell’indice sintetico hanno mostrato una non perfetta corrispondenza con le scelte delle amministrazioni regionali. La politica può comunque dichiararsi un successo, seppure necessita di perfezionarsi, intervenendo in particolar modo sul coordinamento e sulla governance.
La strategia di specializzazione intelligente nazionale e regionale in Italia: analisi di coerenza / Pellegrini, Guido; DI STEFANO, Roberta. - In: RIVISTA ECONOMICA DEL MEZZOGIORNO. - ISSN 1120-9534. - 4(2018).
La strategia di specializzazione intelligente nazionale e regionale in Italia: analisi di coerenza
guido pellegriniSecondo
;roberta di stefano
Primo
2018
Abstract
La strategia di specializzazione intelligente in Italia consta di una strategia nazionale e di strategie regionali. La strategia nazionale si concentra su 5 aree prioritarie mentre quelle regionali su 12 aree di specializzazione generando, in tal modo, possibili problemi di coordinamento. Analizzando i documenti delle strategie regionali, redatti secondo processi di tipo bottom-up, di scoperta imprenditoriale, e confrontandoli con alcuni lavori presenti in letteratura, che individuano le priorità di investimento basandosi sulla stessa logica, si evidenziano incongruenze sulle scelte. A fronte della poca chiarezza rilevata, è apparso interessante elaborare un modello quantitativo basato su un’analisi empirica da intendersi come valido strumento di aiuto nell’individuazione delle aree altamente o mediamente specializzate della regione. Per identificare una misura capace di analizzare ed osservare le forze e le risorse presenti e contemporaneamente orientarsi verso una prospettiva di innovatività di lungo periodo, sono state scelte come dimensioni di indagine il potenziale di ricerca, il tessuto imprenditoriale e la capacità progettuale. Sono stati, quindi, costruiti quattro indici di specializzazione tematici poi sintetizzati in un unico indice di specializzazione. I risultati dell’indice sintetico hanno mostrato una non perfetta corrispondenza con le scelte delle amministrazioni regionali. La politica può comunque dichiararsi un successo, seppure necessita di perfezionarsi, intervenendo in particolar modo sul coordinamento e sulla governance.File | Dimensione | Formato | |
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